La UE sta attualmente sta attualmente dando un sosteno da 180 milioni di peso (3 milioni di euro) nel suo piano “strumenti per la stabilità” che sostiene l’IMT (Gruppo di monitoraggio internazionale) oltre ad ONG locali e di internazionali coinvolti nella protezione del gruppi IMT e del ING. Questo finanziamento reiterà l’impegno europeo alle misure di costruzione della pace attraverso la mediazione, il dialogo e la riconciliazione, per migliorare la risposta ai bisogni umanitari delle popolazioni colpite dalle guerre e a migliorare il rispetto dei diritti umani e umanitari.
“Istanze quali il governo della legge e il governo saranno capitali nel periodo dopo l’accordo. Affrontarli richiederà un comando forte e capace da parte di tutti quelli coinvolti.”
Nella dichiarazione si sostiene che il gruppo della EU ha inviotato le parti ad intensificare i loro negoziati per raggiungere un accordo al più presto possibile.
Inoltre la UE crede che il tempo è propizio per una spinta decisiva verso un accordo e che non si debba mancare questa opportunità. Per sostenere gli sforzi di pace la UE continuerà ad affrontare i bisogni di sviluppo di Mindanao verso cui sono stati dedicati quasi 9 miliardi di euro sin dagli anni 90.
I delegati eurpei hanno anche ricordato che il conflitto ha un costo enorme sulla regione e che si può avere uno sviluppo economico con la pace. Basti ricordare un’inchiesta della Nanca Mondiale secondo cui il 41% delle famiglie di Mindano hanno vissuto il dramma di divenire rifugiati negli ultimi dieci anni, dei quali un terzo per più di un anno, con i costi enormi conseguenti e l’impedimento ad uno sviluppo reale.
Analoga posizione è stata espressa da tre diplomatici, Francesc Vendrell ex diplomatico ONU, Nureldin Satti e Katia Papagiani presidente del Centro per Il dialogo Umano, hanno espresso il proprio apprezzamento per l’andamento dei negoziati tra il Governo Filippino e il MILF dopo aver incontrato i gruppi di contatto di entrambi oltre a vari settori della società civile.
Papagiani durante una conferenza stampa ha detto “c’è una buona opportunità di ragiungere la pace a Mindano per l’impegno del presidene Aquino e del governo”, cosa condivisa anche dal Satti. “C’è ora una finestra di opportunità che costituisce una rinnovata possibilità per la pace e la stabilità a Mindanao. E’ importante ricordare che più guerra significa più distruzione e rende peggiori lo sviluppo non bilanciato.”
Il centro per Il dialogo Umano che ha organizzato la conferenza è una ONG internazionale che da sostegno di mediazione e facilita il dialogo per la risoluzione di conflitti armati. E’ membro del Gruppo di Contatto internazionale (ICG) creato dal governo e dal MILF nel 2009 per fare leva e assistenza al fine di sostenere la fiducia e la confidenza di entrambi le parti del tavolo dei negoziati.
Del ICG fanno anche parte Giappone, Arabia Saudita, Turchia, Regno Unito ed altri gruppi.
Il gruppo ha detto che l’importanza di un accordo di pace per risolvere il lungo conflitto è cruciale, ma non è la fine del processo di pace. Ci vorrà pazienza e sforzi continuati datutte le parti per stabilire pace e stabilità nella regione.
Gli attuali colloqui così ricercati dal governo col MILF si muovono verso la formazione di un accordo per creare una “genuina autonomia” per risolvere il problema dei Bangsamoro.
Negli ultimi colloqui formali di gennaio a Kuala Lumpur entrambe le parti confermarono “le discussioni costruttive su temi sostanziali”, chiarendo le rispettive posizioni e identificando le aree di interesse comune. A febbraio ci sarà un altro giro di colloqui in data da definirsi.
la posizione del governo filippino è quella di poter raggiungere un accordo durante la presidenza Aquino per poter seguire gli sviluppi e mettere in moto il processo del dopo accordo e implementare quello su cui ci si è accordati.
http://www.zambotimes.com/archives/43229-3-foreign-envoys-optimistic-on-the-GPH-MILF-peace-process.html
http://www.upi.com/Top_News/Special/2012/02/10/EU-urges-progress-toward-Philippines-peace/UPI-11151328873400/