La popolazione delle Filippine sostiene la proposta del governo sulla pianificazione familiare, osteggiata dalla Chiesa.
Secondo i risultati di un sondaggio condotto da ‘Pulse Asia’, il 69% degli intervistati sostiene il progetto di legge di Manila, mentre solo il 7% si schiera dal lato dei prelati che rifiutano misure anticoncezionali non-naturali. Il sondaggio indica inoltre grande interesse sulla questione con l’80 della popolazione che dice di seguire con attenzione gli sviluppi della proposta approdata al Congresso la scorsa settimana.
I risultati del sondaggio sono di certo una doccia fredda per la Chiesa filippina che ha assunto una posizione intransigente verso la proposta, e aveva suggerito un referendum nazionale per decidere, mentre sono incoraggianti per il presidente Benigno Aquino, fermo sostenitore della proposta, che ha scommesso parte del suo capitale politico sfidando la Chiesa, l’istituzione più potente del Paese. Nelle Filippine l’81% dei 94 milioni di persone è cattolico e il resto sono quasi tutti protestanti.
La posizione del governo è basata sul collegamento tra la povertà e il boom demografico.
Le Filippine sono l’unico Paese del sudest asiatico dove negli ultimi anni è aumentato l’indice di povertà.
Secondo dati governativi, il 33% dei filippini sono poveri, mentre nel 2003 la percentuale era del 29%. Il tasso di crescita demografica del 2,04% annuo nel paese è il più alto della regione.
Il ‘Reproductive Health Bill‘, chiede l’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole e mira ad
assicurare che “la popolazione abbia accesso sicuro, legale, di qualità e a buoni prezzi a sistemi sanitari, prodotti e servizi medici”.
La normativa rifiuta l’aborto clinico, ma promuove un programma di pianificazione familiare che invita le coppie a non avere più di due figli e sostiene la sterilizzazione volontaria. Il Reproductive Health Bill è il quarto tentativo di introdurre leggi per la pianificazione familiare dal 1998. Nei casi precedenti, le proposte sono state bloccate dalla Chiesa. (Fsc/AKI)
Le dieci cose da sapere sulla legge sulla pianificazione familiare
Uno dei proponimenti fondamentali del Governo Aquino è l’approvazione di una legge sulla salute riproduttiva e pianificazione familiare che giaceva da anni nei meandri del parlamento e che lo spauracchio della Gerarchia della Chiesa Cattolica impediva di approvare.
E’ in atto nelle Filippine un braccio di ferro tra i due rami del Parlamento, che hanno già approvato una bozza in fase di commissione la legge, e la Chiesa Cattolica che si oppone alla legge che la considera favorire l’aborto, contro il dettato costituzionale che prevede esplicitamente il suo divieto. Il presidente Aquino è da tempo ingaggiato in un dialogo con le gerarchie nel tentativo di trovare una legge che possa piacere a tutte le parti coinvolte. Per questo motivo l’amministrazione Aquino si trova sotto il tiro di quanti considerano questa posizione rinunciataria e sottomessa alla chiesa. Ma l’amministrazione ha più volte espresso la sua intenzione di far approvare questa legge per dare alle coppie e ai cittadini il diritto ad essere informati e fare una scelta consapevole e responsabile, per eliminare il dramma delle donne che abortiscono e si vedono maltrattate negli ospedali, per affrontare il grande problema del tasso di crescita demografica che è al 3% annuo, il più alto in tutto il sud est asiatico.
LE 10 COSE DA SAPERE SULLA LEGGE DELLA SALUTE DELLA RIPRODUZIONE
Ana Santos di Newsbreak.ph
La salute della riproduzione non è un problema solo delle donne povere. Molti considerano inutile il bisogno di una legge sulla salute della riproduzione e credono che si tratti solo di una cosa legata al sesso, per quelle donne che non si possono permettere preservativi o delle pillole moderne anticoncezionali. Ma la salute della riproduzione è il problema di tutti. Pensate a tutte le persone che conoscete che hanno avuto una gravidanza non voluta, un’altra gravidanza che non si potevano permettere, o che hanno considerato l’idea di terminare una gravidanza in atto o che abbiano sofferto una gravidanza a rischio: in quel momento saprete che la legge è il problema di chiunque può generare una vita e portarne la responsabilità con gioia.
Continuate a leggere per capire cosa significherebbe uno stop alla legge e perché questo è importante per la vita di tutti.
1 – Renderà omogenee le politiche di salute riproduttiva.
Poiché al momento non esiste una legislazione nazionale le politiche differenti sono portate avanti dai governi locali e soggette ai desideri e ai credi religiosi dei funzionari delle amministrazioni locali. A Manila, per esempio, durante il mandato di Atienza, uno del movimento pro-vita, potè far passare l’infame ordine esecutivo con cui sosteneva che la città di Manila forniva solo metodi pro-vita, negando quindi alle donne accesso alla moderna contraccezione (pillola e preservativi) e processi come la chiusura delle tube di Fallopio negli ospedali governativi. Di contro, a Quezon City, considerata spesso come una città con le politiche di salute della riproduzione più progredite, erano attivi gli altri metodi anticoncezionali a tutti i suoi cittadini senza alcun costo.
2 – la legge non promuove l’aborto.
Lo ripetiamo per un maggiore ascolto: la legge della salute riproduttiva non promuove l’aborto. Comanda comunque che alle donne in pericolo di vita e che abbiano complicazioni dopo l’aborto siano dati trattamenti umani e non discriminanti.
Per cercare di contestualizzare perché ciò è importante, dobbiamo sapere che mentre l’aborto è illegale nelle Filippine i governi hanno fatto molto poco per prevenire gli aborti auto indotti o condotti in maniera pericolosa per la salute della donna. E i medici che aiutano le donne nelle complicazioni rischiano di non poter più operare come medici. Da studi fatti dal Guttmacher Institute, un’agenzia americana sulla salute delle donne, emerge che ogni anno sono 90 mila le donne che finiscono in ospedale per complicazioni post abortive. L’approvazione della legge assicura che a queste donne siano garantite le cure mediche appropriate e non siano soggette ad ulteriori dolori e umiliazioni.
3 – Insegna ai giovani ad essere responsabili nelle loro scelte nel campo delle relazioni intime, della pianificazione familiare e nella salute sessuale.
Nell’articolo 6 della Legge di salute riproduttiva, la salute della riproduzione e l’educazione sessuale per età sarà insegnata da docenti addestrati in sistemi di educazione formali e non formali a cominciare dalla Quinta Classe delle Elementari fino all’ultimo anno delle scuole superiori. I docenti coinvolti riceveranno un’educazione appropriata dai vari enti governativi che sono stati desinati a formulare il curriculum per l’educazione sessuale e la salute riproduttiva. (Ministero della sanità, dell’educazione, delle politiche sociali, …)
Più importante è che il curriculum non tratterà solo del sesso ma anche sulla protezione dalle violenze sessuali ed abusi sessuali, discriminazione, infezioni trasmesse sessualmente e genitorialità responsabile.
4 – Darà un’accurata informazione sulla sessualità positiva e sulla salute sessuale ai giovani
Secondo uno studio del 2005 condotta da Remedios AIDS Fundation (RAF), tre giovani su dieci credono che fare un salto dopo aver fatto sesso porterà ad una gravidanza. Due su tre pensano che prendere degli antibiotici prima del sesso previene le malattie a trasmissione sessuale. Finora tanti giovani, indipendentemente dal loro status sociale o economico, credono che questi miti siano veri. L’approvazione della legge assicurerà che sia data ai giovani un’informazione appropriata di cui hanno bisogno affinché possano prendere le loro decisioni sulla loro vita sessuale.
5– La legge non aiuta la promiscuità.
Molti oppositori della legge sostengono che la sua approvazione promuoverà la promiscuità, come dire che la gente corre molto di più al volante solo perché c’è una legge che obbliga alle cinture di sicurezza. L’approvazione della legge non cambierà il modo in cui la gente decide sulle proprie relazioni sessuali. Quello che si ripromette è di dare adeguate informazioni e permettere le scelte sulla base di queste informazioni.
6– La legge rispetta il diritto alla scelta individuale di ognuno
In un suo articolo, Elizabeth Angsioco la presidente delle Donne Socialiste Democratiche delle Filippine, definische la legge come “pro-scelta”.
“Tuti voi avete il diritto a prendere decisioni informate, a scegliere tra le tante opzioni che devono essere possibili per voi. Non c’è nulla in me che vuole forzarvi verso una scelta. Quello che faccio è rendere l’informazione e i servizi della legge della salute riproduttiva pubblica in modo che decidiate di usarla”
7– La legge di salute riproduttiva diminuirà i casi di gravidanze mal stimate o non volute.
Nelle Filippine nascono 4 bambini ogni minuto rendendo le Filippine la dodicesima nazione al mondo per popolazione col più alto tasso di natalità nella regione al 3.03%. Le Filippine hanno sfortunatamente anche il più alto tasso di disoccupazione nella regione: 8% contro 7,9 dell’Indonesia, 4,6 del Vietnam, Malesia al 3.7 e Thailandia 1.5%.
Una popolazione grande ha un impatto negativo sulle risorse economiche di una nazione. “La crescita della popolazione è un problema di politiche sociali che riguardano i più poveri dei poveri. Qualunque altra operazione di contenimento della povertà non sarà mai sufficiente finché non si riuscirà a rallentare la crescita demografica.” sostiene la deputata di Akbayan Citizen. Nessuno contesta che i bambini sono benvenuti, ma è proprio per questo che la loro nascita deve essere pianificata, curata e dato loro il meglio di quello che i genitori possono dare. Ogni gravidanza dovrebbe essere pianificata e voluta.
8– La legge salverà delle vite
Secondo il numero delle infezioni di HIV ricavato dal Ministero della Sanità, HIV sta crescendo come non mai nelle Filippine. Ogni giorno si diagnosticano 5 casi. Le donne anche quelle con relazione monogama sono ugualmente a rischio di infezione se i loro partner si dedicano a relazioni sessuali rischiose. Più di 20 milioni di persone non hanno accesso ai moderni contraccettivi. Dare a queste donne ridurrebbe il numero di morti fatali per aborti insalubri dell’82%. Gli esperti dicono che nelle Filippine espandere l’uso della contraccezione porterebbe 800 mila nascite non pianificate in meno, 500 mila aborti in meno, 200 mila aborti spontanei in meno. In più potrebbe prevenire 2100 morti di donne ogni anno, metà delle quali da cause legate alla gravidanza.
9– Le ricerche del Likhaan.org mostra che ci sono profonde ineguaglianze tra i ricchi e i poveri. Il 94% delle donne più ricche sono seguite al parto da personale esperto, mentre tra le povere lo è appena il 26%. I più ricchi raramente vanno oltre il numero voluto di bambini, mentre i più poveri ne hanno quasi due in più. Oltre i benefici dal punto di vista salutare, esiste una correlazione tra la grandezza del gruppo familiare e l’incidenza della povertà. Secondo Ernesto Pernia, della facoltà di economia dell’Università delle Filippine, “Avere meno bambini permetterà ai poveri di investire di più nell’istruzione e nella salute dei figli per migliorare le proprie vite quando crescono.”
10– Aiuterà a dissolvere i miti che circondano la moderna contraccezione
L’articolo 10 della legge considererà gli strumenti di pianificazione familiare come medicine essenziali incluse nell’inventario degli ospedali locali e nelle unità sanitarie del governo. Ma le pillole contraccettive non inducono l’aborto. Secondo un’affermazione della Società di Ginecologia e Ostetricia delle Filippjne le pillole contraccettive:
a. non causano l’aborto ma prevengono gravidanze indesiderate.
b. Non causano morte e malattie se usate appropriatamente. Gli ormoni delle pillole sono ormoni sintetici simili a quelle delle ovaie delle donne. Sono modificati nella dose e nella composizione per migliorarle, renderle più sicure e prevedibili nel loro effetto clinico.
c. non causano cancro anzi riducono il cancro dell’endometrio e delle ovaie. Il leggero aumento del rischio di cancro al seno è eliminato se si seguono le linee guida nazionali.