Le due giovanissime militanti thai Tantawan Tuatulanon e Orawan Phuphong sono state riammesse nell’ospedale dell’Università Thammasat perché le loro condizioni fisiche sono peggiorate dopo 44 giorni di sciopero della fame.
Le due giovanissime militanti thai con il loro sciopero della fame domandano il rilascio dei prigionieri politici, la riforma del sistema giuridico e che i partiti politici sostengano il rigetto della legge di lesa maestà e della legge di sedizione.
Dopo aver chiesto la revoca della loro cauzione hanno detto che avrebbero iniziato entro tre giorni lo sciopero della fame se non fossero state accettate le loro richieste.
Una prima ammissione in ospedale avvenne il 24 gennaio dopo aver passato una settimana nel carcere in sciopero della fame.
Su richiesta dei medici, iniziarono a prendere piccole quantità di acqua al giorno a partire dal 30 gennaio ed accettarono dopo di ricevere dei fluidi dopo quattro settimane di digiuno.
Il 7 febbraio fu loro concessa la libertà condizionata su richiesta del direttore dell’ospedale sebbene entrambe le due giovanissime militanti non avessero saputo della richiesta e non avessero dato alcun consenso.
Il 25 febbraio hanno lasciato l’ospedale continuando il loro sciopero della fame in una tenda posta di fronte alla Corte Suprema. Il 2 marzo hanno ripreso lo sciopero totale della fame ed hanno rifiutato fluidi e medicine dopo che al giovane Thattaphong Khieaokhao era stata negata la libertà condizionata dopo l’accusa di possedere esplosivi.
La sera di venerdì 3 marzo le famiglie e l’avvocato, visto il pericolo concreto per le due giovani vite, hanno deciso di riportarle all’ospedale dell’Università Thammasat.
L’avvocato Kritsadang Nutcharus ha detto alla stampa di fronte alla Corte Suprema che lui ed i genitori delle due militanti avevano deciso di doverle portare di nuovo all’ospedale perché le condizioni erano peggiorante anche rispetto alla prima ospedalizzazione.
Gli stessi medici erano preoccupati che gli organi interni potessero essere danneggiati in modo permanente fino al rischio della loro vita.
L’avvocato Kritsadang ha detto che Tantawan e Orawan all’inizio non volevano tornare in ospedale insistendo per attendere la libertà condizionata di ogni prigioniero politico. Le famiglie, dopo il consulto di un medico che ha valutato il risultato delle analisi del sangue, hanno deciso che le due militanti hanno bisogno di essere trasferite in ospedale perché le loro vite sono a rischio.
Kritsadang ha anche detto che le due giovani militanti thai hanno passato gran parte dei 4 giorni prima dormendo ed hanno chiesto al loro risveglio se fosse stato liberato qualcuno dei militanti.
Inoltre hanno detto che avrebbero continuato a combattere sebbene non abbiano detto cosa avrebbero fatto di lì in poi.
“Abbiamo usato il nostro diritto di genitori e di avvocato di chiedere loro di andare all’ospedale, sebbene loro fossero preoccupate di dover essere ospedalizzate di nuovo. Volevano rimanere lì” ha detto l’avvocato Kritsadang.
“Le seguivamo con un dottore negli ultimi giorni. Abbiamo visto quello che crediamo sia un pericolo della loro vita. Ecco perché abbiamo preso questa decisione. Non voglio di fatti interferire con ciò per cui stanno lottando perché non è il compito di un avvocato. Ma poiché ci hanno incaricato di prendere una decisione, è questo ciò che abbiamo deciso”.
Tantawan e Orawan sono state portate in pronto soccorso all’ospedale della Thammasat University, dove sono giunte alle 7 di sera, con un’ambulanza della polizia e l’assistenza degli infermieri e della polizia di Chanasongkhram.