E’ stato raggiunto un accordo su una iniziativa di pace del Ramadan nel profondo meridione thailandese di Patani tra le parti in guerra dello stato thailandese e il principale gruppo insorgente del BRN durante il secondo giro di colloqui tenutosi questa settimana a Kuala Lumpur, capitale della Malesia paese facilitatore dei colloqui.
Nei 40 giorni di pausa della violenza della Iniziativa di Pace del Ramadan, che tra l’altro copre anche le festività del Songkran, capodanno thailandese, sarà permesso a ribelli disarmati di poter visitare le proprie famiglie.
Il facilitatore malese Abdul Rahim Noor alla fine del secondo giro di colloqui ha detto che “Entrambe le parti si sono accordati su una agenda di riduzione della violenza durante il Ramadan come una misura di costruzione della confidenza e della fiducia”
Questa iniziativa di pace del Ramadan durerà fino al 14 maggio prossimo e, secondo Anas Abdulrahman, conosciuto anche come Hipni Mareh, il rappresentante del BRN, “creerà un’atmosfera pacifica e prosperosa per la comunità di Patani in particolare e un processo di costruzione della fiducia tra le due parti che porti alla pace”.
Si ricorda che, mentre Pattani identifica una specifica provincia del Meridione Thailandese, Patani identifica tutto il territorio delle province di Pattani, Narathiwat, Yala e alcuni distretti di Songkla a maggioranza musulmana e di lingua malay, dove si agita un conflitto separatista di bassa intensità che ha fatto oltre 7300 morti e decine di migliaia di feriti dal 2004.
Secondo il facilitatore malese Rahim Noor i thailandesi avrebbero accettato la richiesta del BRN di “poter tornare a casa per passare del tempo con le famiglie durante il Ramadan” senza la paura di essere arrestati a condizione che non portino con sé armi e non facciano attacchi militari.
Lo stato thai dovrebbe permettere ai membri del BRN agli arresti di passare del tempo con le famiglie nella giornata del Eid al-Fitr che segna la fine del Ramadan.
I militanti del BRN, molti dei quali si crede risiedano in Malesia, che vorranno vedere le famiglie in Thailandia dovranno registrarsi presso le autorità malesi, mentre le autorità thai hanno accettato di non portare avanti attacchi o arrestare i membri del BRN durante questo periodo di 40 giorni, anche se non hanno detto esplicitamente un no alla violenza e che avrebbero risposto in caso di provocazioni.
Sul Bangkokpost, la KyodoNews di Tokio sostiene che i militanti del BRN che tornano in Thailandia per il Ramadan si dovrebbero registrare presso le autorità thai, che equivarrebbe ad una autodenuncia di appartenere all’insorgenza.
In queste clausole si definisce la riuscita di questo accordo ma anche i rischi di una possibile rottura per mano di chi, sia da parte dei vari attori della sicurezza dello stato thai che da parte dell’ala combattente del BRN, non accetta i termini dell’iniziativa di pace del Ramadan che secondo Rahim Noor “mostra al mondo che c’è speranza di pace per il profondo meridione thailandese e che c’è l’opportunità di risolvere il problema reale attraverso il processo del dialogo di pace”.
Da parte thailandese, si è espressa finora l’ambasciata thailandese a Kuala Lumpur ma non ancora il capo delegazione thai ai colloqui di pace, generale Wanlop Rugsanaoh.
Nella dichiarazione di una pagina si saluta il significativo progresso del processo di pace, l’iniziativa di pace del Ramadan, che sarà “una pietra miliare che porterà una pace durevole alle province meridionali di frontiera della Thailandia … per creare un ambiente conduttivo alla pace durante il mese sacro del Ramadan”.
Nel suo comunicato però l’ambasciata Thailandese a Kuala Lumpur non cita affatto quanto detto dal facilitatore malese sulla possibilità che membri del BRN possano tornare a casa per stare con le famiglie nel mese sacro ai musulmani.
L’analista thai di Deep South Watch del processo di pace Srisompob Jitpiromsri, ha detto a Benarnews su questo accordo:
“Se entrambe le parti hanno trovato l’accordo sull’iniziativa del Ramadan, è probabile che onoreranno l’accordo. Molto importante è che il BRN deve continuare con i colloqui di pace, che deve monitorare la situazione per assicurare che i propri membri conducano attacchi. Se qualcosa va male deve valutare l’incidente e cosa fare per impedire ulteriori violazioni”
Bisogna registrare comunque l’ottimismo di Rahim Noor secondo cui c’è stata una bella discussione sulle questioni fondamentali: riduzione della violenza, consultazione pubblica e soluzione politica su cui le parti si sono scambiati documenti su cui hanno creato gruppi di lavoro.
“Si devono riconoscere e sostenere in tutta la comunità gli sforzi fatti dal governo thai e dal BRN perché entrambi i pannelli di pace hanno mostrato credibilità e sforzi per creare la pace nel profondo meridione thai”
Mentre bisogna attendere altre dichiarazioni da altri attori dello stato thailandese a validare o meno questa iniziativa di pace, si deve registrare quanto scritto da Benarnews in un altro articolo che svela i retroscena dell’iniziativa di Berlino del 2019 che aprì la strada agli attuali colloqui di pace.
Il segretario della delegazione thailandese ai colloqui, generale Thira, ha detto giorni fa che la Thailandia avrebbe offerto la sospensione delle incursioni delle forze di sicurezza e e degli arresti dei presunti combattenti durante il Ramadan. Inoltre il comando regionale militare thailandese avrebbe ricevuto istruzioni a “rendere davvero pacifico il Ramadan non applicando la legge contro i presunti insorgenti durante i 20 giorni del mese del digiuno”.
Mentre in precedenza un video del BRN ha invitato la gente del Profondo Meridione a celebrare il mese di digiuno in modo pacifico, il generale Thida ha aggiunto come offerta proposta:
“Se il BRN non crea affatto violenza allora negli ultimi dieci giorni permetteremo loro di fare le cerimonie del Itikaf presso le moschee”
Questo lunghissimo conflitto separatista che ha le sue radici nell’annessione del Siam del Sultanato di Patani ad inizi 900 ha visto molti diavoli nei dettagli degli accordi e molte diffidenze reciproche e cose non dette.
Nel 2013 un altro cessate il fuoco durante il mese del digiuno, che allora cadeva ad agosto finì miseramente per mano dei militari thailandesi. Si spera che questa iniziativa di pace del Ramadan avrà una conclusione differente.