Impossibili rassicurazioni di Min-Aung-Hlaing a Anwar Ibrahim

Il premier malese Anwar Ibrahim ha ricevuto le rassicurazioni di Min-Aung-Hlaing, capo della giunta militare birmana, sull’estensione del cessate il fuoco per permettere l’entrata degli aiuti nel paese devastato dal sisma, nel momento in cui il capo delle forze armate militari prova ad uscire fuori da un profondo stallo diplomatico.

Da ottobre 2021 il Myanmar è stato tenuto fuori dagli incontri di più alto livello dell’ASEAN dopo che la giunta Birmana ha ignorato il piano in 5 punti su cui si era accordato con il blocco per porre fine al massacro del post golpe.

Impossibili rassicurazioni di Min-Aung-Hlaing a Anwar Ibrahim

Nelle ultime settimane Min Aung Hlaing, il cui esercito non controlla più tutto il paese sprofondato nella guerra civile, è stato accusato aver permesso attacchi aerei e di aver bloccato gli aiuti dopo il devastante sisma di Sagaing che ha fatto oltre 3600 morti.

L’incontro di giovedì sera è stato il punto culminante di una settimana molto movimentata per Anwar che ha ospitato il presidente cinese Xi Jingping a Kuala Lumpur per volare dopo in Thailandia ad incontrare la sua controparte thai e il capo della giunta birmana ricercato per crimini di guerra dalla Corte Penale Internazionale.

La visita di tre giorni del leader cinese è stata una vittoria per la Malesia e per Anwar è stata l’opportunità per ripulire le proprie credenziali di uomo di stato in un momento di crisi del commercio e della geopolitica globali, secondo alcuni esperti.

Per altri però il paese si sarebbe reso obiettivo per altre vendette commerciali della Casa Bianca per essersi fatto vedere come troppo vicino alla Cina.

L’incontro di Anwar con Min Aung Hlaing ha provocato costernazione per quello che hanno raggiunto al di là dell’ottica dell’impegno.

Secondo Anwar, Min Aung Hlaing lo ha rassicurato sull’estensione del cessate il fuoco di 20 giorni che terminerà il 22 aprile.

“Nelle mie discussioni, gli ho detto che il cessate il fuoco è importante per permettere che l’assistenza umanitaria raggiunga tutto il Myanmar, indipendentemente da luogo o da chi ha la posizione politica” ha detto Anwar a Bangkok. “Quella rassicurazione mi è stata data”.

Min Aung Hlaing è ricercato dalla TPI per crimini contro l’umanità commessi contro i Rohingya Musulmani ed è anche accusato di prendere di mira i civili con gli attacchi aerei e la detenzione arbitraria di migliaia di militanti democratici.

Anwar ha incontrato il capo della giunta birmana in un hotel a Bangkok di proprietà di Thaksin Shinawatra, l’ex premier miliardario della Thailandia nominato di recente da Anwar come consigliere informale sulle questioni ASEAN.

In una dichiarazione Anwar ha detto di aver anche parlato con Thaksin di cosa è possibile fare per generare idee per “una pace duratura nel Myanmar”.

“Poi questa mattina ho avuto un incontro virtuale di 40 minuti con U Mahn Win Khaing Than del Governo di Unità Nazionale del Myanmar”.

Il NUG si formò all’indomani del golpe del 2021 ed opera come un’amministrazione parallela che afferma di essere il governo legittimo del Myanmar con un sostegno vasto da gruppi democratici.

Anche con il NUG Anwar si è concentrato sui “bisogni urgenti umanitari” del popolo birmano.

Gli analisti però sottolineano come l’impegno di Anwar con la giunta in quanto presidente di turno dell’ASEAN rischia di consegnare al regime di Min Aung Hlaing una rara vittoria di legittimazione prima delle pianificate elezioni di questo anno.

Saranno le prime votazioni da quando i militari hanno cacciato un governo birmano eletto nel 2021 rigettando il risultato di una vittoria massiccia dell’opposizione.

Una qualunque elezione però ha poca credibilità nel mezzo di una guerra civile che lascia la giunta afferrata al potere nel centro del paese, dopo aver perso il controllo di vasti pezzi del paese a favore della resistenza democratica e dei ribelli armati dei gruppi etnici.

“Incontrare Min Aung Hlaing senza chiedere dei progressi tangibili verso la fine della violenza o senza ripristinare la democrazia manda un segnale pericoloso, non solo ai birmani ma alla regione intera” dice Mercy Chriesty Barends, presidente dei Parlamentari dell’ASEAN per i Diritti Umani.

“Dà coraggio ad un regime militare che ha usato l’aiuto umanitario come un’arma, che ha soppresso le voci democratiche ed ha commesso indicibili atrocità nella completa immunità”.

Da quando è diventato primo ministro nel 2022, Anwar ha cercato di presentarsi come un accorto attore geopolitico, sia a livello regionale che internazionale, recandosi spesso in Medio Oriente per esprimersi contro l’annientamento di Gaza da parte di Israele e spingendo per la pace nelle province meridionali della Thailandia, colpite da una forte separazione.

Ma la visita di Xi – che è avvenuta mentre Washington ha lanciato i dazi – e i commenti di Anwar sullo “stare dalla parte della Cina” potrebbero erodere la posizione di neutralità a lungo mantenuta dalla Malaysia, soprattutto agli occhi dei falchi a Washington.

“Questa visita doveva servire a proiettare Anwar come statista globale e a consolidare la sua leadership”, ha dichiarato a SCMP l’analista politica Bridget Welsh.

“Ma ha avuto l’effetto opposto. Ne esce indebolito, con una leva ridotta nei rapporti con gli Stati Uniti”.

Oh Ei Sun, senior fellow presso il Singapore Institute of International Affairs, ha affermato che il viaggio, pur riaffermando gli stretti legami della Malaysia con la Cina, non ha prodotto vittorie da prima pagina.

“Anwar dà il meglio di sé quando si trova sulla scena internazionale. Parla bene e riesce a riunire i leader regionali e i diversi attori”, ha detto Oh.

“Ma mi aspettavo qualche grande risultato. Non c’è nulla di eclatante da segnalare – e lo sto cercando con insistenza”.

Hadi Azmi, SCMP

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