Militanti democratici appartenenti a decine di diverse organizzazioni hanno dato vita ad una rete per monitorare ed assicurare che le elezioni generali previste per febbraio siano libere e giuste.
La rete che si chiama FFFE, Elezioni Libere e Giuste e Feconde, è nata durante un incontro alla Università Thammasat di Bangkok e comprende vari gruppi oppositori della giunta.
“Vogliamo che le elezioni siano una possibilità per riportare il paese alla normalità” ha detto Anusorn Unno, sociologo e membro importante del comitato, durante la conferenza stampa.
C’è una chiara prova, ha detto il sociologo, che il governo cerchi di impedire che le elezioni siano libere e eque, ed ha citato i tentativi dei partiti legati alla giunta di guadagnarsi il sostegno popolare durante il divieto delle attività politiche, cosa che comunque è stata una campagna elettorale.
“Continua l’imposizione delle leggi che vietano alla gente di esprimersi liberamente mentre i gruppi legati alla giunta continuano ad incontrare continuamente la gente… Questo equivale ad un imbroglio elettorale” ha detto Narongsak Niamsorn, rappresentante del gruppo iLaw che sostiene la riforma della legge elettorale.
In precedenza i Parlamentari del ASEAN per i Diritti Umani, APHR, hanno chiesto in una loro dichiarazione la fine delle restrizioni sui partiti politici.
Tanawat Wongchai, rappresentante dell’Unione degli Studenti Thailandesi e membro del FFFE, ha espresso la propria preoccupazione sui 250 senatori che saranno nominati dal generale Prayuth e come questo avrà conseguenze sull’equità delle elezioni. Lo ha definito il Partito del Senato in opposizione dai 500 parlamentari da eleggere.
“Il partito del Senato sarà il più grande nel parlamento. Avranno bisogno di altri 126 parlamentari per formare il governo … non è giusto e si approfitta di altri partiti politici”
Anusorn ha detto che la rete deve ancora decidere i criteri per definire un’elezione giusta e libera, ed ha aggiunto che presto definiranno i criteri concreti.
Anusorn è stato evasivo quando gli è stato chiesto se, il fatto di avere un senato nominato del tutto dalla giunta, renderebbe le elezioni non eque.
“E’ una partita che si gioca, e se la società non ha un ruolo nel dirigerla, peggiorerà soltanto” ha detto Anusorn.
La rete ha detto che avrebbe invitato almeno sette partiti politici in un’intervista nella speranza di avere l’impegno dei partiti in alcune politici.
Altre preoccupazioni che la rete ha espresso includevano il fatto che Prayuth manteneva il potere assoluto fino a che non entra in azione il nuovo governo.
In uno sviluppo collaterale APHR ha chiesto alla giunta militare di togliere le restrizioni ai partiti politici perché la campagna elettorale possa avere inizio senza restrizioni.
“I quattro anni passati di governo militare sono stati un disastro dei diritti umani per la Thailandia. Le autorità hanno messo la museruola alla libertà di espressione ed intimidito la società civile mentre la giunta deteneva il potere nella completa impunità. C’è bisogno urgente di un ritorno alla democrazia per porre fine a questa crisi.” ha dichiarato la parlamentare indonesiana Eva Kusuma.
La parlamentare ha aggiunto come sia necessario eliminare le leggi repressive e permettere ai partiti politici di fare campagna elettorale e dare voce alle opinioni senza restrizioni per assicurare un processo elettorale libero.
“Sarà impossibile tenere genuinamente elezioni libere e giuste in Thailandia sotto queste condizioni. Come può il popolo thailandese fare una scelta informata sul futuro se non gli si permette di sentire cosa hanno da dire i partiti?”
Il parlamentare filippino Teddy Baguilat dice: “I governi regionali ed internazionali devono spingere la giunta militare thailandese a rimuovere tutte le restrizioni ai partiti politici ben prima della data delle elezioni”.
Pravit Rojanaphruk, Khaosodenglish