Gap generazionale e media sociali in Cambogia

I sondaggi sono rari in Cambogia e le ricerche di opinione sull’intenzione di voto sono anche più rari. La cosa spiega perché molti altri commentatori non sono riusciti a spiegare la svolta furba contro il Primo ministro Hun Sen alle ultime elezioni.

Comunque ci saranno di aiuto alcuni rapporti sostenuti da Reporters Without Borders e Asia Foundation. Offrono uno sguardo raro della vita cambogiana con attenzione ai giovani, ai media sociali e al gap generazionale che si allarga molto.

Presso Asia Foundation un gruppo di lavoro ha monitorato le pagine Facebook più importanti trovando in esse che le preoccupazioni principali sono il crimine, le questioni dirainsy_hunsen media sociali gap generazionale confine e gli incidenti di traffico.

Importante la natura del rapporto di Asia Foundation mette in luce il pensiero della gioventù cambogiana e delle classi medie e minori. Circa il 65% della popolazione ha meno di 30 anni, un fattore importante alle ultime elezioni del 2013, quando Hun Sen fu rieletto ma con la maggioranza fortemente ridotta nell’Assemblea Nazionale.

“E’ una rappresentazione di un discorso civico più ricco che accade in Cambogia di cui non ci si accorge” dice Silas Everett di Asia Foundation.

Asia Foundation ha seguito sette gruppi dei media, tre agenzie governative, il partito di governo CPP, il partito di opposizione CNRP, il primo ministro Hun Sen e Sam Rainsy.

“Per i politici i media sociali offrono un’opportunità di comprendere a cosa si appassiona la gente e questo vuol dire quello in cui sono più interessati e cosa hanno cura.” dice Everett “I media sociali diventano una piattaforma dove i cambogiani discutano questioni critiche che interessano loro”.

In un monitoraggio delle pagine importanti di Facebook condotto tra agosto e settembre, il VOA Khmer Service era la pagina più popolare con oltre 2 milioni di gradimenti, condivisioni e commenti.

Seguiva il capo dell’opposizione Sam Rainsy con 1.67 ,milioni seguito da Post Khmer che pone grande enfasi sul crimine, con 1.45 milioni di mi piace. Un’ulteriore indagine ad ottobre confermò la tendenza.

“Le tendenze sono consistenti nei due mesi. Ma siamo agli inizi e sarà interessante vedere come questo evolve nei prossimi dodici mesi” dice Everett.

Le stazioni radio RFA Khmer e RFI Khmer seguivano con Hun Sen alla sesta posizione. Comunque il primo ministro manteneva il primo posto per gli articoli più popolari con Sam Rainsy secondo, mentre prendeva, a passo rapido, la crescita dei fan di Hun Sen. Il rapporto diceva che Sam Rainsy aveva il 37% dei fan in più di Hun Sen ma alla crescita attuale il primo ministro poteva sorpassare il capo dell’opposizione per agosto 2017, proprio in tempo per le altre elezioni generali previste per il 2018.

“Sul governo, dove è difficile avere informazioni su ciò che la gente pensa e vuole, ora è immediato. Ad essere più rappresentati nei media sociali sono chi appartiene alla classe medio bassa.” aggiunge la Everett.

E’ diventato chiaro solo di recente un effetto conscio di Hun Sen a trarre vantaggio dei media sociali, quando lo dichiarò sulla sua pagina ufficiale di Facebook. Da allora è restato attivo usando Facebook per spiegare le interruzioni di elettricità, promuovere visite ufficiali e persino lo strano gioco del calcio.

Dei partiti politici quello di opposizione CNRP era al 12° posto con 302129 mi piace, commenti e condivisione, mente il partito al governo CPP con soli 7460 gradimenti era molto più giù al 14° posto. Ma entrambi i partiti erano molto dietro ai loro rispettivi capi, ad indicare che le elezioni erano state combattute più lungo le personalità di Hun Sen e Sam Rainsy che rispetto ai partiti.

La cosa importa quando la relazione tra i due politici non è buona ed è diventata sempre più confrontazionale nelle ultime settimane dopo un periodo di calma nell’animosità che accompagnò le violenti manifestazioni di strada dopo le ultime elezioni.

Si ritornò ad un testa a testa quando Sam Rainsy fuggì di nuovo in esilio a novembre quando seppe che sarebbe stato arrestato per diffamazione se fosse tornato in Cambogia dopo un viaggio politico in Giappone e Corea.

Per i cambogiani il crimine è la questione chiave che è stata seguita in una sezione separata da Asia Foundation dedicata agli articoli più postati.

Tra quelli più preoccupati c’erano i giovani disaffezionati dalla guerra, che comunicano con gli smartphone e che sempre di più parteggiano per l’opposizione contro il CPP che governa qui dall’invasione vietnamita di Phom Penh che cacciò Pol Pot dal potere nel gennaio 1979.

A Phnom Penh quello che interessa sono le lamentele dei residenti su un’ondata di crimine che aveva preso piede. Borseggio e furti sono troppo comuni insieme a reati ben più gravi, come l’accaparramento di terre, l’estorsione e l’assassinio.

Ma la lamentela principale è che al governo e al partito al governo CPP non interessa nulla principalmente perché la città è un seggio assicurato per l’opposizione CNRP.

Sugli altri fronti, l’accordo fortemente controverso di Phnom Penh sui rifugiati con l’Australia, che ha fatto tantissime prime pagine in Australia, è stato quasi mai considerato un problema qui. Con questo accordo quattro rifugiati ricevettero inizialmente l’asilo dal governo cambogiano dopo non essere riusciti ad entrare in Australia. Ne seguì un quinto.

La loro vicenda riempì il 17° posto dopo argomenti più forti come il processo ai Khmer Rossi, la corruzione, il diboscamento illegale, istruzione e salute.

Il patronato politico e una cultura di impunità, che hanno permesso ai ben connessi di questo paese di prosperare in un sistema feudale, sono stati una font di frizione tra gli abbienti e i poveri della Cambogia.

Questi rapporti illustrano una distinzione tra la classe politica in ascesa che vota e la rete del patronato politico tradizionale che li tiene fuori. “Alcune delle limitazioni sono che ora sappiamo che quasi il 40% dei cambogiani posseggono uno smartphone e che le preferenze ed attese sociali politiche ed economiche sono forgiate dai livelli delle entrate” dice la Everett “Perciò queli che sono ora online con i loro telefonini rappresentano per lo più quelli che stanno entrando nella classi medie basse.”

La tesi si riflette con le entrate crescenti. Secondo la Banca Mondiale, ci si attendeva che la Cambogia raggiungesse o sorpassasse la linea dei 1045 dollari di entrate procapite richieste per la classificazione di paese ad entrate medio basse. “Per un paese che ha ancora solo il 40% delle case con la rete elettrica e senza linee telefoniche fisse questo è un salto di comunicazione senza precedenti. Le mura dei villaggi vengono giù velocemente” dice la Everett.

Un altro sondaggio di Reporters Without Borders e Cambodia Center for Independent Media aggiungevano qualcosa di più.

Nove su dieci cambogiani non avevano mai letto un giornale e che era la televisione ad avere una grande influenza sulla vita cambogiana attraverso stazioni televisive di proprietà e controllate da Hun Sen e i suoi interessi.

Delle persone intervistate, il 96% vedeva la televisione e il 39% si dedicava principalmente alle apps sugli smartphone, mentre appena più alto è il 35 % che ascolta le radio.

Comunque la ricercatrice di RWB Clothilde Le Coz diceva che Internet era in rapida espansione e ci si attendeva che raggiungesse la Televisione come fonte principale di informazione nei prossimi sei mesi. “La gente diventa sempre più attiva e ama esprimersi”.

“Internet sta cambiando il modo in cui i cambogiani si vedono e vedono il mondo, costringendo chi sta a capo a cambiare”.” aggiunge la ricercatrice che aggiunge come la televisione è più attenta all’intrattenimento mentre Internet era diventata una fonte primaria di notizie. “Provano a cambiare”.

Sam Rainsy fece un buon risultato alle ultime elezioni perché il CNRP riuscì a capitalizzare sulla rapida espansione del voto giovanile con il loro uso dei media sociali. Comunque il governo, che ancora si muove al suono di un vecchio orologio dell’era comunista, sta recuperando anche.

Questo potrebbe danneggiare sia l’opposizione che Sam Rainsy, il quale si modella sullo stile di Aung San Suu Kyi e che crede davvero di essere la scelta del popolo alle prossime elezioni dovute a metà 2018.

Luke Hunt, The Diplomat

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