Una buona notizia dalle Filippine: il 9 febbraio 2011 prossimo riprenderanno i colloqui esploratori e formali di pace tra MILF e Governo Filippino a Kuala Lumpur.
In un articolo precedente parlavamo delle prospettive di pace nelle Filippine dove sono attivi da tanti anni ormai due insorgenze, quella del Partito Comunista Filippino e quella del Fronte di Liberazione Nazionale Moro a Mindanao.
Da anni ormai i due negoziati si erano arentati durante gli anni della presidenza Arroyo: con il partito comunista filippino la Arroyo non volle garantire i salvacondotti ai rappresentanti del negoziato ed ha posto anche il partito comunista nella lista delle organizzazioni terroriste.
Nei confronti del MILF fu raggiunto un Memorandum di Intesa che non fu approvato dalla corte suprema in quanto in contraddizione con la Costituzione Filippina, permettendo così lo scatenarsi di una serie di scontri armati sanguinosi e raccapriccianti che hanno segnato per sempre la vita politica filippina.
In un altro articolo parlammo dell’intesa raggiunta con il NDF, della insorgenza comunista attiva dal 1969 ai tempi di Marcos al Potere, sulla necessità di far ripartire i negoziati di pace nel prossimo febbraio ad Oslo in Norvegia fermi dal 2005.
Il facilitatore norvegese Ture Lundth ha dichiarato che nei primi colloqui informali preparatori era importante stabilire il tono ed inoltre:
«Le due parti avranno naturalmente l’opportunità di esprimere le loro preoccupazioni e porre le questioni che sono nell’aria (rilascio dei prigionieri politici, rimozione del partito comunista dalla lista delle organizzazioni terroriste, l’applicazione di ‘tasse’ da parte della guerriglia sulle attività imprenditoriali nelle zone ‘libere’…) ma il principale obiettivo è gettare le basi per rilanciare i negoziati formali…. non sono nè ottimista nè pessimista. Non è tanto uno sprint quanto una maratona. Ci saranno degli alti e dei bassi ma è importante che si abbiano discussioni costruttive e produttive.»
Il clima sembra favorevole nonostante alcuni scontri che si sono registrati a ridosso della fine della tregua quando è stato arrestato un membro del Partito Comunista Filippino dalla polizia con accuse giudicate pretestuose in contrasto col clima della tregua.
La vera novità invece è giunta dal fronte della insorgenza del MILF. A febbraio 211, da quanto dichiarato dal Marvic Leonen, rappresentante del governo Aquino, ripartiranno dei colloqui formali ed esploratori di pace a Kuala Lumpur dopo che un incontro ha liberato il terreno da alcuni problemi che rimanevano tra i quali la garanzia della sicurezza per i rappresentanti del MILF alla trattativa e il riesame del trattamento per 25 rappresentanti del MILF nelle mani delle forze di sicurezza filippine.
«Nella loro terminologia sono detenuti politici. Abbiamo detto che come atto di buona volontà ci impegniamo a rivedere i loro casi, il che non implica, naturalmente, che ci siamo impegnati al rilascio immediato…. Il governo Filippino è sempre impegnato per la giustizia»
L’evento è stato salutato con soddisfazioni anche dal capo trattativa del MILF che ha dichiarato che questo era quanto il MILF si aspettava dal governo Aquino e che riponevano molta speranza in fruttuosi colloqui.
Sono in molti a ricordare quello che accadde dopo la fine dei colloqui di pace scorsi: almeno quattrocento morti ufficiali e 750 mila profughi mentre sono almeno 150 mila le persone morte dall’inizio della guerriglia separatista del fronte Moro.
Nei colloqui di Kuala Lumpur governo e MILF si sono accordati sul rinnovare il mandato al IMT, al team di monitoraggio internazionale costituito da Malesia, Brunei, Giappone e Libia, e il rappresentante Leonen ha affermato l’importanza di questo gruppo per mantenere il livello del conflitto al minimo.
Questo gruppo monitora il cessate il fuoco e la vigilanza sugli accordi socio economici ed umanitari già in atto tra le due parti. Inoltre si sono accordati anche su un gruppo misto MILF Forze Armate Filippine, AHJAG, per impedire le azioni dei gruppi terroristi, di semplici gruppi criminali e di fazioni ribelli del MILF che rischiano di precipitare una situazione già tragica.
Secondo Leonen «C’è un accordo secondo cui entrambe le parti dicono che il terrorismo non è un’attività accettata»
Un altro problema che era rimasto in piedi era quello del facilitatore malese che il governo Aquino giudicò troppo favorevole verso il MILF. Nella stampa malese era apparsa la notizia che il facilitatore malese aveva passato al MILF vari documenti importanti. In un primo tempo il MILF.
Il destino del facilitatore ora è nelle mani del governo malese, ha dichiarato il rappresentante del MILF, non possiamo farci nulla. Un’apertura questa verso il negoziato favorita anche dal governo malese che ha mostrato la disponibilità a rivedere questa questione.
Leonen ha inoltre dichiarato: «Perché i negoziati possano procedere la buona fede vuole che alcune cose di cui si è discusso debbano essere discusse solo sul tavolo del negoziato e con i nostri rappresentanti soltanto prima di divenire argomento pubblico.
Nell’ incontro scorso la discussione era se si dovevano riprendere i negoziati e ora la notizia è che i colloqui formali ripartono il 9 febbraio 2011 che non è molto lontano.
Questo implica che entrambe le parti sono pronte e volenterose di ritornare al tavolo dei negoziati…. E’ programma di questa amministrazione trovare una soluzione giusta, accettabile, politicamente negoziata ai problemi a Mindanao.»