Nonostante il commercio illegale di fauna selvatica sia il quarto commercio più redditizio al mondo, è spesso oscurato da crimini più appariscenti come il commercio della droga e di armi.
Si stima che esso valga 26 miliardi di dollari USA all’anno a spese del nostro ambiente naturale e che alimenta la corruzione danneggiando la reputazione e le economie delle nazioni colpite.
FATF, Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale, osservatore del riciclaggio di denaro globale, ha di recente emesso un rapporto sulla questione che chiarisce come il crimine organizzato usa il commercio illegale di fauna selvatica per sfruttare le debolezze nei settori finanziari e non per spostare, nascondere e riciclare i loro profitti.
L’Asia in particolare è profondamente invischiata nel traffico di fauna selvatica per la sua ricca biodiversità, alta richiesta di prodotti della fauna selvatica illegali e di forti punti di transito.
Mentre la Cina è il maggior paese ricevente di pezzi di vita selvatica, Cambogia, Indonesia, Singapore ed Hong Kong sono anche importanti destinazioni finali.
Negli ultimi anni, sono stati sequestrati nel solo Sudestasiatico oltre 200 tonnellate di avorio di elefanti africani che rappresentano circa 3000 elefanti morti. Mentre questa cifra sembra enorme, è solo una frazione del commercio portato alla luce da sequestri fortunati.
I metodi del contrabbando di fauna selvatica e l’inevitabile riciclaggio del denaro coinvolto non sono affatto nuovi. Mescolare guadagni illeciti con altri leciti, la etichettatura sbagliata dei container spediti e la falsificazione dei documenti sono alcune delle tattiche usate dai criminali per spostare, nascondere e riciclare i guadagni.
Di qui questo diventa anche una dimensione del più vasto problema di riciclaggio di denaro basato sul commercio, perché da quella prospettiva non esiste differenza tra il contenuto di un container di beni contraffatti o di avorio, o tra persone che vogliono guadagnare denaro illecito attraverso una frode commerciale o vendendo corna di rinoceronte polverizzate.
Per reprimere il commercio illegale di fauna selvatica, bisogna comprendere come lavora.
Ci sono alcuni fatti: le sue rotte commerciali sono tanto globali come quelle di ogni altro commercio illecito.
Secondo l’Europol, la UE è uno dei punti di transito più importanti tra Asia e Africa, e forse ancora di maggiore importanza, l’industria della moda europea risponde di un enorme 96% del commercio di pelle di pitone.
Se guardiamo al commercio di animali vivi come uccelli tropicali o serpenti, il commercio potrebbe essere proprio tra Sud e Nord America. UNODC, Ufficio delle droghe e del crimine dell’ONU, ha scoperto che sia i paesi di origine che di destinazione sono spesso sconosciuti, come si vede nei diagrammi. Mentre il commercio illegale di fauna selvatica coinvolge la caccia di frodo di molte animali iconici, coinvolge anche varie specie di cui la maggioranza delle persone non ha mai sentito parlare, quale il traffico dell’anguilla cieca dagli Stati Uniti.
Seguire il percorso dei soldi dei trafficanti di fauna selvatica è uno dei modi più efficaci di identificare reti criminali più vaste. Le responsabilità che le organizzazioni di servizi finanziari hanno per individuare e combattere il riciclaggio del denaro si applicano anche al traffico di fauna selvatica illegale.
Qui ci sono alcuni punti che le banche devono sapere: il rischio del commercio illegale di fauna selvatica deve essere parte del quadro di rischio di una banca e la loro antimonia la valutazione di rischio di riciclaggio, aggiungendo per esempio paesi di alto rischio (Africa e Sudamerica), transito (Europa) e paesi di destinazione ed in aggiunta le industrie di alto rischio come le imprese medicali e di prodotti del cuoio ma anche le compagnie commerciali generali.
Controllare che i tipi di transazione si accordano con i profili è un primo passo. Si usano spesso società di comodo o di copertura per inviare fauna selvatica o per riciclare i guadagni. La dovuta diligenza per identificare le compagnie di comodo deve essere usata per il commercio illegale di fauna selvatica sebbene si applicano le stesse sfide. Allo stesso modo di altri beni contraffatti, articoli di commercio di fauna selvatica si vendono con descrizioni di beni errati come alimenti, piante o medicinali.
Sono state identificati indicatori del traffico di fauna selvatica e raccolti secondo le informazioni a disposizione. Si lavora per rafforzarli attraverso United for Wildlife’s Financial Taskforce, e FATF incoraggia altre indagini.
Per esempio controllare per un accresciuto volume di bonifici bancari da/alla fonte, paesi di transito e destinazione in combinazione con industrie ad alto rischio, ed anche se il volume del pagamento non è in relazione col tipo di affari.
Sfortunatamente i paesi ASEAN continuano a giocare un grande ruolo nell’esacerbare il commercio illegale di fauna selvatica. Non sono sufficienti i divieti su pezzi come le scaglie di pangolino e l’avorio degli elefanti per deprimere la domanda.
Organizzazioni come la rete di monitoraggio di commercio di fauna selvatica TRAFFIC invitano perciò le autorità a rompere la morsa delle catene e delle reti del commercio illegale con pene più dure. Bisogna che siano migliorati gli sforzi di maggiore collaborazione dei governi e del settore privato per seguire la traccia dei soldi e individuare i signori delle organizzazioni criminali.
Questo è il punto in cui la tecnologia può essere di aiuto, come usare l’apprendimento delle macchine e l’intelligenza artificiale per superare i sistemi basati sulle regole e i semplici indicatori per individuare in modo appropriato il comportamento complesso associato al commercio illegale di fauna selvatica.
I modelli di intelligenza artificiale possono scoprire comportamenti rilevanti tra cui identificare comportamenti insoliti mai visti prima.
Per esempio, usando dati temporali e più spaziali, modelli di apprendimento delle macchine possono aiutare a trovare guardie dei parchi o poliziotti che accettano mazzette più facilmente. Potrebbero identificare comportamenti di spesa insolita accoppiate con la vicinanza ad aree di alto rischio di commercio illegale di fauna selvatica.
I fornitori di pagamenti alternativi come le imprese di scambio di denaro col telefono potrebbero incorporare dati geografici dai telefoni cellulari per scoprire comportamenti sospetti. Complessivamente la buona notizia è che si vedono più banche espandere l’uso delle loro tecnologie per monitorare meglio le relazioni corrispondenti o i prodotti di finanza del commercio, e questo è un passo positivo nell’aiutare a reprimere l’ondata di commercio illegale di fauna selvatica.
Timothy Choon, The JakartaPost