Uno degli aspetti più dibattuti dell’ultima bozza costituzionale, sponsorizzata dalla giunta militare, è la domanda di quanto tempo ancora potrà permettere ai militari di restare al potere se gli elettori dovessero sceglierla come legge del regno.
I 279 articoli che riempiono le 105 pagine dell’ultima bozza di costituzione danno ragioni per ammettere che la giunta resterà al potere, in un modo o nell’altro, per almeno altri cinque anni, e ci sono altre questioni dubbie da prendere in considerazione. Molte dei dettagli discutibili sono scritti negli articoli provvisori tra il 262 e il 279.
Secondo l’articolo 269, per i primi cinque anni dopo le elezioni, 244 membri del senato di 250 membri saranno scelti dal NCPO attraverso un comitato di selezione nominato dalla giunta. Altri sei seggi saranno riservati, d’ufficio, ai comandanti dell’esercito, della marina, dell’aviazione, della polizia, del comandante in capo delle forze armate e dal segretario permanente del ministero della difesa.
Dal momento che secondo la nuova costituzione ci saranno 500 parlamentari, questo vuol dire che un terzo del parlamento sarà popolato da persone scelte dalla giunta.
I candidati a primo ministro proverranno dalle liste di partito di tre candidati, ma se nessuno dei candidati vince la maggioranza della camera bassa, entrambe le camere si riuniranno in sessione unica per selezionare il primo ministro. Si possono nominare candidati che non sono parlamentari, permettendo quindi che possa essere primo ministro anche uno che non è parlamentare.
Quelli che pensano che la giunta scomparirà perché cesserà di esistere se e dopo l’approvazione della bozza con il referendum del 7 agosto, potrebbero restare scontenti.
La camera alta del periodo di transizione di cinque anni, eletta direttamente dal NCPO, è autorizzata secondo l’articolo 270 ad appoggiare leggi e presiedere l’implementazione delle riforme. Il governo dovrà rispondere al senato ogni tre mesi per aggiornarlo sul progresso delle riforme e il senato ha il potere di accelerarle.
Il senato del primo mandato del dopo elezioni è essenzialmente un braccio esteso del NCPO per cinque anni dopo che un nuovo governo eletto è nominato.
La bozza costituzionale assicura che la giunta non se ne andrà immediatamente. L’articolo 265 afferma che NCPO resterà al potere fino a che assuma l’ufficio un “governo formato di nuovo”
Cosa succede se, 24 ore prima che il nuovo governo assume il potere, il capo della giunta Prayuth decide che non riesce a sopportare il nuovo governo formato ed esercita il suo poter assoluto secondo l’articolo 44, che si garantisce resterà intatto, per deciderne il futuro?
Questo è il punto in cui le cose si fanno ancora più oscure e difficili. L’articolo 279 afferma che tutti gli ordini e le azioni fatte dal NCPO e il suo capo prima che la carta costituzionale diventa efficace saranno considerati costituzionali sotto la nuova bozza costituzionale e “avranno effetti legali vincolanti”.
Significa che gli ordini di blocco delle proprietà di alcuni dissidenti e l’obbligo di chiedere il permesso alla giunta di viaggiare all’estero saranno ancora validi?
Nel quadro complessivo, il preambolo della bozza dice moltissimo di come gli estensori considerano i politici e la nozione di democrazia.
Parte delle due pagine di preambolo afferma che le crisi costituzionali scorse erano in parte il risultato di “persone che non temevano le leggi che governano il paese”.
Nella prima pagina, si dice vagamente che un altro fattore della crisi era causato “dalle regole di governo ancora inadatte” alla Thailandia attuale.
Il preambolo ci dà un’idea di come gli estensori della bozza nominati dalla giunta percepiscano una società ideale. Stabilisce che si devono ridurre le precondizioni che portano ai conflitti politici perché la Thailandia possa essere “felice ed in pace sui fondamenti di amore ed unità”. Non dice nulla di come accomodare differenti opinioni politiche da risolvere pacificamente attraverso scelte.
Chi ama quanto fatto dalla giunta militare nei due anni passati probabilmente sarà felice di sostenere la bozza costituzionale perché si sentiranno rassicurati che la giunta NCPO non svanirà davvero dopo il 2017.
Chi invece è stufo del regime militare avrà un periodo durissimo nel decidere cosa fare, perché NCPO tiene stretto le proprie carte e non fa capire cosa potrà succedere se la bozza costituzionale fosse rigettata nel referendum del 7 agosto.
C’è una possibilità che la giunta ricominci un terzo giro di stesura di bozza costituzionale, prendendosi più tempo e restando al potere persino più a lungo, oppure Prayuth potrebbe invocare il suo potere assoluto di emendare la bozza rigettata o rivedere una precedente costituzione e dichiararla valida.
E qui sta l’incertezza non solo della bozza costituzionale ma dell’intero processo referendario.