Il presidente filippino Duterte scrive la parola fine sulla centenaria alleanza con gli USA con una azione che avrà ramificazioni nel campo del bilancio strategico di potere nel caldo mare cinese meridionale.
Le Filippine hanno dato la notifica ufficiale lunedì di abrogazione del patto di sicurezza VFA, accordo sulle forze in visita, che permette agli USA di tenere proprie truppe in rotazione sul suolo filippino e che dà la base legale per centinaia di esercitazioni ed attività annuali congiunte.
Duterte ha scelto di aggirare la rivisitazione del VFA da parte di varie agenzie prendendo di sorpresa molti suoi alleati e rappresentanti di punta con una decisione esecutiva di cancellazione immediata del patto.
Il vocale capo filippino aveva precedentemente di annullare il VFA per ritorsione dei divieti di viaggio imposti ai membri del suo circolo stretto per violazioni di diritti umani tra le quali la sua campagna sanguinosa contro la droga.
Il palazzo presidenziale ha comunque detto che la decisione di abrogare il patto non era un capriccio del presidente ma qualcosa di studiato bene prima.
“La abrogazione del VFA renderà inutile il EDCA, l’accordo di cooperazione avanzato alla difesa, e svuoterà il trattato del 1951 di mutua difesa.” ha detto il ministro della giustizia Guevarra, membro della commissione presidenziale sul VFA, sull’accordo prevede che USA e Filippine accorrano in difesa dell’altro nel caso di un conflitto o attacco sul territorio sovrano.
L’abrogazione del VFA terminerà effettivamente entro 180 giorni dalla data di comunicazione del 11 febbraio.
Il presidente Trump da parte sua si è sbarazzato di ogni perplessità sull’abrogazione:
“Se preferiscono fare così, va bene, risparmieremo tanti soldi” ha detto ai giornalisti dopo aver vantato delle ottime relazioni con Duterte.
La Cina che nel mare cinese meridionale si scontra con gli USA per il potere ed il controllo sarebbe il maggior beneficiario della decisione di Duterte di separare le vie strategiche con gli USA.
Ad annunciare la mossa è stato il portavoce presidenziale Salvador Panelo che ha detto che l’ambasciata USA aveva ricevuto la notifica formale di terminazione del trattato.
“Come ha detto il presidente è tempo che ce la vediamo con le nostre risorse. Dobbiamo rafforzare la nostra propria capacità come paese relativamente alla difesa del nostro territorio”
Senza dubbio l’azione improvvisa di Duterte giunge come una sorpresa per gli USA. In precedenza c’era la speranza a Washington che il potere della difesa filippina, insieme con altri sostenitori forti dell’alleanza, avrebbe prevenuto la precedente minaccia di abrogazione con una pressione collettiva.
“Si ritiene che la continuazione dell’accordo dia più benefici alle Filippine rispetto ai benefici se dovesse essere abrogato” disse in precedenza il ministero degli esteri filippino Teodoro Locsin riferendosi al VFA.
Il ministro della difesa Lorenzana, visto spesso come un bastione di una indipendenza relativa e scettico dei Cinesi dentro al potere militare, sottolineò durante l’audizione del senato dello scorso anno come il VFA facilitò l’assistenza durante i tempi di crisi.
Ricordando il disastroso tifone Haiyan del 2013 quando gli USA inviarono quasi 8000 militari per assistere alle comunità colpite delle Filippine centrali, Lorenzana disse che l’impiego delle forze navali USA fu critico nel superare la crisi.
“Le forze USA sono sempre lì a disposizione nei tempi di crisi. Le truppe poste ad Okinawa in Giappone sono pronte ad aiutarci in qualunque momento” aggiunse un anno fa.
Il capo della difesa, che è stato attachè militare a Washington, notava che negli scorsi venti anni il VFA ha facilitato l’assistenza strategica per 1,3 miliardi di dollari, tra i quali il pacchetto di aiutu maggiore alla difesa regionale di 219 milioni di dollari nel 2017.
In precedenza Lorenzana aveva ringraziato gli USA per aver dato un’assistenza fondamentale nella lotta al terrorismo come l’impiego di forze speciali e droni di sorveglianza nei mesi della battaglia di Marawi nel 2017.
Lorenzana notò anche come l’assistenza USA, con le operazioni costanti di sorveglianza sono state fondamentali nel prevenire attività cinesi di reclamo nelle filippine Scarborough Shoal, che si trovano a cento miglia nautiche dalle basi strategiche di Subic e Clark.
Persino alcuni alleati fondamentali di Duterte sono stati presi di sorpresa ed insistono che proceda invece la revisione del VFA.
“Abbiamo una voce importante su questo argomento” ha detto il senatore Richard Gordon, uno dei più duri alleati di Duterte.
Il senatore Ping Lacson del comitato della difesa del senato ed indipendente ha criticato la decisione perché paralizza l’alleanza della difesa del paese con gli USA.
“Quello che è certo è che il trattato di mutua difesa del 1951 si ridurrà ad una carta per quanto concerne gli USA”
Ci sono anche segni più scuri di profonda ansia e scontento tra i grandi generali filippini che hanno dato adito a dicerie prive di sostanza nei media sociali di un golpe potenziale.
I grandi generali dicono che il paese sarà più esposto a tante minacce strategiche che vanno da una Cina ringalluzzita che non troverà più contrasto dalla presenza di forze USA vicino al Mare Cinese Meridionale alla potenziale rinascita di gruppi legati all’ISIS nell’isola meridionale di Mindanao.
Nell’audizione di conferma al comitato della Commissione sulle Nomine il 12 febbraio il capo delle forze armate filippine generale Felimon Santos ha detto che l’abrogazione del VFA colpirà la cooperazione di difesa degli USA.
Ha detto che fino a metà delle 318 attività militari congiunte con gli USA, tra cui dieci grosse esercitazioni, saranno cancellate nel 2020.
“Queste attività continueranno se l’altra parte non li cancella” ha detto il generale.
Il ministro della difesa USA Mark Esper, a Brussel per un incontro NATO, ha detto che l’abrogazione avrà un significativo e negativo impatto sui legami strategici bilaterali.
“Dobbiamo farne una ragione. Dobbiamo analizzare gli angoli politici e militari. Ascolterò i comandanti. Ma secondo me è è una sfortuna che abbiano deciso così.”
Esper ha detto che vede l’abrogazione come un’azione “nella direzione sbagliata perché entrambi in modo bilaterale e collettivamente con vari partner nella regione e alleati proviamo a dire alla Cina dovete obbedire alle regole di ordine internazionale”
“Terminare il VFA avrà un impatto negativo sulla difesa filippina e gli accordi di sicurezza come alle relazioni complessive bilaterali con gli USA e forse persino a livello sub-regionale e multilaterale” ha detto il capo della difesa USA.
Richard Heydarian, Asiatimes