La dichiarazione ASEAN per crisi ucraina e legge internazionale

In seguito alla invasione russa dell’Ucraina c’è stata la dichiarazione dell’ASEAN in cui si parla della sua “profonda preoccupazione” senza però esplicitare la condanna di Mosca e che riflette le variegate prospettive degli stati membri molti dei quali però trascurano così di sostenere l’egida della legge internazionale.

Nell’articolo che traduciamo manca la nuova posizione espressa dalle Filippine nell’Assemblea Generale dell’ONU che ha approvato la risoluzione di condanna delle azioni russe contro il paese vicino, senza però citare espressamente la Russia.

“Signor presidente, le Filippine votano Si alla risoluzione dell’UNGA ed esprime l’esplicita condanna dell’invasione dell’Ucraina” ha dichiarato il 28 febbraio il Ministero degli Esteri Filippino. “Chiediamo con forza la cessazione delle ostilità; ma mentre un attacco può essere fermato con la propria volontà, la difesa non può fermarsi finché non si ferma l’attacco”

“Condanniamo specialmente l’uso del separatismo e della secessione come arma della diplomazia per favorire e infliggere terribili azioni crudeli e gli omicidi indiscriminati di gran lunga in eccesso rispetto ad ogni altro tipo di conflitto”.

Nel voto a favore della risoluzione della UNGA le Filippine hanno attirato l’attenzione ancora alla dichiarazione di Manila sulla soluzione pacifica delle dispute internazionali che fu adottata dall’assemblea a novembre 1982.

“Invitiamo con forza ad usare la dichiarazione di Manila del 1982 sulla Soluzione Pacifica delle dispute internazionali. Per lo meno fermerà la tragedia attuale per un po’” Fonte Rappler

La dichiarazione dell’ASEAN è da tigre di carta di fronte alla crisi ucraina?

In seguito all’invasione russa dell’Ucraina del 24 febbraio 2022, molti paesi nella comunità internazionale ed in particolare l’occidente hanno condannato le azioni russe, di fronte alle quale la reazione dell’ASEAN appare relativamente tiepida e preoccupante.

dichiarazione dell'ASEAN sull'invasione russa dell'Ucraina
Nam NGUYEN / AFP

Vari paesi impongono sanzioni severe sulla Russia tra le quali il divieto per le Banche Russe di usare il sistema di pagamento globale Swift. Essi sono gli USA, la UE, il UK, Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Taiwan.

Sebbene sia improbabile che le sanzioni porteranno la Russia a ripensare le proprie azioni in Ucraina, avranno un impatto sull’economia russa e chiariranno che le sue azioni in Ucraina sono inaccettabili.

Merito della Cambogia, che è l’attuale presidente di turno del blocco, il gruppo ha fatto una propria dichiarazione sabato scorso in cui dice che l’ASEAN è “profondamente preoccupata” su “l’evolversi della situazione” e sulle “ostilità armate” in Ucraina. Chiede a “tutte le parti importanti di esercitare il massimo controllo”. Sottolinea ‘importanza dei principi fondamentali quali “il mutuo rispetto per la sovranità”, l’integrità territoriale ed i “diritti uguali” di tutte le nazioni.

L’ASEAN tuttavia non ha individuato la Russia né condannato le sue azioni in Ucraina, considerate le chiare violazioni dei principi citati.

Se consideriamo la grave natura delle azioni russe in Ucraina e le conseguenti implicazioni sulla legge internazionale e l’ordine globale, la posizione dell’ASEAN è deludente.

Per gli stati dell’ASEAN nell’Indo-Pacifico, che è divenuto un terreno di scontro tra Cina e USA, è diventato particolarmente importante che siano sostenuti i principi di sovranità e integrità territoriale. Detto ciò si capisce la risposta dell’ASEAN se si esaminano le risposte variegate degli stati membri.

Le reazioni degli stati membri ricadono in tre gruppi. Singapore, Indonesia e Brunei hanno condannato l’azione russa sebbene con un tenore differente del linguaggio.

Singapore ha detto “condanna con forza una invasione non provocata di un paese sovrano sotto ogni pretesto”, mentre l’Indonesia ha articolato bene il linguaggio senza condannare direttamente la Russia. Ha detto che condanna ogni azione che “costituisce una violazione del territorio e della sovranità di un paese”. Il Brunei ha usato una formulazione analoga.

Il secondo gruppo di stati dell’ASEAN che sono Vietnam, Malesia e Filippine, ha evidenziato reazioni meno stridenti. Il Vietnam per esempio riferendosi alla Carta dell’ONU, ha sottolineato il bisogno di autocontrollo e del dialogo, fermandosi però dal condannare le azioni russe.

Il premier malese Ismail Sabri Yakoob ha detto di sperare che alla fine si arriverà al “migliore accordo pacifico possibile” per risolvere il conflitto. Le Filippine hanno detto (in un primo tempo NdT) che non era compito di Manila immischiarsi in quello che accade in Ucraina.

Nell’ultimo gruppo solo il SAC del Myanmar è rimasta sola a sostenere le azioni russe. Non sorprende dato che la Russia è uno dei pochi sostenitori del regime della giunta.

Singapore ha detto che imporrà il controllo delle esportazioni di cose che possono essere usate come armi in Ucraina. Bloccherà le banche russe e le transazioni finanziarie connesse con la Russia. Ma è improbabile che altri paesi dell’ASEAN porranno sanzioni sulla Russia, cosa che riflette i legami bilaterali come anche i valori ed i principi dei singoli stati membri.

Si deve notare che il commercio tra gli stati ASEAN e la Russia era appena 13,5 miliardi di dollari nel 2020. La Russia è il nono partner commerciale dell’ASEAN sopra solo alla Nuova Zelanda.

Di conseguenza la Russia non è una priorità per i paesi ASEAN. La reazione delle Filippine echeggia tale sentimento: che il Sud Est Asiatico è troppo lontano dall’Europa e che Manila ha meno ragioni per intervenire nel conflitto Russo Ucraino (di contro si potrebbe dire che se accadesse un simile conflitto nel suo retro, la reazione dell’ASEAN sarebbe almeno teoricamente più forte).

I paesi ASEAN come Malesia, Indonesia, Filippine e Thailandia sembrano preoccupati di evacuare i propri cittadini dall’Ucraina. Alcuni paesi potrebbero anche rammaricarsi dell’impatto economico della crisi a causa delle sanzioni sulla Russia, l’interruzione delle catene di fornitura e la crescita del prezzo dei carburanti.

Sembra anche che sono gli interessi nazionali a giocare un ruolo importante nella risposta individuale degli stati ASEAN.

Per Vietnam, Malaysia, Indonesia e Myanmar, la Russia è un importante fornitore di armi. Il Vietnam in particolare ha una relazione storica con la Russia che risale alla guerra fredda ed è quindi attenta a non contrapporsi a Mosca.

Eppure l’invasione russa dell’Ucraina è una chiara violazione della legge internazionale e riserva degli insegnamenti anche per il Sud Est Asiatico.

La ragion d’essere dell’ASEAN è di promuovere la pace regionale e la stabilità attraverso il rispetto della giustizia e il governo della legge. Inoltre i principi fondamentali come il rispetto dell’indipendenza, della sovranità e integrità territoriale, come anche il diritto di ognuno a mantenere la propria esistenza libera da interferenze esterne o coercizione sono esaltati nella Carta dell’ASEAN, nel trattato di amicizia e nel trattato di Cooperazione nel Sud Est Asiatico, nella Visione dell’ASEAN sull’Indo-Pacifico ed altri documenti essenziali dell’ASEAN.

Ogni tentativo di violare questi principi minano le fondamenta della sicurezza e prosperità del Sud Est Asiatico.

Fondamentalmente i paesi più piccoli dell’ASEAN non devono rischiare di rinunciare alla protezione della legge internazionale.

Il presidente Putin ha giustificato l’attacco dicendo che l’Ucraina “non ha mai avuto una tradizione di stato genuino”, considerazione che deve far suonare l’allarme nel Sud Est Asiatico, visto che molti paesi dell’ASEAN hanno avuto l’indipendenza da meno di un secolo.

Ci si immagini se la Cina dovesse occupare con la forza le isole del Mare Cinese Meridionale occupate da stati come Vietnam o Malesia e sostenesse che loro non hanno mai avuto una valida rivendicazione. Come reagirebbero gli altri stati dell’ASEAN?

La crisi Ucraina potrebbe anche essere lontana e il mondo non attendersi che la dichiarazione dell’ASEAN abbia un impatto sulla crisi. Il messaggio fondamentale che l’ASEAN sembra dare è che gli interessi nazionali dei singoli stati prevale sui principi e valori dell’ASEAN.

Talvolta non si tratta di quello che si dice, ma di quello che non si dice. E’ fondamentale per l’ASEAN come gruppo di piccoli stati sostenere l’egida della legge internazionale e sottolineare il bisogno di rispettare la sovranità e territorio dei paesi singoli.

Joanne Lin|William Choong, FULCRUM.sg

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