I tre contendenti alla presidenza indonesiana a febbraio 2024

L’Indonesia si prepara con tre contendenti alla presidenza indonesiana di 24 febbraio 2024 per cui è già iniziata la campagna elettorale.

Si recheranno a votare oltre 200 milioni di elettori della democrazia più popolosa che tiene le sue elezioni ogni cinque anni da quando nel 1998 compì la sua transizione alla democrazia con la fine dell’Ordine Nuovo di Suharto.

candidati presidenza indonesiana 2024

Il presidente uscente Joko Widodo è al suo secondo ed ultimo mandato ed è ancora fortemente popolare nel paese. Ha lanciato l’idea della nuova capitale indonesiana, Nusantara, a cui pensa di lavorare ancora attraverso la presenza del suo figlio come vicepresidente.

I tre contendenti alla presidenza Indonesiana sono:

Anies Baswedan con Muhaimin Iskander come vice presidente; Prabowo Subianto con Gibran Rakabuming Raka, figlio di Joko Widodo come vicepresidente; e Ganjar Pranowo con Mahfud MD come vicepresidente.

Il primo dei tre contendenti alla presidenza indonesiana è Anies Baswedan

E’ stato un popolare governatore di Giacarta tra il 2017 e 2022, professore e politico che ricevette gli encomi per la risposta data alla crisi del Covid-19 ma criticato per la risposta alle frequenti inondazioni di Giacarta. Ha il sostegno anche del partito conservatore islamico Prosperous Justice party che lo appoggiò al governo di Giacarta contro Basuki Ahok arrestato poi per blasfemia. Sembra aver fatto ben poco per ricucire la frattura fra la comunità musulmana e quella cristiana.

Si è scelto come vicepresidente Muhaimin Iskandar del National Awakening Party ed ha una rete forte di amicizie nel Nahdlatul Ulama a Giava Orientale firmando un patto di alleanza con un forum di religiosi musulmani e ricevendo il sostegno di religiosi oltranzisti.

Secondo molti gruppi questa alleanza del duo Anies Baswedan Muhaimin Iskandar è in contraddizione con la promessa di risolvere le passate grandi violazioni di diritti umani e di libertà di espressione.

Infatti il patto stretto con i conservatori musulmani vuole spingere per una “rivoluzione morale per proteggere la società dalle minacce degli stili di vita e dalle idee pericolose che contraddicono la decenza e le norme che sono nella società indonesiana e sono in conflitto con l’ideologia di stato della Pancasila”. Inoltre si ripropone di applicare per intero le leggi del proibizionismo verso chi diffonde idee comuniste.

Molti analisti sostengono che Baswedan possegga un maggior sostegno dal mondo dell’Islam politico dopo le delusioni derivanti dalla nuova alleanza Jokowi Subianto a partire dall’aver accettato la posizione di ministro della difesa specialmente a Giava Orientale dove è maggiore il sostegno a Anies Baswedan.

Il secondo contendente alla presidenza indonesiana è Ganjar Pranowo.

E’ il candidato prescelto dal Partito Indonesiano democratico di Lotta PDI-P, che è il partito che portò Joko Widodo alla presidenza. E’ stato prescelto da Megawati Soekarnoputri, figlia di Sukarno, che ha incoronato con il cappello indonesiano nero del padre, il Songkok di Sukarno, simbolo del movimento nazionalista laico indonesiano.

Ganjar Pranowo è il governatore in carica di Giava Centrale ed è stato nominato dopo che Jokowi ha appoggiato la candidatura del figlio Gibran come vicepresidente di Prabowo a cementare una nuova dinastia politica che vorrà controllare la nascita della nuova capitale indonesiana nel Borneo Occidentale, Nusantara.

Ci sono molte somiglianze tra Ganjar e Jokowi il quale gode un tasso di approvazione straordinario del 73%.

Entrambi provengono dalla provincia giavanese e hanno studiato alla Gajah Mada University a Yogyakarta e Ganjar è stato attivo politicamente ed è stato per due volte governatore eletto di Giava Centrale, cosa che lo ha catapultato alla lotta per la presidenza.

Le origini umili e il fascino che emana gli hanno permesso di portare avanti uno stile di politica di base legato a Jokowi anche per le visite frequenti che ha fatto nei luoghi pubblici, nel rivedere i programmi. La sua età lo pone in comunicazioni con gli elettori giovani anche nei media sociali come Twitter, TikTok ed altri.

Ganjar però è più un prodotto di partito di quanto lo fosse Jokowi ed ha una breve carriera di lavoro che non lo proiettano come un capo competente ed esperto. Ha anche accuse di corruzione durante la sua carriera al parlamento poi mai provate.

Poco prima dei bombardamenti a Gaza, l’Indonesia cancellò i mondiali di calcio under-20 per non ospitare la squadra israeliana e Ganjar intervenne solo dopo che il suo partito lo costrinse ad esprimersi in tal senso.

Sebbene alla nomina di Ganjar fosse presente lo stesso Jokowi accrescendo le chance di eleggibilità, è chiara ormai che si sta rompendo la facciata di unità del PDI-P che è uno dei maggiori partiti con 128 seggi parlamentari, viste le ambizioni politiche ancora vive di Joko Widodo.

Il terzo contendente è Prabowo Subianto che fu sconfitto due volte da Joko Widodo alla lotta presidenziale e che ha una sua storia con radici nel periodo finale del regime dell’Ordine Nuovo di Sukarno. E’ un caso da studiare per resilienza e adeguamento.

E’ il politico che che è stato accusato di crimini di guerra, di scomparse forzate, incompetenza e tradimento riuscendo comunque a sopravvivere come politico, perché “ha avuto l’abilità di adattare la sua immagine al panorama sociopolitico e a giocare vari ruoli in momenti diversi. E’ stato l’uomo forte dei militari, il protettore dei valori islamici e persino un pacificatore globale”.

La sua immagine attuale è quella di un nonno adorabile per la generazione Z indonesiana e per i nuovi elettori nella speranza che non venga fuori nella discussione il suo oscuro passato di genero di Suharto.

Il suo passato militare e di genere di Suharto per averne sposato la figlia Titiek lo hanno coinvolto in atrocità commesse sia a Timor Est che a Papua, oltre al rapimento e tortura di studenti indonesiani nei disordini del 1997 che lo fecero espellere dalle forze armate.

Fondò nel 2008 il partito Gerindra ma ha perso tutte le elezioni a presidente e nel 2019 accusò Jokowi di brogli elettorali scatenando i radicali musulmani per le strade di Giacarta con nove persone morte. Alla fine Jokowi lo chiamò a dirigere il ministero della difesa e forgiarono una relazione di lavoro amichevole.

“Nonostante le precedenti tensioni, Prabowo e Jokowi trovarono un terreno comune in una visione nazionalista che sottolineava la sovranità, la difesa, la sicurezza alimentare ed energetica. Prendendo qualche lezione da Jokowi, ha cercato di liberarsi dell’immagine di uomo forte attenuando la retorica religiosa e proponendo persino un piano di pace tra Russia ed Ucraina.”

Ha avuto molte critiche per un progetto di produzione alimentare nel Borneo Centrale che, nonostante deforestazione e contrasti con le comunità locali Dayak, non ha portato risultati apprezzabili.

Nel campo della difesa ha accresciuto notevolmente la spesa militare fino a 4 miliardi di dollari in prestiti esteri che molti temono possano essere spostati a suo vantaggio elettorale.

Grazie ad una decisione ad hoc della corte costituzionale indonesiana, Jokowi ha potuto schierare suo figlio Gibran per dare spinta ad una sua dinastia politica con un accordo scaltro con il suo rivale Prabowo.

Per rendere Prabowo un candidato appetibile al giovane elettorato indonesiano, è stato necessario rivedere l’immagine del vecchio militare rendendola affascinante e competente affiancata da un giovane politico in ascesa. A quanto pare questa strategia sta funzionante specialmente verso il rivale Ganjar Pranowo, ma il passato di Prabowo è lì sulle sue spalle a ricordargli chi è davvero.

Primo dibattito dei contendenti alla presidenza per il 2024

Nel primo dibattito i temi dibattuti sono sei: la legge, diritti umani, governo, lotta alla corruzione, riforma della burocrazia e rafforzamento della democrazia.

A parte qualche scontro aspro tra Prabowo Subianto e Anies Badeswan, i tre candidati hanno cercato di non dare risposte definitive con Ganjar che ha provato a prendere posizioni intermedie tra Prabowo e Badeswan specie sulle questioni spinose delle violazioni di diritti umani.

Di fronte all’accusa di Badeswan di essere colui che ha ordinato il rapimento degli studenti di sinistra del 1997, Prabowo Subianto ha prima detto che la questione è stata già risolta e poi ha vantato il sostegno di membri di un partito della sinistra in carcere durante il periodo dell’ordine nuovo.

Per alcuni il primo dibattito potrebbe essere descritto come un dialogo in cui tutti i partecipanti hanno cercato di non segnare forti contrasti e di dare valutazioni caute sul governo di Jokowi.

La campagna elettorale del 2014 fu centrata a preservare la riforma e la democrazia dove Prabowo era visto come l’ombra lunga del regime di Suharto, mentre Jokowi era il rappresentante della gente comune e figlio della Reformasi.

La campagna elettorale del 2019 invece fu attorno al pluralismo e l’uso della politica identitaria in cui il presidente Jokowi emergeva come il simbolo della tolleranza, pluralismo e multiculturalismo contro chi, Prabowo, usava le forze islamiche più retrive per raggiungere la presidenza, dopo le grandi manifestazioni di massa contro il governatore di Giacarta Basuki Tjahaja Purnama Ahok, cristiano di origini cinesi.

In questa campagna elettorale sembra ci sia lo sforzo di tenere basse le passioni, dove Prabowo non si presenta come il nazionalista fervente contro gli interessi cinesi che rubano le ricchezze indonesiane, quanto un politico più rilassato capace di discutere programmi politici.

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