INDONESIA: Un Natale amaro per le minoranze religiose cristiane ad Aceh

Un sogno irraggiungibile, la tolleranza religiosa verso tutti per la maggior parte dei gruppi minoritari che vivono in Aceh, Indonesia, nonostante le interazioni di ogni giorno acifiche tra le persone di tutte le religioni.

jawi-rumi-1024x426

Nella provincia sotto la calma superficiale c’è la lotta religiosa. Un prete ed attivista dei diritti umani ha detto che l’aver chiuso i luoghi di culto da parte della polizia è una forma di violazione dei diritti umani. “La gente di Aceh è sempre stata ritenuta tollerante verso i gruppi non musulmani, anche in termini di adorazione. Lo sviluppo degli anni recenti perciò è strano” dice Zulfikar Muhammad, direttore di un’organizzazione dei diritti umani non governativa ad Aceh. “Le nuove leggi non sembrano in linea con la tolleranza mostrata dalle persone. Non c’erano conflitti tra le comunità religiose ad Aceh, poiché sin dal passato la gente di Aceh era conosciuta per saper accettare la diversità”

Secondo Zulfikar, il riunirsi o il praticare un credo basato sul proprio credo personale è un diritto fondamentale che appartiene alla persona sin dalla nascita e non può essere né colpita né portata via. Una regolamentazione che limiti il diritto fondamentale di qualcuno è una violazione dei diritti umani.

“Oggi, lo stato compie un errore limitando il diritto fondamentale di praticare il proprio culto in modo confortevole per qualunque religione.” dice Zulfikar. Lo scorso ottobre il governo provinciale di Aceh chiuse nove chiese e sei templi buddisti dicendo che la congregazione non endeva sicuri i permessi. Di conseguenza per qualcuno non c’è un luogo di culto. “Chi insisteva nel mantenere quella regolamentazione era il vice sindaco Ibu Illiza Sa’aduddin Djalam, mentre il sindaco non faceva nulla in collegamento con la legge della Shariah. L’azione di Illiza mostrava di non rispettare la libertà di religione. Il luogo che fu chiuso era un negozio a tre livelli usato una volta a settimana come luogo di culto. Ma il governo chiedeva un permesso perché non era un luogo formale di culto.”

Zulfikar continua a dire: “Devo assumere che questo sia un tentativo per beneficiare politicamente nelle prossime elezioni politiche del 2014. E’ come rendere politica la Shariah poiché Illiza proviene dal PPP origine islamica. La Shariah è usata come uno strumento per acchiappare voti dei musulmani conservatori di Aceh.”

Nico Tarigan è un prete della Chiesa Indonesiana di Bethel (GBI) che fu chiusa dal governo di Aceh e dice che non è potuto ritornare alla chiesa dopo che erano stati apposti i sigilli il 25 ottobre dal governo locale. “Da quel giorno possiamo solo pregare nelle case poiché seguiamo le regole ma non possiamo accettarle.”

A pochi giorni dal Natale i 90 membri della GBI non fanno alcun preparativo. “Poiché non ci è permesso di radunarci” dice Nico che vive a Banda Aceh da otto anni e che parla della gente del luogo come di persone alquanto tolleranti in termini di interazioni sociali con gruppi non musulmani. Ma è il governo locale che mostra discriminazione chiedendo ai gruppi non musulmani di chiedere il permesso per designare i luoghi ufficiali di culto, senza del quale non ci permettono di radunarci o celebrare le messe domenicali nel negozio.

“Prima che ci fosse la chiusura, ci furono varie minacce mediante SMS da persone irresponsabili. Per evitare ulteriori azioni anarchiche accettammo la decisione di chiudere la chiesa a malincuore.” dice sperando in una soluzione proposta dal governo di Banda Aceh.

Domidoyo Ratupenu, un prete della chiesa presbiteriana di Aceh, dice che stanno preparando una celebrazione semplice del natale dando importanza l’unità, l’essere insieme e la pace, ed ammette che la gente di Aceh è ancora tollerante nonostante le chiusure delle chiese.

“Se vediamo la cosa dalla prospettiva dei diritti umani, naturalmente è una violazione poiché abbiamo bisogno di un luogo di culto. Hanno colpito i diritti umani principalmente perché il governo dice sempre che non abbiamo il permesso. Il governo si esime spesso dalla stessa regolazione. Se vogliamo essere equi quel regolamento non è equo poiché ha violato il diritto umano fondamentale al culto secondo il proprio credo. Sembra che il governo ignori l’eguaglianza nei confronti dei propri cittadini” ha spiegato Domidoyo che ha rifiutato l’opzione offerta dal governo che i cristiani ordinati facciano il culto solo in chiese certificate di Aceh.

“Alcuni cristiani hanno modi differenti di pregare. Alcuni battono le mani per esprimere il loro clto, ma altri no. Come mai dovremmo essere costretti dal governo a fare la stessa cosa. Deve essere poco adatto anche per loro.” dice Domidoyo che si è spostato a Bada Aceh da un anno. “Il governo deve conoscere il problema e dare protezione a tutti i cittadini permettendo loro di pregare in modo opportuno”

Jakartaglobe

Taggato su: , ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ottimizzato da Optimole