Mentre talvolta il turismo è considerato un meccanismo per alleviar la povertà o per ridurre la distruzione ambientale, il turismo di massa può avere conseguenze negative per le comunità locali.
Gli obiettivi turistici precedenti fissati dal governo indonesiano hanno colpito seriamente Bali in termini di sradicamento di comunità locali, consumo eccessivo di acqua, aumento dei rifiuti, diversioni di suoli dai bisogni e dagli interessi della comunità, distribuzione ineguale di benefici economici, inquinamento del mare, erosione delle coste ed altro.
Le ambizioni attuali del governo includono la crescita del settore turistico all’otto percento del PIL, e portare il numero dei visitatori nel paese a 20 milioni per il 2020, causa di preoccupazione per le piccole comunità di Bali.
L’Indonesia si affida in modo forte per la propria crescita sociale, economica ed ambientale alle risorse del mare e agli ecosistemi costieri, e gli attuali modelli di sviluppo turistici incoraggiano guadagni a breve per gli individui mentre minano la sostenibilità a lungo termine.
Mentre il turismo di massa si avvicina ai remoti villaggi di Bali, la piccola comunità costiera di Desa Les si è unità per immaginare un futuro differente. Ben conscia delle conseguenze potenzialmente nefaste de turismo di massa, due ONG locali, Sea Communities e LINI, usano modelli di turismo alternativo come il turismo di volontari e turismo studentesco per assicurarsi un futuro più salutare.
Questo tipo di turismo alternativo potrebbe alleviare il degrado ambientale e diffondere i vantaggi economici in modo più eguale rispetto ai modelli di turismo di massa.
Dice il direttore di Sea Comunities:“Abbiamo scelto che tipo di turismo sviluppare. Vogliamo evitare qualcosa di simile che accade nel meridione di Bali diventato un luogo di feste. Vogliamo il turismo che sia più educativo e coinvolga la comunità del posto piuttosto che essere dominati dagli stranieri”
Queste forme alternative di turismo promettono un impatto ambientale ridotto e danno lavoro alla gente del posto come guide, operatori di alberghetti o ambulanti per sviluppare la sostenibilità.
La minaccia del turismo di massa e Desa Les
Desa Les non ha una grande presenza sulla mappa turistica di Bali. Emergono comunque i segni del turismo di massa con la crescita degli investimenti stranieri ed i piani di un nuovo aeroporto da costruire nella parte settentrionale di Bali.
La comunità di Desa Les ha espresso i dubbi su questa diffusione del turismo di massa. La gente conosce le difficoltà che vive Bali nel suo meridione con lo sviluppo eccessivo del settore che assorbe le risorse elettriche e di acqua e crea sempre più rifiuti. Altre preoccupazioni coinvolgono la diffusione delle proprietà straniera dei suoli che portano alla gentrificazione e perdita del controllo di comunità.
Una grande preoccupazione per il direttore del LINI riguarda la tendenza sulla proprietà dei suoli:
“Molte proprietà lungo la costa sono di non residenti. Ci sarà sempre meno terra per la prossima generazione”.
In modo analogo il direttore di Sea Communities è preoccupato che “la maggioranza delle ville a Desa Les è di proprietà straniera e chi le abita non ha molti legami con la comunità locale. Speriamo di attrarre turisti più consapevoli che vogliano aiutare la comunità”
Desa Les è un villaggio di pescatori che lotta già con i problemi di salvaguardia del mare e di
Desa Les appartiene al sottodistretto di Tejakula della provincia di Buleleng ed vivono 7000 persone, in maggioranza contadini e pescatori. Molti pescatori sono coinvolti nel commercio ornamentale del pesce e riforniscono alcuni mercati internazionali.
Dopo anni di pesca distruttiva al cianuro di potassio che fu introdotta dai commercianti negli anni 80, la barriera corallina è morta e il pescato è sceso repentinamente. Lo sfruttamento diretto delle risorse marine, la distruzione del Habitat e le acque inquinate dai rifiuti e il percolato contaminato colpiscono direttamente la fonte di reddito di coloro che vivono dell’ecosistema marino.
Proprio per mitigare le preoccupazioni ambientali e di salvaguardia del mare e le minacce dell’influsso del turismo di massa, LINI e Sea Communities ospitano programmi di turismo studentesco e di volontariato.
Turismo alternativo del Volontariato
I programmi di turismo di volontari e di studenti volontari sono considerati la risposta ai mali del settore del turismo di massa mentre assistono alle iniziative locali e sostenibili.
Essi offrono opportunità per esperienze significative di volontariato che mirano a dare benefici alla comunità. LINI e Sea Communities mirano con questi programmi a dare fonti alternative di reddito mentre lavorano a rigenerare l’ecosistema marino. I programmi di turismo di volontari ospitano volontari di tutto il mondo che lavorano su progetti che includono la salvaguardia del mare e l’istruzione in inglese.
La comunità lavora anche con gruppi universitari internazionali americani ed australiani che lavorano sulla conservazione e programmi di sviluppo comunitario al fine di creare un hub di ricerca. Gli studenti continuano nei loro studi accademici mentre aiutano la comunità ed imparano sul campo.
Questi tipi di turismo permettono alla comunità di usufruire dei benefici delle entrate generate dall’ospitare volontari e studenti, mentre si sostiene una esperienza di turismo conscia e deliberata. Essi contribuiscono a dare fonti di entrate alternative attraverso posti di lavoro nel turismo.
Offrono questi programmi una diversificazione dell’economia locale creando più opportunità di lavoro oltre la pesca. Quando era al suo picco il commercio dei pesci ornamentali, erano un centinaio i pescatori coinvolti, ed ora sono 20. Molti si sono assicurate fonti alternative di reddito offerte direttamente o indirettamente con LINI o Sea Communities. Uno di questi pescatori è Gombal che era un pescatore di pesci ornamentali ma che è stato distrutto nel vedere gli effetti della pesca sull’oceano. L’uso del cianuro di potassio ed i metodi pericolosi di pesca come l’immersione con aria compressa hanno colpito la sua salute e l’ambiente marino. Ora possiede un alberghetto, è istruttore subacqueo e guida turistica di aiuto a Sea Communities.
Dice Gombal: “Ci sono tantissimi vantaggi dai volontari. Prima non riuscivo a parlare inglese ed ora lo parlo un po’ ed ho amici della comunità e facciamo pratica di inglese insieme di notte con i volontari. Inoltre, con i volontari arrivano soldi e possono stare nelle case qui e questo aiuta altri. Essi trapiantano il corallo per aiutare l’oceano e guido i turisti per fare dei soldi in più. Ho migliorato le mie abilità e sono più qualificato con altri certificati di sub. I volontari arrivano qui con un grande cuore ad aiutare la comunità”
I programmi promuovono lo spirito di impresa nella comunità e la gente del posto offre servizi come attività culturali, posti letto, trasporti e alimenti. Nel solo 2017 Sea Communities ha ospitato 215 volontari giunti qui principalmente attraverso programmi di studio universitario.
LINI ospita anche turisti volontari e studenti come anche vende pesce ornamentale allevato in modo sostenibile con le loro strutture di acqua cultura al mercato internazionale per aiutare a dare fonti alternative di reddito alla gente del posto e tentare di influenzare le abitudini del consumatore ed assicurare un maggiore quantità di pesce ornamentale sostenibile.
Le solite vecchie trappole
E’ ovvio che non tutti i programmi simili a questi nel mondo hanno avuto lo stesso successo di Desa Les. Altri programmi sono stati criticati perché creano relazioni basati sulla carità, o minano potenzialmente la conoscenza ed i costumi locali, creano una dipendenza della comunità dal programma e la distribuzione ineguale dei benefici economici che portano a gelosia e risentimento tra i membri della comunità.
La nozione che le soluzioni o l’aiuto possano venire da fonti esterne, come studenti o volontari, potrebbe sottovalutare la conoscenza, la perizia e le abilità esistenti delle comunità e fare assumere che la conoscenza occidentale è superiore. Senza una consultazione ed integrazioni della comunità gli scambi possono riflettere le gerarchie di potere che continuano a minare la cultura e l’ambiente di chi ospita in modo simile a quelle del turismo convenzionale.
I programmi di Desa Les hanno anche i loro limiti. Non riescono ad assistere l’intera comunità ed esiste ancora la pesca ornamentale. Inoltre i fondi dei programmi di volontariato si possono concentrare nelle mani dei principali fornitori di servizio contribuendo potenzialmente alla diseguaglianza. Eppure i benefici economici riescono ancora a raggiungere la comunità più vasta e col tempo le organizzazioni esistenti hanno il potenziale di far crescere i programmi per allargare i benefici.
E’ importante che chi è impegnato nel turismo di volontari o nel collocamento degli studenti di considerare con attenzione la loro scelta del programma e di assicurare che sia fatto per entrare in progetto di sviluppo di comunità che siano gestiti dalla comunità in modo inclusivo.
Si devono fare sforzi consci per assicurare che i benefici si diffondano in modo giusto nella comunità come nel risiedere in case e usare catering gestito dalla comunità.
In aggiunta gli organizzatori o le comunità interessate nell’ospitalità devono essere resi consci che, mentre questi programmi possono offrire grandi benefici, ci sono ancora paralleli con il turismo di massa. Laddove i programmi sono promossi senza alcuna considerazione della capacità di carico della comunità e dell’ambiente, o senza piani di una crescita controllata, la comunità è a rischio di generare una forma di industria turistica sfruttatrice che replica i problemi così evidenti nel meridione di Bali.
Hannah Sutton, Inside Indonesia