Giù le mani dalla copertura sanitaria universale, generale Prayuth

Una delle politiche più famose di Thaksin Shinawatra fu quello di istituire un sistema di copertura sanitaria universale, nel 2001 durante il suo primo governo, che ha dato a tantissimi poveri delle province e delle campagne la possibilità di accedere a servizi sanitari. Fu una sua promessa della campagna elettorale che fu portata a termine. Fu una politica che fece capire a tanti che c’era qualcuno che li ascoltava e li vedeva.

In questa orgia di riforma che invade la Thailandia, questo sistema è proprio difficile da smantellare senza incorrere nel disordine sociale ed ecco i tuoni di Prayuth che però si guarda bene dall’eliminarla in un periodo in cui crescono nel paese le lamentele verso questo regime, capace di arrestare 14 studenti che protestavano pacificamente. ma incapace ancora di risollevare l’economia del paese.

Il BangkokPost ci riporta un editoriale ben preciso “Giù le mani dalla copertura sanitaria universale” perché non è una politica populista, ma popolare.

Giù le mani dalla copertura sanitaria universale

Mentre i paesi di tutto il mondo elogiano la Thailandia per la sua copertura sanitaria universale, il Primo Ministro Prayuth attacca questa politica perché populista che porterà gli ospedali alla bancarotta.

La copertura sanitaria universale non è populismo. E’ un sistema di assistenza dello stato. In un paese che vive disparità lampanti e sempre peggiori, aiuta a salvare la gente comune dalla bancarotta economica e da morti non necessarie.

E’ anche un investimento economico importante che permette al paese di raccogliere dei riorni economici dall’investimento in risorse umane.

I militari hanno detto che avevano preso il potere per riportare la felicità alla gente. L’attacco virulento del Premier Prayuth alla copertura sanitaria universale ha alimentato diffuse preoccupazioni. Se si colpisce la copertura sanitaria universale, certamente ne soffrirà la maggioranza della gente.

Si cita spesso come ragione conto la copertura sanitaria universale la mancanza di soldi. Questo è il quattordicesimo anno da quando Thaksin lanciò questo programma e il sistema ha dimostrato che non è questo il caso. Non è il problema della mancanza di soldi, ma la dura lotta di potere tra il ministero della salute e l’Ufficio della Sicurezza Sanitaria Nazionale, NHSO.

Detto in breve il ministero vuole prendere il controllo del sistema di cura universale da oltre 30 miliardi di euro che ora è gestito da NHSO. Permettere che questo accada significa ritornare indietro ad un vecchio sistema che alimenta l’inefficienza e la corruzione quando chi compra e chi vende il servizio si trova in una sola agenzia.

Una delle principali accuse contro NHSO è di aver portato in rosso molti ospedali. Comunque un comitato guidato dall’economista famoso Ammar Siamwalla ha indagato nella materia per trovare che le affermazioni sono per lo più esagerati dal momento che i sistemi di contabilità degli ospedali statali sono inconsistenti e errati senza un controllo esterno.

Mentre è vero che vari ospedali delle zone di confine hanno bisogno di più sostegno finanziario, è vero che il ministro è stato dotato di un budget di 100 milioni di euro per intervenire. La domanda qui non è la mancanza di denaro ma la cattiva gestione.

Invece di attaccare il sistema della copertura sanitaria universale, si dovrebbe indagare nei sistemi sanitari degli altri paesi per riparare alle grandi disparità.

Al momento ci sono tre sistemi con differenti benefici, servizi, qualità e costi. Il governo ora paga 1,5 miliardi di euro per 4,4 milioni di impiegati civili, 350 euro a persona come benefici di assistenza.

Dal momento che il governo paga per tutti i costi la spesa cresce stabilmente.

Nel frattempo, la copertura sanitaria universale serve a 48 milioni di cittadini con 73 euro a testa.

Questa clamorosa differenza rende poco convincente le lamentele del Primo Ministro del “pesante gravo finanziario” del sistema di cura universale.

Inoltre i membri del sistema di assicurazione sociale, che copre 10 milioni di persone, sono poco contente poiché sono il solo gruppo costretto a pagare delle somme mensili. Di contro ricevono dei servizi minori ed i benefici finiscono quando ricevono la pensione, proprio quando hanno più bisogno di assistenza sanitaria.

Nonostante la sua frustrazione radicata nei sentimenti anti Thaksin Prayuth ha ammesso che non poteva smantellare il popolare strumento di copertura sanitaria universale.

La sua sfida perciò è di migliorare e standardizzare i servizi di assistenza sanitaria attraverso i ttre sistemi e porre fine alle spese senza limiti per la sanità degli impiegati statali.

Deve anche assicurare che la gestione delle tasse dei cittadini per il ministero della salute e NSHO sia trasparente con una supervisione esterna.

Questa è la ragione per cui non deve cedere alla spinta del ministero della salute di voler controllare il denaro della copertura sanitaria universale.

Editoriale BANGKOKPOST

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