FILIPPINE: Il Mercurio e i piccoli minatori nelle FIlippine

Demetria Durano con un chilo di mercurio riesce a catturare cinque grammi di oro del valore di quasi 100 euro usando 45 chili di minerale.

La donna lavora all’ultimo piano di una palazzina di tre piani a Sitio Summit, nel villaggio di Diwata, a Monkayo nella provincia di Davao del Nord. Al livello stradale c’è una piccola gioielleria e un improvvisato mulino a palle, tamburi rotanti dove il minerale estratto dai tunnel è lavorato e frantumato.

Come la gran parte dei residenti di questo villaggio ricco di oro, conosciuto come Diwalwal, Durano estrae l’oro in modo poco artefatto dal minerale macinato usando mercurio, metallo pesante fortemente tossico (ed inquinante).

Quasi ogni giorno gli stimati 18 mila minatori di Diwalwal maneggiano il mercurio ed altre sostanze chimiche con le mani nude e senza alcuna precauzione, nonostante i tanti avvisi delle autorità sui percoli del loro lavoro.

“Faccio questo da quando avevo poco più di venti anni, quando giunsi la prima volta da Cebu.” dice Durano che si è sistemata a Diwalwal dopo la corsa all’oro del 1984, dove un suo cugino ha avuto grande fortuna. Iniziò lavorando i residui della lavorazione fuori delle entrate dei tunnel che ornano il villaggio di altura di 729 ettari, e poi riuscì a mettere su mulini a tre palle e la sua attuale casa a più livelli e a diventare proprietaria di un tunnel che impiega decine di piccoli minatori.

“Con l’aiuto di Dio non è successo nulla alla mia salute. Sto bene.” dice la madre di tre adulti.

L’uso del mercurio a Diwalwal di sicuro inizierà una controversia nella comunità di piccoli minatori che, durante picco della ricerca dell’oro, crebbe fino a 200 mila persone. Solo il mese scorso il governo filippino ha firmato un accordo internazionale per mettere al bando l’uso del mercurio.

I rappresentanti comunali sin dal 2000 hanno spinto per mettere da parte il mercurio in favore di metodi più sicuri di estrazione dell’oro, ma secondo il sindaco Brillantes la mancanza di una chiara alternativa è un problema da risolvere.

Altre aree di estrazione di piccola scala come quella di Benguet hanno da tempo abbandonato l’uso del mercurio usando al suo posto la borace ed altri metodi meno dannosi per estrarre il metallo.

“Con il mercurio, i minatori estraggono l’oro in modo più efficiente” dice Brillantes che riconosce che l’esposizione al mercurio è un rischio troppo alto per la salute e il governo locale ha provato a fermarne l’uso a Diwalwal. Un ordine di fermo fu introdotto nel 2001 ma “CI fu resistenza dai piccoli minatori che si rifiutarono di cambiare i metodi di estrazione.”

La lotta contro il mercurio fu iniziata dal fratllo dell’attuale sindaco che nel 2001 era sindaco fino al suo omicidio. “Sospettammo che la sua posizione ferma contro il mercurio possa aver adirato molti minatori conducendo così al suo assassinio.” dice Brillantes, la cui famiglia del sindaco possiede una delle più grosse imprese di media scala di estrazione JB Management e Mining C, a Diwalwal.

L’uso continuato del mercurio a Diwalwal potrebbe essere un caso particolare per l’applicazione della convenzione di Minamata sosteniuta dall’ONU, una convenzione internazionale che cerca il divieto di uso del mercurio in oltre 130 paesi. Minamata è la cittadina giapponese devastata dall’avvelenamento del mercurio nel 1956, e l’accordo che ne porta il nome si ripromette di mettere fuori uso il mercurio per il 2020.

Secondo l’ente di protezione dell’ambiente degli USA il mercurio metallico è mortale nell’inalazione dei suoi vapori. I sintomi di avvelenamento includono tremori, cambiamenti rapidi di umore, insonnia, debolezza, cattive capacità di apprendimento, fino a causare nei casi più gravi la distruzione dei reni e dei polmoni e la morte. Per i bambini e i neonati si può avere un distorto sviluppo celebrale.

Con l’ordine di esecuzione 79 il presidente Aquino ha vietato l’uso del mercurio nelle piccole imprese minerarie.

A Diwalwal nel 2000 furono condotte analisi di contaminazione da mercurio dal Ministero della sanità che rivelarono una forte contaminazione da quel metallo a causa anche di un cattivo smaltimento dei residui di miniera contenenti mercurio. Ad essere contaminati sono stati corsi d’acqua, cascate, fiumi ed altre fonti di acqua del villaggio, costringendo i residenti a spostarsi di almeno dieci chilometri per poter avere acqua da bere.

Un abitante del villaggio, Lito Adlawan, un gioiellere, dice: “Il mercurio e gli altri prodotti chimici stanno avvelenando il villaggio uccidendoci lentamente. E’ giunto il momento che il governo faccia qualcosa per risolvere l’inquinamento a Diwalwal.”

Secondo uno studio britannico del 1999 il mercurio da Diwalwal scorre giù verso il fiume Naboc a barangay Naboc a 12 chilometri e inquina le risaie lì. Sono stati trovati fino a 90 milligrammi di mercurio per chilo di depositi fluviali, e a farne le spese sono il riso, il pesce e i mitili dell’area inquinati. Il 38% della popolazione di Naboc è stata ritrovata intossicata dal mercurio per il consumo di riso e pesce, contaminati al metallo.

Adlawan dice che il governo deve essere fermo nel vietare l’uso del mercurio che è attualmente vietato ma si può trovare al mercato nero, nella valle dei Compostela, ad un prezzo che va da 80 a 150 euro al chilo.

Le autorità sanitarie e locali hanno messo in guardia che l’alta concentrazione di mercurio e di altre sostanze chimiche usate dalle oltre cento aziende di trattamento del minerale hanno reso il villaggio Diwalwal quasi un posto inospitale. “E’ davvero poco salutare starci” dice un amministratore comunale, Sarah Tanghian che sostiene che il governo ha pianificato di ricollocare le imprese di trattamento da Diwalwal a Sitio Mebatas a cinque chilometri dalla montagna ricca di oro. A Mebatas fu anche terminata una diga per il trattamento delle acque reflue che però i piccoli minatori e le aziende di trattamento si sono rifiutate di usare.

Edilberto Arreza, direttoe per Mindanao Meridionale dell’Ufficio delle Miniere e delle scienze della terra, ha detto che la diga a Mebatas fu costrutia come una soluzione a lungo termine al problema dell’inquinamento a Diwalwal causato dal Mercurio e da altri inquinanti smaltiti nei corsi d’acqua del villaggio.

Ma per tanti a Diwalwal il miraggio del denaro facile è duro da resistere. Per Alijum Bulacoy usare il mercurio è il solo espediente per estrarre l’oro. Il giovane lavora come operatore di una macina a sei palle nell’area Patindol a Diwalwal, che macina la ganga del minerale per trenta minuti e la tratta poi con mercurio, tecnica conosciuta localmente come bubbling.

Guadagna 80 euro per il trattamento di 300 sacchi di minerale da 45 chili l’uno. In un mese ne può fare 600 di sacchi.

“Catturiamo almeno 60% di oro dal nostro refluo di minerale usando mercurio.” dice Bulacoy che lavora nel commercio da quasi un anno, mentre versa mercurio il mercurio dal bordo di una bacinella poco profonda in una bottiglia da sciroppo della tosse, prima di avvitarne il tappo strettamente. Quando gli si chiede perché non usa guanti o maschere, Bulacoy dice semplicemente che “è scomodo”, la stessa risposta che la Durano dà quando gli si chiede della maschera protettiva.

“Prendo vitamine abbastanza nel caso. E faccio in modo che i miei figli non vengano troppo vicino al mulino a palle o quando sto facendo i trattamenti.

Durano comunque deve ammettere alla fine che decenni di esposizione al metallo pesante le hanno dato “forti dolori di testa e talvolta tendo a dimenticarmene”.

Dopo le indagini del ministero della sanità furono dati a vari abitanti interessati dei trattamenti di disintossicazione da mercurio, dice Charlita Baluis ispettrice a Diwalwal dal 1993 al 2000. “Sono stati trattati quattro colleghi miei che sono risultati contaminati dal mercurio nel villaggio ricco di oro.”

Lei ammette di essere stata ritrovata intossicata dal metallo pesante, ma ha rifiutato il trattamento per paura che le medicine usate potessero complicarle la sua asma. Trattamenti alternativi comunque le hanno curato quelli che potevano essere i sintomi di avvelenamento, il tremore ed i mal di testa che sentiva, ed i movimenti muscolari involontari.

Furono presi a caso una dozzina di altri minatori e sottoposti a trattamenti di disintossicazione, un numero insignificante se lo si paragona alla popolazione che lavorava in quel tempo, 40 mila persone. Il trattamento comunque non fu più rifatto per il costo enorme per paziente.

Secondo i rappresentanti sanitari sono state fatte varie campagne contro il mercurio a Diwalwal ma i residenti sembrano proprio incorreggibili. “E chi può biasimarli? Quello che loro importa è guadagnare soldi il più velocemente possibile. Con il mercurio trattano un sacco nel giro di qualche minuto ed hanno cinque grammi di oro” dice Baluis. “La gente tende a mettere in perciolo la salute per la ricchezza. Dopo anni di scavi, forse trovano la ricchezza ma poi si ammalano. Ed allora sprecano la ricchezza appena trovata alla ricerca della salute”

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