Da quando divennero virali le foto dell’oceano inquinato a Nusa Lembongan a Bali, il ruolo dell’Indonesia di paese inquinatore dell’oceano è in cima a tutte le cronache del mondo.
Da quarto paese più popoloso al mondo, è importante che questa economia da 932.26 Miliardi di Dollari USA affronti il problema dei
Complessivamente il paese ha applicato un quadro legale esteso ma poco applicato.
Per ridurre i 64 milioni di tonnellate annue di rifiuti avrà bisogno di un grande sforzo. E’ già ora una emergenza rifiuti indonesiana.
Un piano d’azione verso il 2025, l’ambizioso regolamento presidenziale 97 del 2017 parla di riduzione di rifiuti del 30% e un massimo del 30% dei rifiuti del paese da conferire in discarica.
Sebbene le cifre cambino, è Giacarta a condurre un tasso di riciclaggio con un piccolo 7.5% laddove altre aree viaggiano tra il 2 ed il 3%.
C’è da ammettere che, essendo l’Indonesia un arcipelago, la soluzione per Bali dovrebbe essere differente da Giacarta a Giava o Medan a Sumatra.
Il governo indonesiano avrebbe dovuto produrre un nuovo regolamento che applicava il concetto di Responsabilità estesa del produttore alla fine del 2018, ma lo ha ritardato a causa delle elezioni presidenziali indonesiane.
I governi regionali nel frattempo spingono con la loro legislazione. Il 24 dicembre 2018 il governatore di Bali Wayan Koster annunciava il divieto per le plastiche monouso da metà 2019. Bogor fece lo stesso passo agli inizi di dicembre scorso, laddove la amministrazione di Giacarta sta ancora scrivendo un regolamento sui sacchetti di plastica.
Allo stesso tempo l’associazione delle industrie della plastica indonesiana Inaplas spinge i governi regionali a rivedere ed ammorbidire i regolamenti.
Governo e responsabilità del produttore
Se si guarda alle soluzioni degli altri paesi, la migliore via sembra essere una diffusione della responsabilità attraverso la catena comprensiva della gestione dei rifiuti.
Dovrà giocare un ruolo nel paese una combinazione di riduzione dei rifiuti, della raccolta totale dei rifiuti, rafforzando le iniziative generali di riciclaggio ed utilizzando soluzioni di conversione energetica dei rifiuti
Spesso la Responsabilità estesa del Produttore è vista come una soluzione magica, ma ci sono sforzi di concertazione e veloci da fare per ottenere l’impatto voluto. L’Indonesia ha attivato una simile politica ma c’è forte bisogno di una gestione più specialista e di pianificazione strategica.
Uno dei produttori della bevanda indonesiana per antonomasia, SOSRO, per anni si è affidato al proprio deposito di bottiglie in vetro ma fu costretto dalla concorrenza a spostarsi sulla plastica, sul PET, polietilentereftalato.
Il presidente del gruppo Soegiharto Sosrodjojo spiega:
“Non siamo contenti di vendere questi volumi di PET… vogliamo dire al mercato che le bottiglie di vetro o le lattine sono soluzioni migliori della plastica per tante ragioni. Sicurezza, gusto, conservazione e ambiente, ma in termini di convenienza è difficile vincere contro il PET. La domanda è se si può buttare via in modo responsabile?”
Questa è una domanda essenziale che sempre più cittadini devono prendere in considerazione.
Soegiharto va ancora oltre:
“Siamo pronti a parlare di ambiente ma non può ricadere solo sulle nostre spalle. Questa specie di movimento deve essere sostenuto da grandi organizzazioni e attori ed il governo li deve sostenere al massimo”
E’ una posizione che si vede in tutto il mondo dove si vede il governo regolare e guidare il processo.
Un nuovo regolamento della responsabilità estesa del produttore
Il governo indonesiano è cosciente del bisogno di migliorare la regolamentazione ed ha fatto azione comune con Danimarca, Norvegia e Banca Mondiale per definire ed alleviare i colli di bottiglia principali che al momento gli impediscono di rallentare l’inquinamento oceanico.
Resta da vedere però che tipo di regolamento l’Indonesia presenterà e quanto forte sarà. Se fatto bene il regolamento sulla responsabilità estesa del produttore ha il potere di spostare l’attenzione dal trattamento dei rifiuti all’intero ciclo vitale di un prodotto che è imperativo in una economia circolare.
Le grandi multinazionali come Coca Cola, Nestle e Danone immediatamente trovano la propria soluzione, ma non hanno impegni di riciclaggio vincolanti e tempi brevi. In Indonesia hanno dato vita ad un consorzio potente PRAISE, Packaging and Recycling Association for Indonesia Sustainable Environment. Considerando i risultati di ognuna delle compagnie in decenni di loro presenza, è difficile vedere come questi principali distributori di plastiche diventeranno dei salvatori dell’ambiente.
Innovazione e movimenti di base
La coscienza pubblica è fondamentale in un paese vasto come l’Indonesia. Tiza Mafira è un avvocato e direttrice del GIDKP, movimento indonesiano del risparmio i buste di plastica, che si batte dal 2013 contro l’uso delle buste di plastiche a singolo uso. Ha fatto molto per cambiare le attitudini complessive e portare il paese al punto di volerne limitare il loro uso. La direttrice è presente nel prossimo documentario The Story of Plastic.
Isabel e Melati, le sorelle che fondarono all’età di 13 e 15 anni Bye Bye Plastic Bags sono la principale ragione dietro il divieto a Bali delle plastiche a singolo uso. Hanno fatto varie interviste, hanno incontrato molti membri di governo ed hanno fatto 230 presentazioni in tutto il mondo.
Il movimento a cui loro diedero inizio si è ora espanso a 25 gruppi a livello globale. Erano nella lista di Forbes del 2017 tra le dieci donne al mondo di ispirazione.
Al di là della coscienza, comunque, vediamo anche soluzioni indonesiane pratiche come ETAPAS, una piattaforma con una sua app online da potenzialità enormi di commercio di rifiuti. Il presidente della app Reza Bath riconosce che il governo non può fare tutto da solo:
“L’Indonesia combatte per applicare il sistema della riduzione, riuso e riciclaggio, perché è così difficile trovare qualcuno che voglia espandere il sistema su scala maggiore. Questa è la ragione per cui abbiamo avuto l’idea di costruire una piattaforma di e-trading, facilitare le cose mentre si evita di distruggere il sistema esistente e le vite che sostiene”.
Ci sono migliaia di persone in Indonesia che dipendono dalla raccolta dei rifiuti come chi rovista nei rifiuti, chi li raccoglie, chi li vende e rivende, tutti prima che i materiali raggiungano la loro destinazione di riciclo.
Se si guarda ai numeri il processo attuale non è efficiente, ma ciò non vuol dire che lo si deve reinventare per avere un cambiamento.
“Idealmente” dice Reza “ETAPAS può migliorare le strutture esistenti stabilendo qualità e prezzi per chi raccoglie ed offre un rifornimento stabile per le compagnie del riciclo. Vogliamo davvero un nuovo regolamento. Lo consideriamo come facilitante per formare una partnership significativa con produttori che sostengono le loro iniziative sui rifiuti”
Nel futuro ETAPAS guarderà a maggiori collaborazioni col governo ed ONG per un impegno con le persone attraverso campagne di addestramento e promozione.
Dare l’esempio
La prossima legislazione di responsabilità estesa dei produttori sarà fondamentale per determinare la via che il paese prenderà da ora in poi. Con la crescente coscienza del problema rifiuti, ci troviamo in un momento ideale in cui un governo dedicato può spingere con una legislazione efficace che forzi i produttori a prendersi la responsabilità per i rifiuti che creano.
Nel frattempo speriamo di vedere più sviluppi di base ed idee innovative per far migliorare l’Indonesia specialmente nelle aree della gestione e riciclaggio dei rifiuti.
Rolf Hajek Insideindonesia