I costi economici del conflitto nel profondo meridione thailandese

Il governo deve iniziare a valutare i costi economici del conflitto nel profondo meridione in modo più sistematico facendo partecipare anche le ONG della società civile, dice Sungsidh Piriyarangsan preside del College of Social Innovation della Rangsit University.

le radici del conflitto a Patani

Le perdite in termini di vite umane e di costi economici del conflitto nel profondo meridione sono chiare, ma non sono incluse le perdite ed i costi delle mancate opportunità.

Secondo i dati ufficiali, la spesa del governo nel 2004 è stata di 5 miliardi di baht, 133 milioni di euro, salita poi a 35 miliardi di baht, 1 miliardo di euro nel 2016 nelle tre province più meridionali del paese. La spesa cumulata nelle tre province di Yala, Narathiwat e Pattani nel periodo 2004 al 2016 è stata 165 miliardi di baht, 4,4 miliardi di euro.

Questa è una politica errata, simile a quella di Thaksin Shinawatra durante la guerra alla droga che causò migliaia di omicidi extragiudiziali.

I costi per opportunità perse sono viste nel settore dell’allevamento agricolo, nei settori del commercio e dell’istruzione, mentre si devono ancora considerare i costi dei traumi mentali e di handicap tra la gente.Sungsidh ha parlato ad un seminario sugli impatti del conflitto nel profondo meridione organizzata dalla sua università e Asia Foundation.

Le armi non sono la soluzione ai problemi del meridione mentre si è già visto che non ci sono ancora segni concreti di pace nella regione. Ci vogliono un nuovo modo di pensare ed un nuovo approccio.

Patrick Barron di Asia Foundation ha detto che il meridione thai ha perdite comparabili con quelle del conflitto in Afghanistan, 30 morti per 100mila persone all’anno, considerato dalla OMS come endemico.

Usare un approccio di sicurezza è molto costoso in termini monetari e di danni che avvengono.
Barrons ha citato gli impatti economici del conflitto di Aceh tra il 1976 e 2005 i cui costi raggiunsero i 10.7 miliardi di dollari, due volte i costi dello tsunami che colpì la provincia indonesiana.

C’è bisogno di calcolare sia i danni che quello che si è perso come i danni nel settore produttivo in termini di risaie distrutte e animali uccisi mentre le perdite includono i costi sull’economia a causa della disoccupazione e di proprietà rubate.

Barron ha aggiunto di sperare che il governo thai vorrà considerare di fare degli studi sugli impatti economici del conflitto meridionale. Nel farlo si dovrebbe avere un intero campo di persone ed esperti che discutono e provano a raggiungere un punto comune su quali indicatori ed aree sono da includere ed adattarli al contesto locale.

Achara Ashayagachat, BangkokPost

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