Nonostante le promesse di porre fine al commercio, il contrabbando di legname in Cambogia e Laos trova i modi per esportare illegalmente legname pregiato verso il vicino Vietnam, dove è spesso usato nelle fabbriche di mobili che esportano per lo più in Cina.
Questo ricco commercio illegale in Cambogia è stato molto denunciato da militanti ambientalisti e guardie forestali che si assumono rischi enormi nel tentare di documentare il contrabbando di legname. E’ stato documentato che uomini di affari cambogiani e personaggi potenti dello stato sostengono e guadagnano dal contrabbando.
Il professore dell’università Wisconsin Madison Ian Baird dice che in Laos e Cambogia i prezzi alti pagati per il legame pregiato ha condotto gli abitanti dei villaggi a partecipare moltissimo al diboscamento illegale.
“Gli abitanti spesso usano motociclette per portare piccoli pregiati pezzi di palissandro, di sequoia ed altre specie” dice Baird che ha studiato la questione nel suo lavoro di ricerca nel Laos Meridionale e Cambogia del Nordest.
Il legname si vende a chilo agli intermediari prima di essere esportato in Vietnam, dove è usato principalmente dall’industria del mobile che esporta gli oggetti in Cina ed Hong Kong.
I prezzi elevati pagati in Cambogia e Laos hanno attratto affaristi senza scrupoli che gestiscono il commercio corrompendo rappresentati ufficiali e militari per distogliere lo sguardo dal taglio e dal trasporto del legname illegale.
La repressione del primo ministro Hun Sen sulla libertà di parola e i media indipendenti come pure la sua decisione di chiudere il principale partito di opposizione ha limitato la discussione pubblica su diboscamento illegale.
Una volta Hun Sen ha persino detto che si sarebbe tagliato la testa se fosse riuscito a fermare il contrabbando di legname.
Ma secondo il rapporto ben fatto del gruppo verde Global Witness, a beneficiare del diboscamento illegale sono molti membri della sua famiglia.
Global Witness conclude il suo rapporto dicendo che, nonostante le riforme del settore delle foreste iniziate dal primo ministro stesso, le operazioni in larga scala di diboscamento illegale servono a preservare un relativamente piccolo numero di persone, parenti o amiche al primo ministro o ad altri esponenti importanti.
Hun Sen ha negato le accuse e il rapporto è vietato in Cambogia. I suoi critici continuano a parlare su questa questione sensibile.
Mu Sochua, parlamentare di opposizione in esilio, ha detto che nonostante un divieto sul legno cambogiano verso il Vietnam di gennaio 2017 e la creazione di un gruppo di lavoro di alto livello guidato dal comandante di polizia Sao Sokha, “il diboscamento illegale continua nei parchi nazionali cambogiani, nelle aree protette delle comunità, nelle aree designate come concessione di suoli e nei santuari naturali”
Accade tutto sotto il controllo di magnati del legno che secondo MU Sochua hanno legami stretti al partito del popolo di Hun Sen.
Il costo in vite umane per chi difende l’ambiente e ha provato a documentare il diboscamento illegale è alto. Il 30 gennaio una pattuglia di guardie di tre persone fu assalita ed uccisa nel nordest della Cambogia da presunti membri della polizia di Frontiera Cambogiana.
Secondo Radio Free Asia i tre avevano confiscato motoseghe e motociclette da otto diboscatori in un santuario naturale vicino alla frontiera Vietnamita a Mondulkiri.
La pattuglia includeva un ufficiale di polizia, un ranger del ministero dell’ambiente ed un lavoratore cambogiano per una ONG della Wildlife Conservation Society.
La polizia ha sospettato le forze della guardia di frontiera che sostengono i contrabbandieri come responsabili degli omicidi. Le autorità hanno creato una commissione speciale per indagare sull’incidente.
Secondo Global Witness, oltre i tre uccisi lo scorso mese, ci sarebbero almeno 20 militanti uccisi in Cambogia dal 2005, mentre altri sono stati incarcerati, attaccati o minacciati di morte.
In un rapporto di Nikkei Asian Review il corrispondente Denis Gray citava il militante ambientalista Ouch Leng che sosteneva che la distruzione rampante delle foreste è perpetrata da una “maffia di affaristi” in collusone con rappresentanti anziani del governo cambogiano.
“Sono cosciente che rschio di non vivere a lungo” ha detto Ouch Leng. “Ma proverò a continuare nel mio lavoro per servire come modello buono per i giovani e spingere la lgente a roteggere le foreste e l’ambiente”
Ouch Leng ha entrato molti dei suoi sforzi nella riserva di foresta di Prey Lang nella Cambogia settentrionale che, ad ovest del fiume Mekong, copre un’area di 1600 chilometri quadri ed è una delle ultime foreste di pianura del sudestasiatico.
Nel 2016 il governo di Hun Sen fu costretto a reprimere un po’ del contrabbando di legname nella foresta, ma le segherie lì non hanno sono state mai fermate ed ora sono pienamente operative.
Prey Lang era diventato un modello per il pattugliamento organizzato dalla comunità per contrastare il contrabbando. Nel 2006 il militante Chut Wutty aveva iniziato ad organizzare una rete di protezione di base a Prey Lang. Ma Wutty fu ucciso il 26 aprile 2012 mentre tentava di denunciare la rete del diboscamento che coinvolgeva ufficiali militari nella foresta protetta di Koh Kong.
Nello stato autoritario laotiano il movimento ambientalista esiste ma non decolla. La discussione pubblica del contrabbando di legname si limita ai rari momenti in cui ne parla il governo che ha anche annunciato qualche repressione. E rappresentanti del governo, parlando in modo anonimo, hanno fatto sapere di casi di contrabbando fermati.
Lo scorso 23 dicembre ufficiali della frontiera nella provincia di Bolikhamxay arrestarono sul confine vietnamita un autista vietnamita di un articolato che portava grandi pezzi di palissandro rosso nascosti sotto scatole di bibite energetiche.
Un ufficiale laotiano ha detto a Radio Free Asia che la polizia era stata allertata che il legname sarebbe stato contrabbandato in Vietnam attraverso un posto di frontiera e che l’autista non aveva i documenti che provavano che il legno era legalmente il suo.
Parte del legname tagliato illegalmente in Laos lo si ottiene da aree designate per la costruzione di strade, per miniere e per la costruzione di dighe. Questo fornisce spesso una scusa per il diboscamento in larga scala che non sarebbe permesso con la legge laotiana.
Alla fine del novembre scorso un nuovo governatore della provincia di Attapeu dovete assicurare la gente che avrebbe preso le persone coinvolte nel progetto di diboscamento illegale che portarono al sequestro di 27 autoarticolati carichi di legname e alla caduta del suo predecessore.
Lo scorso anno EIA, Environmental Investigative Agency di Londra, denunciava che personale militare corrotto vietnamita era complice nel contrabbando di grandi quantità di legname tra Cambogia e Vietnam. Ufficiali e militari incassavano milioni di dollari di mazzette dai contrabbandieri di legname a cui fu permesso di trasportare centinaia di migliaia di metri cubi di legname dei parchi naturali cambogiani in Vietnam.
La Cambogia aveva dichiarato un divieto di esportazione di legname, ma tra novembre 2016 e marzo 2017, investigatori clandestini del EIA scoprirono un diboscamento illegale senza precedenti.
EIA disse che nella provincia di Ratanakiri i bracconieri saccheggiarono il legname in varie aree protette nei parchi nazionali, alcune delle quali erano state finanziate dall’Unione Europea.
EIA disse che i commercianti di legname vietnamiti non solo corruppero i rappresentanti vietnamiti stessi ma dovettero pagare milioni di dollari ai rappresentanti cambogiani per aprire rotte di contrabbando in Cambogia.
In Laos l’EIA disse che centinaia di migliaia di metri cubi di legname all’anno andavano in Vietnam in violazione del divieto di esportazione di legname, cosa che si fermò quando il primo ministro laotiano vietò tutte le esportazioni di legname grezzo.
Secondo RFA sembra ora che il divieto di taglio del Laos lo si ignora di nuovo oppure che non è applicato allo stesso modo ovunque.
Come spiega EIA, anche se il commercio globale di mobili in palissandro era stato ristretto nel 2013 con un accordo globale, la domanda cinese per il palissandro antico è di fatto cresciuta con la prosperità crescente.
Il Vietnam gioca un ruolo fondamentale nel soddisfare la domanda attraverso la città costiera di Qui Nhon nel Vietnam Centrale, dove si trovano decine di imprese che producono mobili disegnati per l’esportazione in Cina ed Hong Kong. Qui la maggioranza del legname proviene dalla Cambogia.
L’Unione Europa ha negoziato con il Vietnam un accordo secondo cui i vietnamiti sperano che condurrà alla licenza di esportazione di legname legale dal Vietnam all’Europa con la fine dell’esportazione di legname illegale al continente.
Si spera che il Vietnam approvi una legge che potrebbe diventare il primo grande impedimento al contrabbando attuale di legname dentro e attraverso il Vietnam, compreso tutto il palissandro che lascia la Cambogia.
Secondo Jago Wadley di EIA anche se Europei e vietnamiti concludessero quello che dice essere una probabile “prima legge di importazione nell’Asia” l’applicazione a livello locale sarà sempreun problema.
“C’è ancora tantissimo spazio per ulteriore contrabbando di legname illegale tra Cambogia e Vietnam”
Dan Southerland, Asiatimes.com