Il Consiglio Nazionale della Riforma, un corpo di 247 membri scelti uno ad uno da Prayuth per stilare una nuova costituzione, ha bocciato la bozza costituzionale che esso stesso ha formulato con una votazione di 135 contro e 105 a favore ed otto astenuti. Questa bozza costituzionale sarebbe stata quella da sottoporre a referendum a gennaio per poter andare alle elezioni per settembre 2016.
Tra i tanti articoli antidemocratici di questa costituzione va ricordata una clausola che permetteva ad un gruppo di 23 persone nominato dal governo di assumere il potere in un periodo di crisi nazionale.
La bozza costituzionale è stata fortemente criticata da tutte le parti politiche e la sua discussione è sempre stata osteggiata con forza dai militari che hanno chiuso molti spazi di discussione, hanno ritirato tre passaporto all’ex ministro dell’Istruzione Chaturon Chaisang per le sue critiche al regime di Prayuth, continuano ad usare la lesa maestà come strumento di dominio politico contro ogni critica al governo che potrebbero causare divisione nella società.
Le magliette rosse nelle sue varie fazioni hanno respinto questa bozza per la sua antidemocraticità chiedendo il ripristino della costituzione del 1997.
Nei prossimi giorni la costituzione provvisoria stabilisce la nomina di un altro gruppo che elabori una proposta di bozza costituzionale da sottoporre dopo a referendum nazionale.
Scrive Jonathan Head della BBC da Bangkok
Cosa ha fatto rigettare al Consiglio Nazionale della Riforma la loro propria costituzione, frutto di nove mesi di lavoro?
Da conversazioni con vari membri del consiglio sembra ci siano vari fattori. Per alcuni si vuole dare più tempo al nuovo gruppo di ministri dell’economia, nominati da Prayuth il 18 agosto, per migliorare l’economia in affanno. Altri sono preoccupati che l’ostilità verso la costituzione riaccenderà le divisioni politiche nel paese nel periodo precedente al referendum previsto per gennaio 2016. Così la previsione di un ritorno ad un governo eletto è spostato al 2017, ma in molti qui si aspettano che scivoli ancora più in dietro nel tempo mentre altri si domandano se ci potrà essere una elezione in Thailandia prima della fine della decade.
Forse i militari non volevano più la loro costituzione. L’inclusione all’ultimo minuto di un consiglio, dominato dai militari, che può prendere il potere legalmente per cinque anni ogni volta che lo si ritiene necessario, ha fatto arrabbiare molti che avrebbero potuto sostenere la costituzione rendendo più probabile il rigetto nel referendum proposto.
Poi c’è il solito dilemma della successione reale, il momento più importante della storia moderna del paese. A causa della salute precaria di Re Bhumibol è una eventualità all’ordine del giorno. Quando avviene tutte le elezioni saranno fermate forse per anni.
Così la BBC descrive in breve la carta costituzionale bocciata
La nuova costituzione avrebbe indebolito i partiti politici che senza alcuna sorpresa sono diventati tutti critici di questa bozza.
Un nuovo sistema elettorale, modellato molto alla lontana su quello tedesco, che usa una allocazione di posti mista di proporzionale, avrebbe eletto una camera bassa di 450 470 seggi. Il voto è attribuito per un candidato e per un partito e 300 seggi sono allocati al chi ottiene più voti.
Il resto è scelto dal sistema dei partiti con una percentuale limitata di seggi che un partito può conquistare per rendere più difficile che un partito prenda la maggioranza assoluta….”
Il senato invece è costituito di 200 membri dei quali 123 sono nominati, 77 eletti da una lista preassegnata. Il senato avrebbe avuto enormi poteri di bloccare la legislazione o indagare sul governo.
Nella carta costituzionale è prevista anche la nomina di un Primo Ministro non eletto in parlamento e poter così anche nominare un militare.
La messa sotto accusa di chiunque può avvenire con la maggioranza semplice e la frode elettorale potrebbe prevedere il divieto di accesso alla politica a vita.
Questa costituzione traspira tanta sfiducia verso i politici e la politica in generale ma anche verso il sistema della democrazia parlamentare.
Secondo Duncan McCargo il pensiero che sottende a questa costituzione è “una ricerca di un sistema in cui l’elite buona e di moralità elevata può esercitare il controllo molto sostanziale e la giurisdizione su tutto ciò che accade nella società… Come se sia sempre chiaro chi sono i buoni e chi i cattivi, e come se chi non è un politico eletto, chi è burocrate, generali militari, chi è vicino alla monarchia, chi è giudice, è in qualche modo intrinsecamente moralmente superiore a chiunque era stato eletto”.
Questa costituzione in qualche modo sembra riportare indietro il paese ad un passato che tanti monarchici conservatori e militari credono sia stata l’età d’oro del paese, il decennio di Prem Tinsulanonda, comandante dell’esercito, favorito di Re Bhumibol e primo ministro potente e non eletto.
Su NYT Thomas Fuller scrive:
Uno dei più importanti commentatori del paese, Thinitan Pongsudhirac, ha descritto il rigetto della costituzione come un fenomeno da barraccone nel governo indefinito e prolungato della giunta.
I militari che presero nel maggio 2014 il potere da un governo eletto democraticamente fecero una vaga promessa di un ritorno alla democrazia. Ma sembra che non abbiano alcuna fretta.
Sangsit Phiriyarangsan, membro del NRC che ha votato a favore della costituzione, crede che è stata bocciata a causa del desiderio di posporre le elezioni.
“Hanno paura che se ha luogo una elezione potrebbe portare ad un caos indefinito. Essi sono d’accordo nel dover estendere il potere della giunta per governare il paese” ha detto alla TV. …
I militari hanno potere assoluto in Thailandia; l’unico rappresentate eletto importante è il governatore di Bangkok. I partiti non possono fare attività politca e la giunta ha revocato il passaporto ad un politico che parla a voce alta.
Secondo gli analisti c’è stato un disaccordo genuino e preoccupazioni sulla bozza compreso l’articolo che avrebbe permesso ad un pannello di crisi che comprende militari, di prendere il controllo durante periodi “di conflitti che portano alla violenza”.
Eppure dopo aver nominato il comitato di stesura di costituzione e aver presieduto alla stesura, i militari stessi sembravano aver assunto il ruolo guida nel bocciare la bozza. Oltre una ventina di militari del NRC ha votato conto la bozza costituzionale. Lo stesso presidente del comitato Borwornsak Uwanno ha detto dopo il voto che la gran parte dei militari “hanno dovuto ascoltare i loro superiori” facendo capire che la bocciatura era stata orchestrata…..
Le magliette rosse tramite jatuporn Prompan ricordano che per i militari era una vittoria comunque. Se fosse stata approvata si sarebbe avuta democrazia circoscritta. Così il potere resta totalmente nelle mani militari. Poco da scegliere.
Per molti questa bocciatura è la vittoria del PDRC che aiutò a far cadere il governo di Yingluck, per il quale si deve fare la riforma prima delle elezioni.
Scrive Thomas Fuller:
Dopo un decennio di manifestazioni di strada e disordine politico, molti in Thailandia dicono che di sentirsi contenti che i militari hanno fatto il golpe.
Ma oggi i militari combattono una battaglia in salita nel loro obiettivo di Ridare la felicità alla gente. L’economia Thai stagna da due anni e i militari si affannano a rassicurare visitatori e cittadini dicendo che loro riescono a ridare sicurezza al paese dopo la bomba del 17 agosto a Bangkok.
Ora secondo le regole che la giunta si è data si deve stabilire un nuovo comitato di stesura della costituzione entro 30 giorni. Il comitato avrà 180 giorni per scrivere una nuova costituzione che comunque non sarà soggetta ad un voto dal consiglio della riforma e sarà invece sottoposta a referendum diretto.