Sacchetto di plastica e gestione dei rifiuti nell’economia filippina

L’economia del sacchetto di plastica nasce nell’economia informale alla povertà endemica nelle Filippine , alimentata anche da una mancanza di politiche regolatrici sia a livello nazionale che locale.

Questa economia del sacchetto di plastica ha comportato lo sversamento delle plastiche nel suo ecosistema ricco marino e fa figurare il paese al terzo posto tra i primi cinque paesi al mondo che contribuiscono alla plastica nell’oceano, insieme a Cina, Indonesia, Vietnam, Thailandia e Malesia.

Da un rapporto “Plastics Exposed” di GAIA, Alleanza Globale per le Alternative all’Incenerimento, si può leggere che si usano quasi 164 milioni di sacchetti di plastica al giorno nelle Filippine, circa 59.7 miliardi l’anno.

“Oltre il 50% di tutti i rifiuti residuali non riciclabili lasciati nel paese è rifiuto di marca e solo dieci compagnie sono responsabili del 60% di tutti i rifiuti di marca. C’è un bisogno impellente di interventi che impegnino chi li produce ad assumersi la responsabilità per i propri rifiuti prodotti riducendo in primo luogo drasticamente i propri imballaggi usa e getta”

Dall’analisi quantitativa si trova che “il filippino medio usa in un anno 591 sacchetti di plastica, 174 sacchetti della spesa. Ogni giorno si usano in tutte le Filippine 57 milioni di sacchetti della spesa equivalenti a 20.6 miliardi l’anno. Della plastica per alimenti si usano 45.2 milioni di pezzi al giorno oppure 16.5 miliardi all’anno. Sono rilasciati nell’ambiente 3 milioni di pannolini al giorno o 1.1 miliardi l’anno.”

Con questi quantitativi si capisce che la gestione dei rifiuti è al di là delle possibilità dei governi locali e che un grosso è costituito dalle plastiche monouso.

Secondo il rapporto, ammettendo che tutte le unità di governo locale applicassero delle strategie di Rifiuti Zero con raccolta differenziata e porta a parta, le città riuscirebbero a riciclare 80% dei rifiuti restando comunque con un 20% dei rifiuti che non potrebbero gestire, come sacchetti e plastiche a singolo uso.

Scrive TheRappler:

“In una manifestazione del 21 settembre il movimento Break Free from Plastic (BFFP) fatto di 3700 volontari disposti in 20 differenti posizione nel paese hanno raccolto 37000 pezzi di rifiuti di plastica nella Una Giornata per Pulire il mondo. In una singola giornata hanno raccolto olre il 47% di rifiuti di plastiche non di marca.

L’altra metà era costituita dalle multinazionali con Coca Cola per 7,58%, Nestlé 4,74% e Universal Robina Corporation per il 4.34% in cima alla lista.

Secondo il rapporto la maggioranza dei materiali plastici erano LDPE, polietilene a bassa densità, e PET, polietilene tereftalato.”

Il primo polimero costituisce bottiglie accartocciabili, plastiche alimentari e sacchetti, mentre il PET è usato nel softdrink e bottiglie d’acqua.

Sebbene molte di queste multinazionali abbiano fatto dichiarazioni di impegno nella riduzione di rifiuti plastici, in realtà queste sono dichiarazioni vuote o prive di effetti pratici anche per la mancanza di finanziamenti per la costruzione di infrastrutture nel settore ambientale.

Quale è la situazione legale sui rifiuti e sul sacchetto di plastica nelle Filippine?

Secondo i dati nazionali nel 2012 si sono prodotte oltre 37 milioni di tonnellate di rifiuti con una popolazione di 93 milioni di persone, mentre nel 2016 con 100 milioni di persone le tonnellate sono diventate oltre 40 milioni. Metro Manila con 12,88 milioni di persone nel 2016 si sono prodotte oltre 9 milioni di tonnellate.

La legge quadro di riferimento è la 9003 del 2000, legge ecologica di gestione dei rifiuti solidi, che assegna ai governi locali il compito di avere piani decennali di gestione dei rifiuti, ma le unità locali di governo fanno molta fatica ad applicarli.

Basta citare i governi locali che si affacciano sulla Baia di Manila su cui il governo nazionale lavora per la sua ripulitura. Su 178 Unità di Governo Locale, il 39.89% che ancora deve seguire la legge di gestione dei rifiuti col piano decennale o perché non fa la raccolta, o perché non ha impianti di trattamento o perché non sa come smaltirli.

“Questi piani devono avere linee guida per il riciclo, riuso e compostaggio dei rifiuti della loro area. Nel 2019 dopo quasi venti anni dalla approvazione della legge meno del 42% dei governi locali hanno piani decennali approvati.” dice Rappler che aggiunge che la legge considera le plastiche materiali riciclabili, ma sulle plastiche non esiste nessuna legge specifica.

Lo stesso articolo fa però alcuni esempi di governi locali virtuosi sulla plastica come San Fernando City di Pampanga dove la frazione residuale è caduta dal 85% del 2013 al 20% del 2018 per la creazione di strutture di stoccaggio dei materiali, dove si accumulano le differenti frazioni. In questo modo sono stati evitati 60mila tonnellate annue di rifiuti da portare in discarica.

Il sindaco di San Fernando di Pampanga disse;

“Dobbiamo mettere i nostri soldi nell’istruzione e nella cura della salute. Ecco perché spendiamo 12 milioni e non 70 milioni per i rifiuti solidi urbani” disse il sindaco di San Fernando di Pampanga. “Non possiamo evitare la plastica ma la dobbiamo gestire”

La si potrebbe definire l’eccezione che conferma la regola la situazione di Pampanga, di politici locali illuminati che perseguono il bene della propria città.

Mentre ci sono molte indicazioni a livello mondiale con l’ONU che propone di introdurre leggi che regolino la produzione di materiali plastici attraverso anche il riconoscimento della responsabilità dei produttori nella riduzione dei rifiuti plastici, a livello nazionale le Filippine presentano qualche problema.

Da un lato il presidente Duterte ha avuto contrasti forti per le importazioni di rifiuti plastici dalla Corea e dal Canada, dall’altro nel suo programma di espansione infrastrutturale non ha affatto introdotto progetti da finanziare legati al riciclo e riutilizzo dei rifiuti.

Secondo Crispian Lao, rappresentante del settore privato nell’agenzia nazionale di gestione dei rifiuti NSWMC, il grande problema che devono affrontare gli enti locali è quello dei finanziamenti per creare le strutture di stoccaggio e trattamento. https://www.rappler.com/nation/227432-private-sector-group-sees-big-gap-solving-trash-problem

“Si riduce il tutto alle priorità dei governi locali. Alcuni non hanno soldi. Alcuni hanno i soldi ma non hanno spazio dove mettere queste strutture particolarmente negli ambienti urbani. Il governo non ha davvero soldi per fare infrastrutture. E’ un dato. Allora perché non creare un ambiente favorevole per portare l’investimento privato dentro” dice Crispian Lao che invita allo studio delle tecnologie attuali usate in paesi come Giappone o Singapore o i paesi europei.

“L’industria è preparata a fare la propria parte. Non siamo contrari alla responsabilità estesa dei produttori ma abbiamo bisogno di istituire un sistema applicabile alle condizioni locali”.

Ma per creare una regola è necessario che si trovi una strada ed una progettualità a livello di ramo esecutivo e legislativo, dove abbondano le iniziative individuali legate alla moda e alle varie campagne contro le plastiche e dove manca una visione di insieme.

Al senato filippino ci sono sette proposte di legge sulle plastiche, sui sacchetti di plastica, le plastiche riciclabili, sulle cannucce di plastica, ma nessuna legge è stata presa ancora in considerazione dai comitati del Senato.

Nell’altro ramo parlamentare dei deputati, il numero di leggi è ancora maggiore anche perché è maggiore il numero dei parlamentari. E tutte le leggi devono essere ancora prese in considerazione da un comitato parlamentare.

Qualche ulteriore considerazione va fatta anche in relazione ai grandi proclami sull’ambiente dell’amministrazione Duterte che ha fatto prima l’operazione sulla bonifica di Boracay e poi ha riproposto la ben più difficile ripulitura della Baia di Manila.

Come si può pensare, in un quadro complessivo come quello esposto su, di ripulire la Baia di Manila su cui insiste una popolazione di 30 milioni di abitanti i cui reflui e rifiuti finiscono tutta nella Baia se non esiste un minimo di gestione della raccolta e del trattamento dei rifiuti, oltre a non esistere una gestione dei reflui?

Al di là della propaganda, l’ambiente resta una cosa troppo complicata per essere affrontata con proclami ed ordini presidenziali o anche con campagne di bravi ed onesti personaggi, se lo scopo è solo quello di dire magari “i sacchetti di plastica li ho fatti togliere io”

https://www.rappler.com/newsbreak/iq/243501-lacking-plastic-laws-philippines

https://www.rappler.com/newsbreak/in-depth/210292-reason-philippines-cannot-solve-trash-problem

https://www.breakfreefromplastic.org/wp-content/uploads/2019/03/PlasticsExposed-3.pdf

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