In un insolito intervento in politica, trasmesso in televisione venerdì otto febbraio, il re thailandese Vajiralongkorn ha giudicato come inappropriato e contrario alle norme costituzionali, che considerano la monarchia al di sopra della politica, il tentativo della sorella maggiore di diventare premier.
Il forte annuncio reale porrà fine al tentativo brevissimo della principessa Ubolratana di conquistare la posizione di premier con un partito allineato con il magnate Thaksin Shinawatra, in esilio volontario e condannato.
Sabato mattina nove febbraio, Ubolratana ha messo un messaggio sul suo profilo di Instagram in cui ringrazia tutti i thailandesi per il loro amore e la loro gentilezza ed il sostegno morale. Nel messaggio non ha apertamente ritirato la propria candidatura né ha citato il messaggio del fratello, ma ha detto solo che desiderava “vedere la Thailandia andare oltre per essere ammirata ed accettata dalla comunità internazionale“.
La commissione elettorale deve decidere sull’eleggibilità delle candidature entro il 15 febbraio.
Con l’annuncio della propria candidatura Ubolratana ha incendiato la scena politica thailandese venerdì mattina, la prima volta che un membro della famiglia reale cerca una posizione pubblica da quando il regno è diventato una monarchia costituzionale.
Il suo annuncio è avvenuto nello stesso giorno in cui il primo ministro Prayuth Chanocha annunciava la sua candidatura con il partito Palang Pracharat, considerato un partito della giunta al potere allo scopo di mantenere il ruolo politico anche dopo le elezioni del 24 marzo.
Gli annunci in competizione, almeno dal punto di vista simbolico e senza alcun precedente, ponevano i militari e un membro della famiglia reale in diretta competizione per il potere politico. Il golpe del maggio 2014 cacciò un partito alleato di Thaksin e pose fine ad un decennio di rivolte e manifestazioni di strada destabilizzanti.
Una fonte ufficiale afferma che la candidatura di Ubolratana ha colto di sorpresa Prayuth, monarchico di ferro che ha presieduto ad una transizione reale tranquilla da Re Bhumibol a Vajiralongkorn.
I suoi consiglieri, mentre rifinivano il discorso di investitura di Prayuth, fino alla serata del giovedì provavano a confermare le dicerie.
Una fonte anonima ha anche affermato che Vajiralongkorn aveva dato la sua benedizione a Prayuth nella sua ricerca della vittoria elettorale, sottolineando così la sorpresa sull’entrata di Ubolratana nella corsa elettorale.
Si dice che Prayuth si sia sentito offeso dall’annuncio.
Non era chiaro a moltissimi fino all’annuncio reale se il re avesse tacitamente sostenuto Ubolratana ad entrare in politica con un partito allineato con i nemici giurati di Prayuth e della giunta quali Thaksin, Puea Thai e le magliette rosse.
Il duro discorso reale ha chiarito ai più che non era quello il caso.
Qualcuno ha interpretato la discesa in politica della principessa come un tentativo reale di foggiare unità tra i campi opposti prima delle elezioni pensando alla creazione di un governo di unità nazionale sostenuto dalla monarchia che riconciliasse le differenze politiche profonde nella fedeltà condivisa alla Corona.
L’annuncio di Ubolratana ha avuto l’effetto opposto sulla rete. I media sociali, nelle ore immediate dopo la candidatura di sorpresa, erano pieni di materiali contro la monarchia e Ubolratana in particolare.
Molti della parte gialla della divisione politica del paese contrari a Thaksin ed al suo campo hanno postato messaggi secondo cui la principessa non avrebbe osato fare qualcosa del genere con Bhumobol vivo, mentre tessevano le lodi del compianto e riverito re scomparso ad ottobre 2016. Questa ondata dei media sociali, secondo molti analisti, si è acquietata immediatamente dopo il discorso di Vajiralongkorn.
L’annuncio della candidatura di Ubolratana aveva puntato a ritrarla come una persona comune che voleva esercitare i propri diritti e usare i propri anni di esperienza all’estero per guidare il paese.
L’annuncio esaltava come le si sia fatta strada negli studi laureandosi in USA, con i sottotitoli che indicavano che era fuori dal portafoglio reale.
Ubolratana, sorella maggiore di Vajiralongkorn ed ancora una principessa ufficialmente, abbandonò alcune dei titoli reali nel 1972, quando aveva sposato un medico americano da cui divorziò sedici anni dopo. Questi titoli le dovrebbero essere restituiti durante o dopo l’incoronazione ufficiale di Vajiralongkorn a maggio.
Da quando è tornata in Thailandia nel 2001, le sono stati accordati i privilegi della famiglia reale tra i quali la chiusura del traffico locale quando viaggia nelle carovane reale a Bangkok e gli omaggi del ministero degli esteri quando viaggia all’estero.
Sono giunti all’attenzione di alcuni ufficiali degli incontri recenti che Ubolratana ha tenuto all’estero con l’esule Thaksin, che in Inghilterra dove mantiene lussuose residenze A Londra e Birmigham. La principessa si sarebbe anche incontrata col l’ex premier ad Hong Kong secondo una fonte informata.
Prima molti sostenevano che questi incontri non ufficiali miravano a tenere stretto e calmo Thaksin sotto il governo dalla mano pesante dei militari mentre Vajiralongkorn consolidava il suo regno. Pochi prevedevano che i due erano forse già a negoziare l’entrata in politica della principessa con uno dei partiti di Thaksin.
La Commissione Elettorale vieta il coinvolgimento di Thaksin con i partiti locali, Thai Raksa Chart e Puea Thai compresi, il quale ha negato ogni associazione o controllo su di loro. La commissione ha precedente minacciato di sciogliere il Puea Thai quando suoi membri incontrarono Thaksin all’estero.
Molti dei post sui media social, prima della dichiarazione chiarificatrice di Vajiralongkorn esprimevano le paure dei conservatori che un governo guidato da Ubolratana avrebbe tramato per un perdono e la riabilitazione di Thaksin che lo riporterebbero nel regno da uomo libero.
I messaggi sottolineavano le paure profonde che il già premier sarebbe riuscito ad aggirare i limiti imposti al suo ritorno forse con un perdono reale, e a vendicarsi contro membri della giunta militare ed i loro alleati conservatori.
Si sa che Thaksin nutre un forte risentimento contro la giunta per l’incriminazione penale di sua sorella ed ex premier Yingluck che ora risiede in esilio all’estero. In un post di Instagram del periodo quando Yingluck fuggì dal paese nel 2017, la principessa incoraggiò gli Sinawatra a «lottare, lottare». (Su, Su in thailandese).
Tra le persone contro cui si crede Thaksin provi forte rancore, c’è il ministro della difesa, generale Prawit Wongsuwan, duro alleato di Prayuth con profondi legami di fedeltà nelle forze armate, che di recente si era scontrato sui media con Thaksin mentre si avvicinavano le elezioni.
Gli osservatori reputano che sarebbe Prawit il più probabile a cadere per accuse di corruzione se dopo le elezioni dovesse vincere un governo del Puea Thai, come molti ritengono probabile, se si terranno delle elezioni libere e giuste.
Prawit avrà di certo la protezione del senato nominato dai militari che controlla le nomine delle agenzie indipendenti compresa la Commissione contro la Corruzione.
La domanda ora è se Thaksin abbia strafatto giocando alla politica con la monarchia, accusa sensibile che contribuì al rovesciamento del suo governo col golpe del 2006 e che è stata fortemente ravvivata con l’annuncio della candidatura di Ubolratana quando i suoi alleati politici provano a riprendere il potere con le elezioni.
Mentre questi messaggi scompariranno dopo il forte messaggio e l’intervento di Vajiralongkorn, le paure ravvivate di un ritorno di Thaksin e di una vendetta post elettorale del Puea Thai potrebbero tuttavia essere usate dalla giunta per spostare la data delle elezioni in nome della pace e della stabilità.
Shawn W. Crispin, Asiatimes.com