Palparan, un ex generale filippino in fuga dalla giustizia

I giochi sono cambiati: il cacciatore è ora quello che viene ricercato. Due giorni fa a Jovito Palparan era stato impedito di prendere un volo per Singapore dall’aeroporto di Clark, ed ora il governo ha lanciato una ricerca all’uomo con la formazione di un gruppo incaricato di trovare e arrestare il generale, soprannominato “Il Macellaio” per una serie di omicidi extragiudiziali e scomparse forzate di militanti, giovani, contadini, uomini di chiesa durante il periodo di Arroyo.

Sul suo capo ora pende un mandato di arresto per reati in connessione con la scomparsa di due ragazze della UP Sherlyn Cadapan e Karen Empeño, dopo che il ministro della giustizia, De Lima, aveva emesso un ordine di impedimento ad espatriare nei suoi confronti.

Lo stesso mandato, per il quale non è prevista la cauzione, è rivolto anche nei confronti di altre tre persone indicate dal Dipartimento di Giustizia come corresponsabili per la scomparsa delle due ragazze. Due di questi si sono consegnati già alla polizia, colonnello Felipe Anotado e sergente Edgardo Osorio, mentre Hilario è ancora ricercato, oltre lo stesso Palparan.

Un invito a consegnarsi è stato dato dal portavoce di Aquino, Lacierda: “Esci fuori dovunque ti trovi. Prima così audace e spudorato, coccolato tanto dalla passata amministrazione, ora è un fuggiasco della giustizia.”

In una precedente intervista telefonica, Palparan aveva detto che non avrebbe fatto resistenza e si sarebbe consegnato, ma al momento attuale è sparito. Secondo i gruppi dei diritti umani sono almeno 700 i casi in cui Palparan sarebbe anche implicato in due anni della sua presenza nella regione. Lo stesso invito è giunto dalle madri delle due ragazze che lo hanno definito un codardo per questa fuga. “Palparan dovrebbe essere abbastanza uomo da guardare in faccia le sue colpe” ha detto la madre di Cadapan, mentre l’altra madre ha dichiarato: “Se mi stai ascoltando, Jovito Palparan, tu sei un codardo. Ti verremo a cercare. Facci trovare le nostre figlie e tutte le vittime delle scomparse forzate. Marcirai in carcere insieme alla Arroyo e Abalos”. Arroyo è l’ex presidente ora in carcere per frode elettorale, grande protettrice dello stesso Palparan, ed Abalos è il presidente del Comitato Elettorale che permise alla Arroyo di frodare.

“Il giorno della resa dei conti si sta avvicinando, il giorno in cui pagherà per i propri crimini. Invitiamo tutti ad unirsi nella ricerca di Palparan e dei suoi complici perché siano immediatamente arrestati e processati per le gravi violazioni che hanno commesso.”

Alle loro voci si è unita quella della madre di Jonas Burgos, un altro giovane scomparso in circostanze molto simili, per il quale il Dipartimento di giustizia sta ancora facendo le indagini, e con lei la voce di tutti quelli che sono ancora alla ricerca dei loro cari. “Ci dà gioia sapere che una cosa così possa avvenire. Siamo realistici nel sapere che non accade dall’oggi al domani, ma ci dà la forza di andare avanti” ha dichiarato la madre di Burgos. “Dovrebbe aprire gli occhi a chi ancora detiene Sherlyn e Karen e tutti quelli scomparsi a venire fuori e a ripulirsi, per allentare un po’ le loro colpe. Sono certa che Palparan farà cadere molte persone.”

La De Lima ha dichiarato: “Sappiamo benissimo che la fuga è un’indicazione di colpa. Se davvero è innocente, deve guardare con coraggio alle accuse rivoltegli contro.”

Dal canto loro le forze armate hanno preso le distanze: “Il generale Palparan non è più in servizio, non abbiamo più alcuna giurisdizione su di lui, è un cittadino comune. Ci sono altri corpi dello stato che hanno giurisdizione su di lui ora.”

Lo stesso portavoce ha dichiarato di essere pronti a lavorare con gli investigatori del caso generale Palparan. “Le Forze Armate sono pronte ad aiutare e cooperare con le indagini per giungere alla verità, siamo pronti a dare documenti e persone che possono gettare luce sul caso. Non accettiamo violazioni di diritti umani. Abbiamo creato un ufficio per i diritti umani nel quartier generale e in tutte le divisioni, brigate e battaglioni. Siamo molto duri in questi casi”.

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