I cittadini delle province della frontiera meridionale thai chiedono al nuovo governo presieduto da Paetongtarn Shinawatra di essere “determinati politicamente” per risolvere le questioni economiche e far avanzare i colloqui di pace nella regione sconvolta dall’insorgenza.
Questa regione fortemente militarizzata di etnia malese e musulmana lungo la frontiera malese da tempo è presa da criticità legata alla compressa insorgenza e alle questioni economiche.
Mentre il giuramento del nuovo governo per questa settimana si avvicina, cittadini, studiosi e militanti dei diritti umani chiedono azione immediata su entrambi i fronti.
“La questione più urgente da risolvere è il problema economico. La gente fa fatica e non sa più che fare.” dice Ummee Yusoh di 44 anni, proprietario di una piantagione di caucciù nella provincia di Pattani, uno dei tre distretti insieme a Narathiwat e Yala a costituire il profondo meridione thai.
Il partito guida della coalizione di governo Pheu Thai fece campagna elettorale con politiche economiche ambiziose tra cui il progetto di un portafoglio elettronico di 280€ una tantum per ogni cittadino. Ma questi soldi devono ancora materializzarsi.
Nel frattempo il NESDC, Consiglio nazionale di sviluppo economico e sociale, proietta la crescita del PIL per il 2024 ad un valore modesto tra il 2,3 e 2,8% a sottolineare le sfide economiche della nuova amministrazione.
Gli ultimi dati statistici nazionali disegnano uno scenario incerto della ripresa economica thailandese del dopo pandemia.
Sebbene ci siano dei miglioramenti, la situazione delle province più meridionali resta ardua.
L’ufficio statistico nazionale ha rivelato che il tasso di disoccupazione nel primo trimestre 2024 è sceso al 1% con 410mila persone senza lavoro a livello nazionale.
Però la situazione nelle province più meridionali resta difficile. Il tasso di senza lavoro è appena più alto nella regione meridionale secondo uno studio del 2022.
Un commerciante giovane della provincia di Yala ha illustrato la dura situazione della regione di confine.
“Le vendite sono giù perché la gente non ha soldi. I giovani laureati sono disoccupati, e così provano a vendere prodotti. Ci sono più venditori che compratori”.
Il governo ha annunciato piani per creare uno sviluppo industriale dedicato ai prodotti halal, la valle del Halal Thailandese, con un finanziamento di 34 milioni di euro per fare della Thailandia il centro dell’ASEAN degli alimenti Halal entro il 2027.
La giovane commerciante Asmeenudiya Eiso di Pattani vede del potenziale in questa iniziativa.
“Oltre 80% della gente qui è musulmana. Abbiamo già una fondazione halal nell’allevamento degli animali, nella macellazione e preparazione degli alimenti. Abbiamo bisogno di qualche sostegno concreto”.
Le attività economiche maggiori qui sono la pesca e la produzione di caucciù.
Nonostante le questioni economiche sembrino predominanti, l’insorgenza in corso resta significativa. Deep South Watch, gruppo di monitoraggio del conflitto, riporta che la regione ha vissuto dal 2004 22200 incidenti violenti che hanno portato a 7500 morti e 14mila feriti.
I colloqui di pace tra governo thai e gruppi separatisti iniziarono nel 2013 ma hanno fatto progressi estremamente lenti e appena abbozzati tra vari cambiamenti di governo
L’attuale fase iniziata nel 2020 coinvolge negoziati diretti facilitati dalla Malesia tra i rappresentanti thai e il BRN, fronte nazionale rivoluzionario, il gruppo separatista più grande della regione.
Nonostante gli sforzi per arrivare ad un accordo di pace, i gruppi dei diritti umani parlano di azioni continuate contro le attività locali. All’inizio del 2024, oltre 30 gruppi dei diritti umani nelle province meridionali inviarono una lettera aperta alle Nazioni Unite in cui chiedono un’indagine sulle violazioni di diritti umani da parte delle autorità thai.
La Cross Cultural Foundation ha detto che dal 2017 almeno 40 militanti della regione sono stati convocati dalla polizia con accuse penali.
Il professor Srisompob Jitpiromsri di DSW sottolinea l’importanza di un impegno politico chiaro da parte del nuovo governo.
“La nuova premier deve esprimere chiaramente la propria determinazione politica ad usare il dialogo per risolvere il problema”.
All’inizio della settimana il Re ha approvato il governo di 36 membri di Paetongtarn Shinawatra che è il terzo membro della famiglia a presiedere la carica politica più alta, dopo suo padre Thaksin e la zia Yingluck, tutti e due abbattuti da un golpe dei militari.
Ci sono tante attese per un approccio nuovo alle sfide del meridione thai. Il governo ha allocato 170 milioni di euro per l’anno fiscale 2025 per affrontare le questioni nelle province di frontiera meridionale thai per ridurre la violenza e la perdita di vite umani per 80%.
La prima nomina di un civile, Chatchai bangchuad, a presiedere il pannello del dialogo di pace a fine 2023 fu visto come un passo positivo.
Eppure la militante dei diritti umani Anchana Heemmina di Duay Jai dice che c’è molto di più da fare.
“I militari dovrebbero giocare un ruolo di sostegno ai negoziati perché chi ha le armi non deve condurre i negoziati”.
Mariyam Ahmad, Benarnews