La rivendicazione di Sabah, una causa persa da tanto tempo?

La recente rivendicazione di Sabah da parte del Sultano di Sulu ha generato un malessere sia tra gli abitanti di Sabah che nel governo malese. Questa rivendicazione è valida secondo la legge internazionale?

sabah

Le forze malesi qualche settimana fa hanno lanciato una controffensiva sia via terra che aerea per porre fine all’intrusione di uomini armati a Sabah da parte di un sedicente Esercito Reale di Sulu. La crisi lunga un mese, benché ancora in corso, si sta sgonfiando. Ma ha riportato all’attenzione internazionale una rivendicazione da tanto tempo dormiente da parte dei discendenti del Sultanato di Sulu, di stanza nelle Filippine, su Sabah che è parte della Malesia sin dal 1963.

Il presidente Aquino ha detto che formerà un gruppo di lavoro per studiare questa rivendicazione su Sabah, ed inoltre ha anche affermato che si indaga sulla possibilità che l’incursione fosse stata disegnata per imbarazzare il suo governo e mettere in pericolo l’Accordo Quadro su Bangsamoro che vuole porre fine ad un conflitto decennale nelle Filippine Meridionali. Mentre la sua amministrazione è stata accusata di essere servile nei confronti della Malesia, il Presidente Aquino ha ulteriormente accusato il sultano di Sulu, Jamalul Kiram III di mettere in pericolo la situazione di oltre ottocento mila filippini che vivono a Sabah, conosciuti come Suluk.

Il Sultano di Sulu ha provato a sostenere la sua richiesta affermando che l’affitto che l’ambasciata malese a Manila gli paga era in riconoscimento della sua sovranità su Sabah. Il portavoce del Sultano, Abraham Idjirani, affermava che il sultano ed i suoi seguaci sarebbero rimasti a Sabah e non sarebbero ritornati nelle Filippine nonostante l’offensiva per cacciarli.

Il presidente Aquino ha inoltre invitato i seguaci armati del sultano, che sono entrati a Lahad Datu a Sabah, ad arrendersi senza condizioni per prevenire ulteriori perdite di vita. I seguaci hanno rifiutato di arrendersi con conseguenti scontri mortali con la polizia malese. La situazione è peggiorata a Lahad Datu e si è diffusa a Semprona e Kunak con la perdita complessiva di 62 persone tra i quali 8 poliziotti malesi.

Il già territorio del Borneo settentrionale fu ceduto o affittato agli inglesi nel gennaio 1878 con un accordo firmato tra il sultano di Sulu e due agenti commerciali inglesi della British North Borneo Company, Alfred Dent e Baron Von Overbeck in ritorno per il pagamento di 5000 dollari malesi l’anno. La somma fu portata a 5300 dollari quando l’affitto fu esteso per includere le isole lungo la costa del Borneo Settentrionale. Prima di ciò il sultanato di Sulu, con capitale a Jolo ed esteso su parte di Mindanao, Palawan e Sulu, fosse assorbito dalle Filippine, che erano sotto il giogo spagnolo. Le Filippine divennero territorio degli USA nel 1898 ma senza il Borneo Settentrionale.

Dopo la Seconda guerra mondiale, gli Inglesi permisero al Borneo Settentrionale di unirsi alla Federazione Malese nel 1963 e fu rinominata Sabah. Comunque fino ad oggi, l’ambasciata malese a Manila continua a pagare la nominale “denaro di cessione” agli eredi del Sultano del Sulu per una cifra di 5300 dollari malesi, quasi 1500 euro.

Le Filippine reclamarono la sovranità su Sabah quando essa si unì alla Malesia ma si dichiarò d’accordo a non perseguir quella richiesta. Nel 2008, un’iniziativa di Nur Misuari capo del MNLF per portare la rivendicazione di Sabah alla Corte di Giustizia Internazionale fu considerata come un non problema dalle autorità di Sabah.

Ci sono vari metodi di acquisizione territoriali sotto la legge internazionale, tra i quali la conquista, l’usucapione e la cessione. La Conquista o l’annessione fu riconosciuta come un metodo di acquisizione territoriale del passato ma considerata illegale sotto la legge internazionale sin da quando fu fondato l’ONU. Perciò il metodo più importante per Sabah è ovviamente attraverso la cessione e l’usucapione.

Uno stato può acquisire sovranità su un dato territorio se la sovranità è trasferita o ceduta da una sovranità all’altra. Se si adotta la versione britannica del trattato del 1878 è chiaro che la sovranità su Sabah fu trasferita nel 1878 dal sultanato di Sulu agli Inglesi che la trasferirono dopo alla Malesia.

In aggiunta sotto la legge internazionale, l’usucapione si riferisce all’acquisizione della sovranità attraverso l’esercizio della sovranità, tenuta per un ragionevole periodo di tempo e esercitata senza obiezione da un qualunque stato. Anche se si contesta la versione inglese e mantenuta la versione di Sulu del 1878 che era un affitto il sultanato non può reclamare la sovranità su Sabah, dal momento che la Malesia, sin dal 1963, ha esercitato l’usucapione e amministrato Sabah senza una consistente obiezione dagli altri membri dell’ONU.

Sabah non fu annessa dal momento che volontariamente si unì alla Federazione Malese nel 1963. La Malesia ha da allora messo un governo che lavora per amministrare Sabah con la comunità internazionale che riconosce Sabah come parte della Malesia. Questo lo si può vedere nella decisione del Tribunale Internazionale che diede le isole di Sipadan e Ligitan, appena fuori di Sabah, alla Malesia e non all’Indonesia. Questa decisione ha ulteriormente sottolineato il fatto che Sabah è sempre stata parte della Malesia.

La rivendicazione di Saba come territorio ancestrale del Sultano di Sulu potrebbe anche sembrare senza basi. La rivendicazione di “territorio ancestrale” non porta con sé molto peso sotto la legge internazionale. Mentre storicamente Sabah era parte del Sultanato di Sulu, lo scenario politico di Sabah e delle Filippine era cambiato da quando gli Spagnoli, gli Inglesi e gli americani hanno colonizzato questa parte del mondo.

Sabah è ora parte della Malesia e la questione se il sultano di Sulu possa o meno reclamare la sovranità su Sabah come territorio ancestrale è aperto al dibattito. In questo ambito la rivendicazione del sultano potrebbe essere visto riminescente di una sovranità persa da tanto tempo.

Mohd Hazmi bin Mohd Rusli e Muhamad Azim bin Mazlan

Mohd Hazmi bin Mohd Rusli, Institute of Oceanography and Environment, Universiti Malaysia Terengganu. Muhamad Azim bin Mazlan Universiti Sains Islam Malaysia.

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