L’ industria alberghiera thailandese fa grandi spese per rinnovare e investire in nuove strutture nonostante che le ricadute della guerra in Ucraina rendano improbabile per questo anno, secondo vari esperti, una ripresa del turismo globale dalla crisi accesa dal Covid-19.
L’ industria alberghiera thailandese ha investito milioni di dollari per accrescere il numero di stanze nelle città delle spiagge turistiche e nelle località di montagna alla moda, in Thailandia e nel mondo, e ripongono le speranze che l’industria dell’ospitalità sconfigga le analisi e ricominci una graduale ripresa proprio quest’anno.
Il gigante del dettaglio e degli alberghi di punta della Thailandia, Central Group, ha destinato 588 milioni di dollari per gli investimenti nei prossimi cinque anni. Il colosso che gestisce hotel e resorts con marchio Centara intende avere 200 hotel in Thailandia e all’estero per il 2026 dagli attuali 88.
La scorsa settimana la società ha annunciato di aver fatto un accordo con la società immobiliare austriaca Signa per costruire a Vienna un progetto misto da 58mila metri quadri che aprirà nel 2023.
Nel 2019 il gruppo ha riaperto un centro commerciale di lusso a Torino che si crede decollerà nei prossimi anni con il ritorno del turismo internazionale.
“Le entrate derivanti dalle operazioni all’estero si crede cresceranno nei prossimi cinque anni con i nuovi progetti in arrivo” ha detto l’amministratore delegato del Central Group Tos Chirathivat che ha aggiunto come le entrate delle operazioni all’estero, Vietnam Europa e Maldive, hanno contribuito per il 30% alle entrate totali annuali del 2021.
In patria Centara ha pianificato nuovi hotel di lusso per l’isola famosa di Samui, le città dell’Isan Ubon Ratchathani e Nakhon Ratchasima oltre a Bangkok, che apriranno per il prossimo anno e per il 2024.
Un altro operatore importante della industria alberghiera thailandese, Minor International, ha messo da parte oltre 200 milioni di dollari per quest’anno per migliorare la propria offerta nazionale ed investire in nuove proprietà all’estero.
Nel 2022 la società ha detto che accrescerà i piani per aprire ed operare altri 100 nuovi hotel in Cina per diversificare le sue fonti di crescita e di attendersi una ripresa globale del turismo che dia un profitto netto questo anno, dopo aver perso lo scorso anno 250 milioni di dollari. Inoltre la società ha detto di pensare di assumere attività in fornitura e di concessioni di licenza invece di investire e costruire in propri hotel.
Chaiyapat Paitoon, vice presidente di Minor International della pianificazione strategica, all’inizio di quest’anno ha detto che le attese della società erano che il turismo iniziasse a tornare dove era prima del 2020, quando il COVID iniziò a diffondersi globalmente. Lui si attende che la performance della società migliori gradualmente, specie in Thailandia, dove il governo la scorsa settimana ha annunciato l’intenzione di facilitare l’entrata dei turisti stranieri e il loro libero movimento all’arrivo.
A fine mese i turisti vaccinati che arrivano non dovranno sottostare al test PCR o restare in quarantena all’arrivo nel paese, né dovranno presentare la prova di non avere il COVID prima di imbarcarsi per la Thailandia.
La decisione di rendere più facile l’entrata dei turisti vaccinati rende il paese più vulnerabili agli scoppi epidemici, ma gli analisti sostengono che le procedure d’entrata più semplici non aiuteranno l’industria dell’ospitalità, così importante per il paese, a riprendersi facilmente.
Gli esperti indicano nel prezzo crescente dei carburanti e nelle conseguenze della guerra in Ucraina i fattori che trattengono a casa i possibili turisti.
Il WTO del’ONU concorda e dice che la guerra sta minando la fiducia nel settore e potrebbe rallentare la sua ripresa nonostante l’allentamento delle restrizioni di viaggio. Le ultime previsioni del WTO dicono che la guerra costerà 14 miliardi di dollari all’industria del turismo globale per il 2022.
Secondo la TMBThanachart Bank le nuove regole di entrata aiuteranno la Thailandia ad attrarre quest’anno solo un numero limitato di arrivi internazionali.
“Attualmente vediamo solo visitatori europei e americani in arrivo” ha detto uno degli analisti della banca che aggiunge come pochi turisti asiatici si sposteranno. “I Cinesi non sono ancora giunti visto che la Cina si dibatte nelle nuove ondate di pandemia”.
Proprio i cinesi costituiscono circa il 30% dei 39 milioni di turisti che arrivarono in Thailandia nel 2019.
La TMBThanachart Bank si attende che siano 3 milioni i turisti stranieri che arriveranno in Thailandia nel 2022 e proiettano un tasso di occupazione degli hotel del 23,8% in salita dal 19,8 dello scorso anno. Nel 2019 questo tasso era 80%.
La stima degli arrivi dei turisti stranieri della TMBThanachart Bank è ben al di sotto della cifra ipotizzata dall’ente di turismo thailandese che si attende per quest’anno 5,6 milioni di turisti con entrate totali per mille miliardi di Baht.
La ripresa turistica è fondamentale per la Thailandia perché il settore e il commercio collegato hanno contribuito per il 20% al PIL del paese prima della pandemia.
APORNRATH PHOONPHONGPHIPHAT, NAR