I finanziamenti cinesi nelle Filippine di Duterte non sono solo i pochi soldi alle grandi infrastrutture quanto i tanti capitali di stato e i capitali flessibili al gioco d’azzardo
A poche settimane dalla fine dell’amministrazione filippina di Duterte sembra acclarata una valutazione completa della sua politica della Cina nella sfera dello sviluppo in cui per giornalisti ed analisti, i progetti cinesi in vasta scala sotto Duterte non si sono materializzati.
Nell’opinione di tali esperti e giornalisti, i progetti infrastrutturali cinesi di vasta scala giungono sotto due forme.
Da un lato si possono riferire alle grande infrastrutture cinesi come dighe, ponti, ferrovie ed aeroporti, mentre dall’altro potrebbero indicare ai progetti che hanno negoziato e applicato dal NEDA, autorità nazionale di sviluppo economico.
Mentre è vero che ci sono stati pochi progetti infrastrutturali statali cinesi sotto Duterte, crediamo che attenersi solo ai grandi progetti cinesi oscura le diverse modalità con cui il capitale cinese è entrato nelle Filippine, dai veicoli di scopo speciale, all’investimento straniero diretto FDI.
Da quando l’amministrazione Duterte ha fatto squadra con la Cina, interrompendo la politica di confronto aperto dell’amministrazione Aquino, le banche di politica cinese, le imprese dello stato centrale e le grandi imprese private sono state incoraggiate ad investire ed operare nelle Filippine.
Inoltre l’elite della coalizione di Duterte ha invitato i miliardari cinesi a spostare i loro soldi nel settore del gioco d’azzardo online filippino. L’amministrazione Duterte ha portato ad una crescita di differenti tipi di capitali cinesi che hanno avuto enormi implicazioni politiche, di sviluppo e sociale al di sopra e al di là delle grandi infrastrutture.
La prima e ovvia forma di finanziamenti cinesi sono i progetti di aiuto allo sviluppo d’oltremare ODA che sono definiti dal comitato di assistenza allo sviluppo dell’OECD come progetti esteri finanziati a tassi di concessione con più lunghi periodi di tolleranza. Il rapporto ultimo del NEDA mostra che c’erano solo 5 progetti ODA cinesi correnti o completati fino al 2021.
Paragonati al numero di progetti giapponesi, 45, della Banca Asiatica 52 e della Banca Mondiale 29, il numero di progetti ODA cinesi sono miseri. Un particolare interessante è che i progetti cinesi nel rapporto NEDA non seguono gli standard dell’ODA. I capitali cinesi divergono dalla definizione e assumono diverse forme compreso il debito nascosto creato attraverso SPV, FDI o capitale flessibile in settori illeciti. Il NEDA minimizza queste forme di capitale cinese che hanno avuto enorme sviluppo ed effetti sociali sui filippini.
I finanziamenti SPV, Società Veicolo Speciale, sono entità del paese ospitante che riceve denaro dalle banche di politica della Cina per mantenere il rapporto debito su PIL del paese ospite. Questo è il caso del FDI investimento diretto estero del Dito Telecommunity che vale almeno 5,4 miliardi di dollari con decine di nuove griglie attualmente in costruzione nel paese. Le banche di politica cinesi hanno prestato i soldi al Consorzio Dito tra cui Udenna Corp e Chealsea Logistics di proprietà di Dennis Uy, uno degli amici di Duterte, e a China Telecom, per investire in Dito Telecommunity. Mentre secondo alcuni China Telecom potrebbe disinvestire al secondo o terzo anno di operatività senza profitto, tutti non comprendono che fare profitti a breve termine non è lo scopo di una grande impresa di stato come China Telecom.
Piuttosto investire capitali in un settore pronto per la competizione e per guadagni strategici delle comunicazioni è già una grande conquista per China Telecom e lo stato cinese.
Mentre il governo filippino non si è direttamente indebitato con la Cina per questo prestito, Duterte e la sua coalizione di sostegno di Uy hanno creato un sostegno implicito per cui il governo filippino salverà la Dito se l’investimento fallisse. In altre parole è improbabile che la Cina avrebbe finanziato Uy a co-investire in Dito, se non ci fossero state le relazioni positive di Duterte con la Cina e l’assicurazione che proteggerà gli interessi commerciali cinesi. SPV è stato definito il vettore del debito nascosto della Cina da AidData.
Questo è anche il caso dei prestiti della Banca di Sviluppo cinese a Kereta Cepat, consorzio cinese indonesiano che costruisce la ferrovia ad alta velocità Giacarta Bandung.
L’amministrazione di Jokowi è riuscita a proteggersi dall’accusa della trappola del debito cinese e dalla dipendenza di prestiti cinesi nascondendo l’accordo sulla ferrovia Giacarta Bandung attraverso SPV. Mentre il rapporto debito su PIL dell’amministrazione Jokowi è stato tenuto ad un minimo, questo accordo ha grandi implicazioni in termini di rendere le ditte cinesi partner dell’accordo azionisti di lungo termine nel settore ferroviario indonesiano.
La seconda cosa da notare dell’investimento cinese sotto Duterte è fino a che punto FDI è diventato un grande vettore per finanziamento di stato. Delle volte, lo stato cinese facilita grandi progetti di FDI ospitando incontri di alto livello e rendendo disponibile finanziamenti cinesi per le aziende. Altre volte le imprese cinesi e imprese dei paesi ospitanti iniziano a lavorare insieme prima di tornare dai loro governi per possibili progetti. In entrambi i casi, FDI facilitato dallo stato è disponibile per imprese per investire in paesi per migliorare la presenza diplomatica cinese e capitale politico.
E’ logico dedurre che FDI cinese, per i progetti maggiori e di più alto valore, acquisiscono l’assistenza diretta e indiretta all’investimento nelle Filippine a causa della predisposizione positiva di Duterte verso la Cina.
Per esempio Ant Financial, una finanziaria gestita direttamente dalla Banca Centrale cinese, ha completato una joint venture con Globe Telecom per lanciare Myth nelle Filippine dal valore di 1 miliardo di dollari.
China Telecom nella Dito Telecommunity e Ant Financial nella Myth sono le grandi cose legate ad alcune delle più centrali istituzioni cinesi. Entrambi gli accordi che valgono miliardi non sono considerati ODA o grandi progetti guidati dal governo, eppure non si sarebbero mai materializzati senza l’approvazione dei vertici di Pechino.
Includendo FDI è chiaro che gli investimenti cinesi sotto Duterte sono stati notevoli.
Tra il 2016 e il 2022, i dati della Banca Centrale Filippina mostrano che le imprese dalla Cina e da Hong Kong hanno investito 1,7 miliardi di dollari nelle Filippine appena dopo il Giappone che investe 2,8 miliardi di dollari, USA con 1,3 miliardi, Corea del Sud 1,1 miliardi e Taiwan 580 milioni di dollari.
Inoltre il database del PSEC, molto più completo dei dati della Banca Centrale, mostra che i cittadini cinesi hanno investito molto più di tutte le altre nazionalità. Dal 2016 al 2018 c’erano 3634 imprese con investitori cinesi che erano di gran lunga più numerosi delle nuove imprese con investitori americani 1,317 e giapponesi 1,091.
Molti erano nel settore dell’ingrosso e del dettaglio, nelle costruzioni, trasporti e servizi compreso hotel e turismo, servizi finanziari e di prestito, di lingua e traduzione. Poiché questi sono joint ventures gli investitori cinesi o hanno uomini di affari filippini a rappresentarli al governo filippino oppure lavorano in modo legittimo con uomini di affari filippini.
In entrambi i casi l’influsso di grandi o piccoli capitali esteri cinesi ha accresciuto l’infusione di capitali nel paese contribuendo alla crescita e allo sviluppo. Ci sono implicazioni negative quali la distribuzione o l’effetto di spiazzamento. Comunque c’è davvero stata una crescita di investimento estero diretto sotto Duterte, qualcosa che è stato chiaramente legato all’attenuazione del conflitto nel Mare Cinese Meridionale.
Terza cosa, c’è stato di recente una crescita globale di quello che viene definito capitale flessibile. L’ascesa cinese come potenza globale si è accompagnata con la crescita simultanea nel numero di miliardari cinesi. Negli ultimi anni le fonti dell’accumulazione di capitale, quali manifattura da esportazione, industrie pesanti e costruzione di infrastrutture, sono state limitate dalla sovraccapacità dovuta al rallentamento dell’economia cinese e al deprezzamento del renminbi. Molti di coloro che detengono questi capitali hanno risposto portando la loro liquidità fuori della Cina spostandoli nel Meridione Globale.
Il capitale flessibile si muove verso i settori illeciti in cui i paesi ospitanti hanno poco controllo regolatorio. In Cambogia, Laos e Myanmar troviamo il capitale flessibile nelle piantagioni degli investitori privati cinesi. Nell’Africa Subsahariana si ritrovano operazioni minerarie artigianali o di piccola scala con lavoro minorile nelle miniere e gruppi ribelli locali a loro protezione.
Nelle Filippine il capitale flessibile lo si ritrova più comunemente nel gioco d’azzardo online. Sono circa 129 le imprese di gioco d’azzardo che hanno aperto le loro operazioni legalmente o meno importando centinaia di migliaia di lavoratori di lingua cinese. Le imprese di gioco d’azzardo hanno acquistato un gran numero di unità di condominio a Metro Manila portando ad un aumento dei prezzi nel settore edile al di là di quanto la maggioranza di filippini può permettersi.
I prezzi del suolo a Manila sono cresciuti in media del 6% nel 2017 mentre nell’area di Manila Bay si è registrato un aumento del 27%. Insieme al gioco d’azzardo si sono espansi i casinò con servizi escort a Metro Manila assoldati attraverso WeChat cinese per la clientela Cinese, Asiatica Orientale e occidentale.
Sono proliferate a Manila le imprese online non registrate, che di frequente conducono le frodi in rete. Nonostante la diminuzione di investimenti nel settore del gioco d’azzardo online per il COVID-19 nel 2020, quello online è diventato un settore economico da caposaldo nelle Filippine.
Per concludere, attenersi ai soli progetti infrastrutturali del NEDA e affermare che Duterte non ha avuto nulla dalla Cina sono semplicemente cose false e potrebbero non aiutare a comprendere i processi significativi operanti.
Gli analisti potrebbero guardare ai progetti che ricadono al di là della categoria ODA compreso le grandi imprese da investimento estero diretto o le imprese più piccole in settori legittimi come anche alla creazione di centinaia nuove imprese nei settori illeciti.
Il fallimento di Duterte non è stato che non è riuscito a portare capitale cinese nel paese quanto che non è riuscito a rendere i progetti cinesi più inclusivi sul piano dello sviluppo per i filippini.
Questa tendenza insieme agli abusi della guardia costiera cinese in mar genera i continui sentimenti negativi verso la Repubblica Popolare Cinese.
Alvin Camba, Rongchen Jiang, TheDiplomat