Era qualche settimana che un video, ripreso col telefonino, circolava sul web ed evidenziava al mondo un altro caso di grave violazione dei diritti umani in Indonesia da parte dell’esercito indonesiano nella regione del Irian Jaya (Papua Occidentale e Papua): la tortura feroce di un detenuto oppositore al regime.
Dopo qualche settimana il governo indonesiano ha ammesso che i suoi soldati hanno torturato detenuti dell’isola di Papua ed ha promesso una completa indagine su quanto mostrato nel video, la tortura e l’umiliazione dei detenuti. Da quanto si vede sul video i soldati bruciavano i genitali di un sospetto separatista disarmato con un pezzo di legno ardente, minacciavano un altro col coltello mentre lo interrogavano su un carico di armi.
Il ministro indonesiano Djoko Suyanto ha detto che i soldati hanno reagito in modo eccessivo nell’affrontare la situazione e che i responsabili eventuali alla fine dell’inchiesta in corso saranno trattati secondo la legge militare. La violazione è accaduta nel maggio di quest’anno in un villaggio nell’isola di Papua ed era stata denunciata da un video amatoriale apparso su Youtube che ha attratto subito l’attenzione mondiale. Non è la prima volta che nell’isola di Papua l’esercito indonesiano si macchia di simili vergogne, come già denunciato in questo blog. Ci sono varie denunce di un uso vasto della tortura nelle isole remote dell’arcipelago come a Papua e nelle isole Maluku che da sempre si battono per l’indipendenza dal governo di Jakarta.
In una dichiarazione resa ad Al Jazeera, Phil Robertson di Human Rights Watch sostiene che, se l’ammissione di quanto avvenuto è un passo nella giusta direzione, è anche necessario esaminare le conclusioni dell’indagine e cosa accadrà dopo di esse.
“Sarà un’indagine credibile, completa e trasparente e comporterà l’apparizione dei soldati davanti ad un tribunale civile e non ad un tribunale militare che potrebbe mascherare tutto? Nel passato le persone deferite al tribunale militare non hanno subito che giudizi indulgenti e punizioni amministrative. Spesso i casi si prolungano fino a che scompaiono dalla scena. Mi aspetto che se questo caso non viene trattato con i tempi giusti, diventerà un problema bilaterale tra Indonesia e Stati Uniti (Barack Obama visiterà l’Indonesia entro l’anno). ”
Tutti i gruppi dei diritti civili hanno chiesto al governo indonesiano di investigare e punire i sospettati e rompere quell’intreccio e la cultura dell’impunità che avvolge le forze di sicurezza della nazione. Amnesty International ha richiesto al governo anche di istituire una commissione nazionale dei diritti umani che faccia le indagini e pubblichi il resoconto dell’inchiesta e di garantire al contempo la sicurezza degli investigatori, delle vittime e delle loro famiglie.”Deve essere dato un chiaro messaggio pubblico a tutti i membri delle forze di sicurezza in Indonesia, specialmente a Papua, che la tortura e tutti gli altri cattivi trattamenti sono sempre strettamente proibiti, e se accadono iniziano le conseguenti indagini penali.”