Collasso della crescita cambogiana al tempo del Coronavirus ed EBA

Bo Yom se ne sta seduto in una pausa di lavoro vicino ad un cantiere nel centro di Phnom Penh.

Prima se ne andava in giro guidando il suo triciclo a motore portando la gente del posto ai mercati oppure i turisti a vedere i centri nevralgici della capitale cambogiana.

Oggi però passa il tempo vicino ad un cantiere di un condominio dove un amico gli ha offerto di lavorare per qualche giorno.

Tang Chhin Sothy/AFP

“Al momento non c’è molto lavoro per noi tassisti di triciclo a motore e quindi spesso cerco lavoro da qualunque altra parte” racconta.

La giornata di oggi è fortunata per Bo che si guadagna qualcosa ma con la Cambogia che affronta una crisi economica crescente tornerà l’incertezza.

La Cambogia si trova davanti a tante sfide economiche che vanno dal cambiamento climatico, alla rapida diminuzione del pescato nelle principali arterie acquatiche e la prossima perdita dei privilegi commerciali della Unione Europea che colpiranno il settore fondamentale della confezione. Si aggiunga anche il COVID-19 che ha devastato il turismo e gli investimenti esteri mentre al contempo impedisce a tantissimi cambogiani di cercare un lavoro all’estero.

Un ultimo rapporto della Banca Mondiale dice che “la crisi epidemiologica ed economica globale create dal COVID-19 pone la più grande minaccia allo sviluppo della Cambogia dei suoi ultimi trentanni di storia moderna”.

L’istituzione finanziaria prevede che la Cambogia si contrarrà per un valore dal 1 al 2.9% del PIL quest’anno. La Banca di Sviluppo asiatico ha previsioni più fosche che parlano di una contrazione del 5.5% del PIL. Comunque una forte caduta dopo il 2019 quando il PIL cambogiano è cresciuto del 7.1%.

L’industria più colpita è quella turistica che lo scorso anno ha accolto 6.6 milioni di turisti. Ma ora che le frontiere sono chiuse, sono centinaia gli hotel, ristoranti, bar e SPA che hanno chiuso le porte mentre sono decine di migliaia i lavoratori del settore ad aver perso il lavoro.

L’agenzia di studio dell’economia globale Oxford Economics stima che l’industria del viaggio e turismo sostiene il 25% dell’economia cambogiana.

“La crisi sta uccidendo totalmente lo sviluppo del turismo. Sarà difficile riprendersi e ci vorrà molto tempo” dice Sinan Thourn il presidente del Pacific Asia Travel Association per la Cambogia.

Il settore dell’edilizia della Cambogia, che dà lavoro a tantissimi cambogiani ed è uno dei motori trainanti dell’economia, è anche colpito duramente. Il settore dipende duramente dagli investimenti esteri diretti, ma mentre si esauriscono i fondi per la pandemia, così è la richiesta di case, uffici ed hotel. Molti progetti edilizi sono stati cancellati o dilazionati.

Kim Heang della Khmer Real Estate sostiene che i progetti edilizi spesso si basano sulla prevendita del condominio o degli uffici, ma ora i compratori cancellano oppure non riescono a pagare il conto lasciando gli investitori a mani vuote.

“E’ rischioso ed è a causa di ciò che metà dei progetti iniziati nel 2018 e 2019 non possono essere portati a termine. Chi non ha abbastanza liquidità ritarderà o fermerà la costruzione” dice Kim il quale ha comunque un certo ottimismo. Con la popolazione giovane è possibile che la Cambogia possa riprendersi in fretta.

“Quando una persona di 70 anni si ammala ha bisogno di tempo per riprendersi, ma un giovane di 20 anni si riprende più in fretta”.

Il collasso della crescita

Il 12 agosto la UE ritirerà la Cambogia dal suo ricco progetto EBA, Tutto tranne che le armi. Da quella data la Cambogia dovrà pagare tariffe per una vasta selezione di prodotti della confezione e delle scarpe, beni da viaggio e zucchero esportati nella UE.

Bruxel ha detto che la misura drastica si rende necessaria a causa della violazione dei diritti umani in Cambogia e una mancanza di rispetto per la democrazia. Organizzazioni sindacali e delle imprese dicono che la perdita parziale dei privilegi EBA renderanno le esportazioni cambogiane meno competitive e condurranno ad una forte perdita di posti di lavoro.

Neanche i cambogiani che dipendono dai lavori tradizionali dell’agricoltura o della pesca non avranno vita facile, perché il pescato proveniente da Tonlé Sap e Fiume Mekong è diminuito in modo massiccio negli scorsi anni. Il tempo imprevedibile ed i prezzi bassi hanno messo i contadini cambogiani in una condizione rischiosa.

Nello scorso decennio milioni di cambogiani sono usciti fuori dalla povertà ma ora sono in una situazione precaria. Circa 4,5 milioni di cambogiani restano quasi poveri, vulnerabili agli shock economici e alle minacce esterne, secondo la Banca Mondiale che fa notare come il collasso della crescita ponga a rischio 1,76 milioni di posti di lavoro.

Nello sforzo di aiutare i più poveri, la Cambogia ha di recente introdotto un progetto della carta di identità della povertà che permette l’accesso all’aiuto del governo. Le autorità sostengono di rendere disponibili 22 milioni di euro al mese per 560 mila famiglie. Secondo il Khmer Times, i fondi potrebbero essere insufficienti per aiutare tutti e avere una carta di identità della povertà può essere impossibile per gente senza casa e mendicanti.

Il governo ha anche offerto agevolazioni fiscali per le imprese del turismo e della manifattura ed un sussidio per i lavoratori licenziati di questi due settori.

Quando si parla di povertà comunque nessuno guarda la realtà” dice il professore cambogiano a Los Angeles Sophal Ear.

“Non attendetevi dati dalle imprese. Proverà solo la fragilità dello sviluppo in Cambogia. La realtà è che persino la riduzione della povertà acquisita negli anni scorsi è poco consolidata” dice Sopha.

“L’elasticità della linea della povertà aveva importanza per capire quanta gente al di sopra di quella linea sarebbe potuta sprofondare con il minimo shock. Ma ora abbiamo la madre di tutte le scosse”

Quando gli si chiede cosa si possa fare per facilitare i dolori di ora, il professore dice che il governo potrebbe applicare politiche migliori in tempi così senza precedenti.

“Potrebbe comportarsi da governo normale che ha a cuore la propria gente, fa ciò che è giusto spendendo qualcosa, riformando e riportando la democrazia, i diritti umani e la libertà delle persone”

Tuttavia indipendentemente dagli sforzi del governo una ripresa dalla crisi indotta dal COVID-19 non sarà facile.

L’economia aperta sottosviluppata della Cambogia dipende tantissimo da fattori esterni su cui ha poca influenza.

Nel suo rapporto la Banca Mondiale diceva che “la forma ed la velocità della ripresa resta molto incerta e dipendente dal corso del Coronavirus”.

Ate Hoekstra, LICASNews

Pubblicità
Taggato su: ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ottimizzato da Optimole