INDONESIA: il radicalismo crescente e il fallimento dell’Islam moderato

Il radicalismo crescente: il fallimento dell’Islam moderato
di Al Makin, docente dell’Università statale islamica a Yogyakarta.

Esiste un Islam moderato come esiste un Cristianesimo, o Ebraismo o Induismo, o Buddismo o persino un marxismo moderato. Di recente ci siamo confrontati per lo più con un “Islam radicale” o peggio con il “terrorismo” in nome dell’Islam.
L’islam, un’antica religione nata nella penisola arabica nella tarda antichità e legata ad una più antica tradizione semitica a cui anche l’Ebraismo e la Cristianità appartengono, è recentemente diventato un nome di marca per vari attacchi armati e suicidi.
Minoranze Musulmane radicali hanno sequestrato l’Islam per giustificare la loro nuova fede radicale, secondo cui il mondo attuale ha preso una strada differente dalla verità dell’Islam. La democrazia abbracciata dalla maggioranza delle nazioni al mondo, comprese nazioni musulmane, è parsa incompatibile col dogma dell’Islam. L’Islam moderato, come praticato da musulmani moderati di tutto il mondo da migliaia di anni, sembra essersi estinto. Come ogni religione al mondo che predica la spiritualità e la vita dopo la morte, sembra una sfida all’ordine attuale del mondo e lo rimpiazza con quello di una società dogmatica “immaginata”religiosa ed antica.

Il radicalismo islamico è diventato un porto di salvataggio per tutti quelli che non sono soddisfatti col rapido progresso del mondo attuale e quelli che si sentono emarginati all’interno della dura competizione globale. Questo mondo porta la colpa di essere in disaccordo con i vecchi concetti delle norme religiose. Al riguardo, i musulmani radicali perseguono sempre il sogno di trasformare l’attuale società nella società della Mecca del settimo secolo che, nella loro immaginazione, era la società più ideale della storia umana ed era guidata dalla rivelazione del profeta. E questo lo si vuol raggiungere a tutti i costi e con tutti i mezzi. Come nel caso del comunismo con un tocco machiavellico, si usa la violenza come un mezzo per raggiungere un obiettivo. Mentre l’Islam è vecchio, l’Islam radicale è una nuova scuola di pensiero che emerge nel contesto globale moderno.

In Indonesia l’Islam giunse nel tredicesimo secolo ed è diventato un potere politico sin dal sedicesimo. I musulmani indonesiani praticano l’Islam da cinque secoli. Ma hanno mantenuto la loro identità locale, la tradizione e cultura. Le donne indonesiane musulmane non indossavano il velo ma i vestiti tradizionali che variavano da provincia a provincia, mentre gli uomini indossavano il songkok (cappello tradizionale) e un sarong, non il lungo gamis e i turnati degli abitanti del Medio Oriente. Gli indonesiani di rado ci lasciavano crescere la barba che di recente è diventato un segno di pietà in alcuni circoli islamici. Diversamente dai pantaloni usati dai membri dei Talebani, i loro pantaloni sono lunghi e giungono fino alle caviglie. Mangiano riso e non pane arabo. Amano la salsa sambal (la salsa a base di peperoncino), non l’hummus (la salsa a base di ceci).

Secondo lo sviluppo attuale si è l’Islam in Indonesia usato per attaccare la gente di altre fedi, o altri musulmani appartenenti ad altre scuole di pensiero. Il pacifico Islam indonesiano sembra una vecchia storia. Le generazioni attuali e prossime ascolteranno soltanto la storia che i Musulmani erano vicini ai cristiani, ai buddisti, agli Indù ed altre popolazioni di fedi diverse. Quelli che ancora tengono all’idea di un’armonia interreligiosa sono stranieri nella propria comunità.

Nel processo attuale ed aperto di “Talibanizzazione” e “pachistanizzazione” l’Islam indonesiano si è rivelato come una nuova religione radicale. Gli attributi religiosi, i vestiti, l’accresciuto numero di moschee, le espressioni religiose nel dominio pubblico e vari tentativi di vendere sentimenti religiosi alla politica non sono che indicazioni del risorgere del radicalismo islamico. C’è pochissimo spazio, per la moderazione nel praticare l’Islam in questa nazione.

La voce radicale ha dominato la sfera pubblica, mentre i musulmani moderati restano silenziosi, incapaci di rispondere e indisposti a diffondere la loro pratica e fede moderata. Talvolta permettono ai radicali parlare per conto della loro religione e osservano le loro azioni alla televisione. Sembrano condannare ma non abbastanza fermamente l’estremismo.

Dal mio ritorno in Indonesia dalla Germania lo scorso anno, ho partecipato a varie conferenze sull’Islam e sull’Indonesia. Alcuni studiosi dell’Indonesia e dell’Islam di fama sono giunti in queste conferenze alla conclusione che il radicalismo islamico e il fondamentalismo stanno crescendo nell’arcipelago. L’Islam indonesiano è perciò in pericolo. Le nostra orecchie si sono abituati a sentire le bombe che sono già entrate nel dizionario dell’Islam Indonesiano, tre bombe nascoste nei libri, un attacco suicida a Cirebon, un attentato vicino ad una conduttura del gas vicino ad una chiesa cattolica a Tangerang e forse mote di più nel futuro.

Se questi attacchi in nome dell’Islam continuano ininterrotte, Islam e attentato si legheranno ancor di più fortemente. Non appena la parola Islam è pronunciata la nostra immaginazione sarà portata a pensare ad una “esplosione pericolosa”.

Quello che sorprende fortemente è che sono stati coinvolti nella recente ondata di radicalismo alcuni studenti dell’Università Islamica Statale Syarif Hidayatullah di Giacarta, dove sono state incubate le idee di notevoli studiosi musulmani, quali Nurcholish Madjid, Harun Nasution, Azyumardi Azra.

D’altro canto, le due maggiori organizzazioni islamiche, Nahdlatul Ulama e Muhammadiyah, che dovrebbero fare da bastioni dell’Islam moderato in Indonesia, non sono riusciti a delegittimare il radicalismo islamico. Peggio ancora, le idee radicali sono penetrate nelle due organizzazioni.

Alcuni capi e giovani membri delle due organizzazioni pubblicamente espongono il loro punta di vista radicale, sostengono Il fronte della difesa dell’Islam (FPI) che minaccia azioni e denuncia i seguaci accusati di abbracciare le manifestazioni liberali.

Non è chiaro se i capi delle due organizzazioni godano del sostegno dei membri radicali per scopo politico o se non si interessano degli ultimi sviluppi delle loro organizzazioni. E’ proprio pericoloso se questi capi religiosi facciano della loro agenda personale del pragmatismo politico lo scopo prioritario, mentre negano l’interesse più grande della nazione.

Si tenga bene a mente che non esiste un rimedio per il radicalismo islamico che viene da fuori della comunità. Specie quello con una potenza straniera, che usa linguaggi non familiari. Ogni tentativo di curare il virus del radicalismo che viene da fuori sarà destinato al fallimento. Il potere fuori dell’Islam è considerato straniero, nemico dell’Islam. I divieti del burqa in Franica, per esempio, diverranno una ragione legittima per i radicali musulmani per denunciare l’egemonia dell’occidente con cui gli intellettuali musulmani moderati sono spesso associati.

Davvero, tutte le organizzazioni, le scuole islamiche, i tradizionali collegi islamici, gli Istituti Islamici e università sparse in tutto l’arcipelago dovrebbero giocare un ruolo maggiore nel tenere a freno l’espansione veloce del radicalismo. Dovrebbero essere particolarmente protette le menti e i cuori delle giovane generazioni da ogni pericolosa seduzione radicale.

Queste istituzioni islamiche con l’aiuto del governo dovrebbero farsene carico. Meglio ora prima che sia troppo tardi, prima che un edito religioso che proibisca di diventare un musulmano moderato sia lanciato dal Consiglio Indonesiano degli Ulema, ed un’altra bomba piazzata davanti al tuo ufficio.

Il radicalismo islamico è diventato un porto di salvataggio per tutti quelli che non sono soddisfatti col rapido progresso del mondo attuale e quelli che si sentono emarginati all’interno della dura competizione globale. Questo mondo porta la colpa di essere in disaccordo con i vecchi concetti delle norme religiose.

Taggato su: ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ottimizzato da Optimole