L‘esercito reale thailandese ha denunciato Paul Chambers, docente della Naresuan University in Thailandia Centrale dove vive da molti anni, per diffamazione dei reali e per crimini informatici in un raro caso di uso della lesa maestà verso stranieri.
Il suo avvocato Akarachai Chaimaneekarakate di THRC ha detto che si recherà martedì prossimo dalla polizia per ascoltare i capi di accusa e che il suo assistito non conosce ancora precisamente la ragione di questa denuncia.

Ricordiamo che l’accusa di lesa maestà comporta la possibilità di essere condannati fino a 15 anni di carcere per ogni singolo atto come accaduto ad una impiegata statale che fu condannata a 43 anni, dopo che le furono dimezzate le condanne.
Il paese del sorriso è il paese dove si può solo parlare bene dei reali, dove il solo illustrare qualche lato negativo o chiedere la riforma della monarchia hanno portano tantissimi giovani a marcire nelle patrie galere e per taluni a lasciarci la pelle.
E’ anche l’accusa più pericolosa perché il solo citare il contenuto dell’accusa rischia di causare un’altra condanna di lesa maestà.
Vogliamo rimarcare come la denuncia non sia partita da un cittadino qualunque ma proprio dall’esercito reale thailandese che lo studioso Paul Chambers ha studiato estensivamente descrivendone i meccanismi interni.
Nella lettera di convocazione non si spiegano i dettagli del reato che avrebbe commesso Paul Chambers. Ma scrive la BBC che “l’esercito reale ha denunciato Chambers per ‘diffamazione, disprezzo o l’intento criminale’ verso la famiglia reale, ‘importando falsi dati di computer’ per danneggiare probabilmente la sicurezza nazionale o causare panico’, e diffondendo dati via computer ‘che potrebbero colpire la sicurezza nazionale”.
La base è la lettera della polizia ricevuta dalla facoltà di scienze sociali dell’Università.
Quando Paul Chambers sarà denunciato martedì prossimo, potrebbe essere rilasciato su cauzione o metterlo in carcere, nel cui caso l’avvocato chiederà il rilascio su cauzione. Successivamente la procura deciderà se è il caso di portare l’accusa in tribunale e fare il processo.
Paul Chambers vive in Thailandia da 30 anni e lavora all’università dove fa ricerca ed ha scritto vari libri proprio sull’esercito reale thailandese.
“Mi trovo praticamente in un limbo perché non posso andare da nessuna parte. Non mi posso spostare. Non so cosa accadrà ma sono alquanto nervoso” ha dichiarato lo studioso alle agenzie dicendo anche che l’accusa potrebbe essere scaturita dalla sua presenza in un seminario sull’influenza dei militari thailandesi nella politica del paese.
Per il BangkokPost l’accusa nasce dal seminario tenutosi ad ottobre dello scorso anno sul rimpasto annuale dei militari thailandesi nelle posizioni di vertice, durante la fase di discussione con il pubblico lì presente.
Successivamente al seminario un giornale thailandese chiese il suo licenziamento e la sicurezza thai scrisse una lettera all’università in cui chiedeva informazioni sullo studioso.
“E’ una cosa così piccola e banale. Credo che la vera storia è perché farebbero tutto questo e poi arrestarmi” ha detto Chambers a Bloomberg.
La legge di lesa maestà fu istituita nel 1908 e fu rafforzata nel 1976. Fino agli anni 2000 è stata poco usata.
Nell’ultimo decennio invece, sulla soglia della transizione reale che portò Re Maha Vajiralongkorn al trono, è diventato un’arma per eliminare il dissenso che si mostrava nelle piazze chiedendo a gran voce la riforma della Monarchia in senso costituzionale e l’uscita dei militari dalle scelte politiche del paese.

Dopo un breve periodo in cui il governo Prayuth decise di non applicare la lesa maestà o articolo 112 del codice penale per combattere il dissenso, con le proteste del 2020 che scossero il paese iniziò l’uso intensivo della legge contro la dirigenza del movimento.
Mentre governo e stato attribuiscono la legge di lesa maestà alla protezione della monarchia, moltissimi critici credono che serva per lo più a proteggere interessi precisi nel circolo della monarchia dal dissenso democratico.
Il centro di Thai Lawyes for Human Rights dice di aver visto almeno 300 casi di lesa maestà che coinvolgevano 270 persone tra cui ragazzi di età inferiore ai 18 anni. Ricordiamo qui le traversie di Arnon Nampha
“Quando la gente scende in strada per chiedere la riforma della monarchia corre il rischio della persecuzione politica. Ora quando gli studiosi universitari scrivono o discutono queste questioni in ambiente universitario sembra che sono anche loro a rischio di essere perseguiti politicamente”.
Da notare che la scure della lesa maestà pende anche sul capo di Thaksin Shinawatra, ex primo ministro defenestrato da un golpe nel 2006, in esilio fino allo scorso anno e ora rientrato nella politica attiva dopo un arresto di pochi mesi. L’accusa di lesa maestà pende anche sul suo capo.
La comunità Europea ha chiesto che la legge sia riformata in quanto è la più stringente al mondo e che sia data un’amnistia a chi è stato perseguito in base a tale legge.
Phil Robertson di Asia Human Rights and Labour Advocates ha definito la denuncia contro Paul Chambers “un assalto incredibile e oltragggioso sulla libertà accademica che avrà un grave effetto raggelante sugli studi internazionali in Thailandia…. Il governo thai afferma di volere un paese leader nell’istruzione, ma poi intraprende questi passi mal consigliati che allontanano i ricercatori e lettori dal paese”.
Vogliamo anche ricordare che proprio nel 2024 la Thailandia è stata ammessa nel Consiglio dell’ONU dei diritti umani, UNHRC.