Lavoratori ed imprenditori cambogiani sono incerti sulle conseguenze della decisione della UE di sospendere i privilegi commerciali del trattato EBA sull’industria della confezione che prevedevano la fine dell’entrata senza tariffe sul mercato Europeo.
La sospensione dei privilegi commerciali che colpirà a partire dal 12 agosto un quinto del valore commerciale delle esportazioni cambogiane in Europa è dovuta al deterioramento della democrazia e dei diritti umani in Cambogia dal 2017 in poi la cui valutazione è essenziale per l’esistenza dei privilegi commerciali stessi.
La Cambogia perderà circa 1 miliardo di euro di export dei cinque miliardi che costituiscono il valore commerciale delle esportazioni cambogiane e ad essere colpite per il 75% sono l’abbigliamento ed il tessile, dove sono impiegati un milione di cambogiani.
Il premier Hun Sen ha promesso che controbilancerà la perdita sul mercato europeo con un taglio delle tasse, per un anno, per i produttori della manifattura, i quali troveranno tariffe maggiori per i loro prodotti in Europa, e ai lavoratori del settore della confezione di mantenere la paga minima attuale per sei mesi se la produzione subisse delle sospensioni.
Secondo il portavoce del governo Phay Siphan il taglio fiscale permetterà al settore della confezione di mantenere la propria competitività in Europa, ma ha riconosciuto che al momento non ci sono altri piani di aiuto al settore che saranno discussi in un prossimo forum governo settore industriale.
Secondo Ath Thun del sindacato CCAWDU, il ritorno delle tariffe sulle esportazioni cambogiane potrebbe costare ad 80 mila lavoratori di un migliaio di aziende il posto di lavoro, se il parlamento europeo sottoscrivesse la sospensione.
“Se continuano a comprare non succederà nulla. Crediamo che questo sarà il caso se la UE decide di procedere con la sospensione dell’EBA ad agosto, ed i compratori non potranno più acquistare a prezzi scontati. Si parla della chiusura di una quarantina di aziende anche se crediamo che potrebbero essere di più”
Benché il taglio fiscale sia benvenuto, ci sarebbe una perdita di entrate del governo: “Se il governo riduce le tasse o non tassa i profitti o permette un’esenzione delle tasse sui materiali grezzi, ci sarà una diminuzione delle entrate” ha detto Ath Thun. “Quindi se non si accettano le richieste europee di migliorare i diritti umani per ristabilire i benefici EBA, non ci saranno profitti, solo perdite.”
Il segretario dell’associazione degli industriali della manifattura GMAC, Ken Loo, ha detto che l’entrata in vigore di tariffe del 12% porterà un aumento di tasse di 110 milioni di euro e se si aggiungono scarpe e borse si arriva ai 140 milioni di euro.
Il costo maggiore del prodotto produrrà un cambio di ordini dalla UE e bisognerà poi vedere come si rifletterà sui licenziamenti nelle fabbriche cambogiane.
“Non sappiamo ancora quanti saranno colpiti o quante fabbriche chiuderanno” ha detto Ken Loo. “I prezzi delle merci cambogiane potrebbero essere più costose di quelle dei paesi vicini e i datori di lavoro potrebbero avere problemi se i compratori diminuiscono i loro ordini”
Secondo Nguon Channara dell’associazione industriali delle calzature ad agosto la decisione europea avrà di certo un impatto sul settore.
“L’industria sarà davvero colpita. Se sarà un impatto grande o piccolo non lo sappiamo ancora e stiamo ancora esaminando la situazione”
Il governo ha introdotto misure per incoraggiare gli investitori a restare in Cambogia dopo la fine dei privilegi EBA incoraggiando un indebolimento dei regolamenti e delle spese di cargo, la riduzione del costo dell’energia per le fabbriche, la cancellazione di festività nazionali, una nuova legislazione su investimenti ed aree economiche speciali.
Hun Sen, che non ha mai mostrato di voler accondiscendere alle richieste europee di invertire la rotta da stato a partito unico, ha invitato prima Pechino ad investire e fare della Cambogia un paese dove investire.
“Non ho nulla da dire alla UE perché hanno il diritto di prendere le loro decisioni” ha detto Hun Sen. “Ma devono rispettare la nostra posizione. La gente Khmer vive una situazione difficilissima e perderanno tanti profitti se si chiede loro di pagare tantissimi milioni in tasse”
Secondo Moeun Tola di CENTRAL, Centro Per l’Alleanza dei diritti del lavoro ed umani, però, le nuove misure non saranno sufficienti ad incoraggiare le imprese a restare in Cambogia senza i benefici EBA.
“E’ difficile per le grandi imprese perché non hanno preparato piani industriali che accomodino una caduta in ordini di vendita”