Nell’isola indonesiana di Lombok si sono avuti una serie di attacchi contro sette famiglie di seguaci della setta musulmana Ahmadiyah nel mese di maggio continuando una persecuzione ormai decennale della setta Ahmadiyah.
Le 24 persone sono state fatte alloggiare temporaneamente nel quartier generale della polizia di Est Lombok dopo che folle del distretto di Sakra Est avevano attaccato case e beni degli Ahmadiyah per cacciarli dal villaggio, senza però causare danni fisici alle persone.
Gli attacchi sono durati alcuni giorni e sono consistiti nell’interruzione delle loro funzioni religiose, nella chiusura dei loro luoghi di culto oltre che nell’aggressione verso le donne Ahmadi.
La setta Ahmadiyah è sotto tiro dei fanatici musulmani del FPI da molti anni in Indonesia particolarmente dopo la caduta del regime di Suharto e nel 2005 e 2006 molti seguaci Ahmadi di Est Lombok furono costretti a trasferirsi nell’area centrale della piccola isola in case temporanee a causa dell’incertezza della protezione e della mancanza di sicurezza.
Nel 2011 tutta l’Indonesia fu scossa da disordini simili come a Cikesuik, Kuningan e Banten a Giava Occidentale che portarono a vari morti.
A scatenare gli attacchi contro gli Ahmadi, che si basa su una differente lettura del Corano ritenuta eretica dalle altre confessioni Islamiche, fu anche un decreto del presidente di allora Susilo Bambang Yudhoyono che ordinava ai seguaci Ahmadi di non diffondere più i loro insegnamenti e pratiche che deviano dai principi fondamentali dell’Islam. Il decreto prevedeva anche pene carcerarie.
“Gli attacchi continui contro le comunità Ahmadiyah da parte di folle di vigilanti nel decennio scorso sono incoraggiati dalla riluttanza della polizia a fermare le folle ed ha indagare i colpevoli degli attacchi passati facendo credere loro che sono al di sopra della legge” scrive Amnesty International. “Inoltre tali atti sono incoraggiati da una legge discriminatoria e da misure repressive prese dalle autorità stesse come la chiusura delle moschee. Discriminazione ed impunità devono terminare”
Komnas Perempuan, commissione nazionale contro la violenza contro le donne, ha fatto sapere che queste violenze vanno avanti da marzo senza che la polizia sia minimamente intervenuta a prevenire l’accadimento di conflitti religiosi.
“Le autorità devono proteggere i membri della setta Ahmadiyah perché possano manifestare liberamente e in sicurezza i loro credi religiosi. Tutti hanno il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione in Indonesia che fa parte della Convenzione internazionale sui diritti civili e religiosi” ha detto Amnesty International.
“Il maltrattamento contro le minoranze religiose ha un impatto significativo sulla vita delle donne. Sebbene anche i maschi abbiano sofferto delle persecuzioni, le donne sono più oggetto di violenza per il loro ruolo di mogli, madri e membri della società” ha dichiarato Komnas Perempuan.