Presentiamo tre articoli di Amy Chew di ChannelNews Asia sul ISIS nelle Filippine Meridionali, sul raggrupparsi dei gruppi legati all’ISIS, sul compito del MILF nel combattere questi gruppi e nel giungere ad un positivo risultato dei colloqui di pace col governo filippino.
“Se i problemi nelle Filippine peggiorassero, ne sarebbero colpite Indonesia e Filippine” dice Murad, il capo del MILF, il maggior gruppo militare musulmano. “Più a lungo si protraggono i colloqui di pace, più la gente si radicalizza”.
Ed è questa la traccia da seguire nel comprendere quello che succede a Mindanao e non ridurre tutta la storia alla solita guerra di religione senza comprendere perché questa terra vive un’insorgenza da oltre 40 anni nei confronti del poter e di Manila.
Le paure di una nuova Marawi.
Era metà mattina quando spuntarono improvvisamente due auto che parcheggiarono l’una vicino all’altra fuori l’Università di Notre Dame, una delle università più antiche di Cotabato.
Ne uscirono fuori dieci persone di cui una era avvolta nella bandiera nera dell’ISIS e passeggiava per la strada insieme agli amici.
“Sembrò una parata per mostrare la bandiera. La gente si fermava a guardarli” dice un cittadino. “Durò una decina di minuti prima che tornassero alle macchine e se andavano via”.
Fu un incidente che dello scorso mese che mise in apprensione la città preoccupata che il gruppo proISIS sull’isola di Mindanao potesse iniziare un altro attacco come quello di Marawi.
“Devo trovare una strategia di uscita e andare a lavorare da qualche altra parte nel caso accada qualcosa” dice l’anonimo cittadino.
Il 23 maggio scorso il gruppo proISIS dei fratelli Maute e di Isnilon Hapilon attaccò Marawi che si trova a oltre 150 chilometri di distanza. Ci vollero cinque mesi prima che i militari filippini riuscivano a riprendere il controllo della città il 17 ottobre.
Morirono oltre 1100 persone di cui 920 militanti, 47 civili e 165 militari, e 400 mila persone dovettero fuggire dalle case. I fratelli Maute e Isnilon Hapilon furono uccisi.
Ma non per questo è terminata la battaglia contro i militanti nella regione, poiché chi è riuscito a fuggire fa sorgere preoccupazioni sul dove si sono risistemati. Tra le città interessate dove i militanti hanno ricercato rifugio c’è proprio Cotabato Meridionale.
In tutta la regione crescono le paure di una diffusione dei gruppi militanti in tutte le Filippine meridionali. Il ministro degli interni di Singapore ha dichiarato: “Si ha la situazione a Marawi, quella nello stato Rakhine in Birmania ed attireranno militanti, estremisti, possibili terroristi che andranno lì a combattere. E una volta che sono qui diffonderanno a cercare altri obiettivi” disse a settembre Shanmugam.
Gli analisti credono che, benché la situazione a Marawi sia sotto controllo da parte dei militari, la minaccia non è affatto finita. “Cotabato City è nei guai seri. E’ seriamente infiltrata da militanti proISIS” dice Rommel Banloi che dirige l’Istituto Filippino per la ricerca sula pace, violenza e terrorismo. “Molti di quelli sfuggiti a Marawi tra i quali un altro dei fratelli Maute, sono rifugiati a Cotabato dove ricercano nuove reclute”.
La battaglia di Marawi ha messo in luce la profondità della penetrazione del ISIS nelle Filippine meridionali luogo destinato per un califfato del sudestasiatico.
Dalle dichiarazioni di ex militanti islamici del JI si sa che Mindanao è il solo luogo dove l’IS può ritagliarsi la sua provincia, wilayat, a causa delle frontiere porose, di spazi non governati e abbondanza di armi e munizioni nel mercato nero.
“I gruppi proISIS provano a fare un’altra Marawi nelle altre città. Hanno tanti soldi per finanziare attacchi perché hanno saccheggiato miliardi di peso a Marawi durante l’assedio” ha detto una fonte della sicurezza. La ragione sembra che i cittadini di Marawi non si fidano delle banche e molti accumulano contante nelle casseforti delle case. “Il denaro è stato saccheggiato dalle casseforti nelle case di individui e ce ne sono molte”.
Secondo il capo delle forze armate filippine Eduardo Ano IS ha dato ai Maute 1.5 milioni di dollari per Marawi. Ora con i soldi ricavati dai saccheggi di Marawi ci sono soldi e armi per fare altri attacchi.
“I gruppi del ISIS hanno più soldi di quanti ce ne voglianoi. Ricevono soldi da persone ricche nel paese. Non solo, hanno saccheggiato da Marawi e quindi hanno armi” dice la fonte della sicurezza.
Sebbene sia difficile che possano prendere il controllo come fatto a Marawi, hanno la capacità per prendere una parte. “Mi attendo che lupi solitari possano anche prendere di mira Manila”
Negli edifici abbandonati di Marawi i militari ritrovano molte preziose informazioni su piani di terrore lasciatisi dietro.
“Guardo a tre grandi scenari basati sui documenti confiscati ritrovati negli edifici abbandonati a Marawi” dice Rommel Banloi. “Un’attività che vogliono promuovere è l’attacco suicida da parte di persone sole, l’uso di oggetti esplodenti improvvisati, IED, e l’uso di bombe incendiarie.
Gli obiettivi dell’attacco sono Davao City, la città di Duterte per mandar un messaggio di vendetta. Gli altri sono le province di Maguindanao, Sultan Kudarat, General Santos e Zamboanga”…
Mentre le città si preparano ad attacchi possibili ispirati dal ISIS, si hanno nelle giungle di Maguindanao pesanti scontri con i militari. Maguindanao è vicina a Cotabato. I militari hanno unito le forze con i loro ex-nemici del MILF, il più grande gruppo armato a Mindanao, per combattere l’ISIS.
Un combattente del MILF, Abi, ha passato un mese a combattere nella giungla a Datu Salibo 500 militanti del ISIS nel mese di settembre. Per Abi sono combattenti “molto ben addestrati e ben armati e ben organizzati. Avevano armi, munizioni, esplosivi e bombe. Hanno armato larghe aree con bombe”.
“Questi combattenti del ISIS hanno molta esperienza nel costruire bombe. Hanno anche cecchini.” dice Abi e racconta di aver visto anche soldati di 13 anni. “Erano vestiti di nero, grandi barbe e capelli lunghi. Sventolavano la bandiera del ISIS nella zona”.
Abi dice che ogni combattente indossava il giubbotto antiproiettile e quindi dovevano avere soldi per poterseli permettere.
“Le spie del ISIS sono dovunque, ce ne sono mote. Bisogna essere attenti” dice guardandosi intorno. “ISIS offre 100 mila peso (1400 euro) per unirsi a loro. Promettono alle reclute nuove che avranno uno stipendio di 500 euro al mese. Molti sono statti reclutati a Mindanao.”
Secondo i militari gli scontri a Datu Salibo scoppiarono il 2 agosto quando il BIFF, che se ne uscì dal MILF, provò ad issare la bandiera dell’ISIS. Ne seguirono scontri pesanti con l’aiuto dell’artiglieria pesante e l’aiuto aereo.
“Furono uccisi 51 militanti del BIFF, mentre il MILF perse 20 persone” dice il colonnello Besana. “Ci aspettiamo che riprendano le operazioni militari nei prossimi 15 giorni”
Il professore Banloi sostiene che il MILF nella lotta al terrorismo a Mindanao abia dato un sostegno di massa notevole. “Avere il MILF dalla propria parte è di per sé un buon vantaggio. Danno sostegno militare, di intelligence, conoscono i luoghi, la gente che ci vive, mentre combattono i loro ex-fratelli”
Sono 21 secondo Banloi i gruppi che hanno promesso alleanza all’ISIS, ed i più pericolosi sono quattro. BIFF, la fazione di Abu Sayaff guidata da Isnilon Hapilon, il Khilafah Islamiyah Mindanao (KIM) e Ansarul Khilafah Philippines (AKP).
Mentre nel Medio Oriente i territori del ISIS cominciano a cadere l’ISIS ha invitato i suoi seguaci a dirigersi nelle Filippine Meridionali, la nuova terra della Jihad.
La polizia malese ha arrestato cinque persone che provavano ad andare nelle Filippine Meridionali per unirsi al gruppo di Abu Sayaff.
“Abbiamo arrestato un malese, due indonesiani e due del Bangladesh che provavano ad andare nelle Filippine meridionali ed unirsi alla fazione dell’ISIS” ha detto il capo dell’antiterrorismo malese Ayob Khan Mydin Pitchai. Inoltre si annunciano nuove destinazioni dei militanti.
L’indonesiano Ali Fauzi, ex militante della Jemmaah Islamiya JI che mise le bombe a Bali nel 2002, ha detto: “Ho sentito che un gruppo sta dirigendosi a Zamboanga, Basilan e l’area intorno. I militanti si sentono molto più sicuri e molta gente del posto li proteggerà” Amy CHua
La morsa del ISIS nelle Filippine meridionali si allarga
Quando la vedi dall’alto, Mindanao, nelle Filippine Meridionali, è una massa impressionante verde lussureggiante, circondata da acque blue, una vista impressionante inattesa.
Ma a terra, la bellezza lussureggiante lascia vedere le dure realtà: Mindanao è la regione più povera delle Filippine.
Nel 2015 quattro delle cinque regioni più povere erano a Mindanao secondo l’Autorità Statistica Filippina.
A giugno il senatore filippino Sherwin Gatchalian diceva, secondo ABS-CBN, che l’estremismo nelle Filippine meridionali ha radici nella povertà ed il solo modo di contrastarlo è di assicurare che si soddisfino i bisogni elementari delle famiglie.
Sono 40 anni che insorgenze e conflitti armati mettono sotto sopra l’isola causando 100 mila persone morte.
La battaglia di Marawi è stata l’ultimo scontro armato di grande scala con i suoi morti e con la distruzione completa della città, ed è stato il più duro di quelli che il governo filippino ha visto in tanti anni.
Ha anche segnato il tentativo più forte da parte del gruppo del terrore globale di avere una presa nella regione, portando sconforto tra i governi della regione.
Il MILF, gruppo separatista musulmano più forte con 12 mila uomini, ha avvisato che la presenza dell’ISIS a Mindanao è cresciuta con la battaglia di Marawi.
Al Haj Murad Ebrahim, capo del MILF, dice a Channel NewsAsia che è fondamentale che i colloqui di pace in corso abbiano successo, sono un antidoto contro la minaccia crescente posta dall’estremismo violento.
Secondo Murad, ha messo in guardia che l’ISIS sfrutta questi protratti colloqui di pace per reclutare la gente al proprio gruppo.
“I ritardi nei colloqui di pace spingono la gente ad unirsi al gruppo”
Murad ha passato decenni a combattere nelle dure giungle di Mindanao, eppure è descritto come un moderato impegnato nella pace.
Ma non c’è da sbagliarsi nel vedere le sue credenziali. Quando si è presentato per l’intervista con Channel NewsAsia, sono apparse dal nulla le sue guardie del corpo, armate di tutto punto, per circondare il giardino. Poi i saluti e le strette di mano e saluti dagli uomini che erano vicino.
“Se i problemi nelle Filippine peggiorassero, ne sarebbero colpite Indonesia e Filippine” dice Murad. “Più a lungo si protraggono i colloqui di pace, più la gente si radicalizza”.
Dice Murad: “Quello che vediamo ora è che i gruppi proISIS capitalizzano sul ritardo del processo di pace. Provano ad influenzare i giovani dicendo loro che sono passati decenni nei processi di pace ma non è accaduto nulla.
Provano a far arruolare giovani al loro gruppo dicendo che solo attraverso la violenza possiamo raggiungere i nostri obiettivi”.
Il MILF ha fatto conoscere la propria opposizione all’ISIS e combatte con i militari filippini contro i gruppi proISIS. “Per noi, siamo davvero determinati a combattere questo come tutti i gruppi radicali. Non crediamo che quello che fanno aiuterà a ottenere quello a cui aspiriamo, la Bangsamoro, che è l’aspirazione politica all’autogoverno e alla autodeterminazione” dice Murad.
I colloqui di pace tra governo filippino e MILF iniziarono nel 1997 e sono andati avanti sulla maggiore autonomia e la condivisione delle ricchezze, senza però trovare ancora una conclusione.
Il MILF ha trovato un aumento di numero di militanti del ISIS nelle Filippine Meridionali dopo la sconfitta del gruppo nei territori del Medio Oriente.
“Sentiamo che dopo il Medio Oriente … dove loro perdono terreno, hanno accresciuto la penetrazione nelle Filippine Meridionali. Abbiamo informazioni secondo cui vogliono rafforzare le loro forze qui perché vedono l’area delle Filippine Meridionali come un’area molto strategica.”
“Se guardate alle Filippine Meridionali sono al centro dei vari paesi dell’anello del Pacifico, come Indonesia, Malesia, Thailandia meridionale … Vogliono formare un Wilayat, una provincia del califfato”
“Secondo quanto monitoriamo, ci sono tre persone mediorientali in città a Marawi … c’erano cinque malesi e sette od otto indonesiani”.
Il debole controllo del governo in varie parti di Mindanao, nelle alture e nelle aree rurali, lascia l’area delle Filippine Meridionali aperte ad ulteriore penetrazione ISIS, secondo Murad.
“L’ISIS conosce che il controllo del governo sulle aree, specie sulle alture e nelle aree rurali, non è forte, particolarmente a Mindanao. Molte aree non sono molto protette. Mindanao è anche molto porosa. Possono facilmente entrarci. Ed è facile comprare le armi qui.” ….
Quando gli si chiede a Murad se l’ISIS riuscirà a ritagliarsi un wilayat nelle Filippine Meridionali, Murad dice di no.
“Considerati i problemi di Mindanao, l’ISIS può rafforzarsi. Ma non credo che riusciranno a creare un wilayat”.
Mentre il governo comincia a porsi il problema di ricostruire Marawi, il MILF sostiene che ci sono segni che i gruppi legati all’ISIS proveranno a lanciare altri attacchi in stile Marawi in altre città.
“Abbiamo identificato gruppi radicali che si muovono in silenzio a Cotabato. Non erano armati e probabilmente fanno un lavoro di ricognizione” dice Murad.
Cotabato si trova a mezz’ora di macchina da Camp Darapanan, il quartier generale del MILF, ed è sede della capitale del ARMM, Regione Autonoma di Mindanao Musulmana.
“Abbiamo disposto nostre forze nei punti strategici di Cotabato per dare il segnale che difenderemo Cotabato se l’ISIS attaccasse” dice Murad.
I colloqui di pace prolungati hanno di certo deluso i giovani del MILF causando la defezione di molti per formare gruppi radicali alcuni dei quali si sono alleati all’ISIS.
“La storia mostra che ogni volta che i colloqui di pace si fermano si avranno gruppi che se ne vanno. Tutti finiscono per essere più radicali” dice Murad. “I Maute erano prima con il MILF”.
Murad fa risalire la nascita del gruppo Maute alla rottura del processo di pace del 2015, quando il parlamento filippino non approvò la Legge Fondamentale della Bangsamoro che creava una nuova entità politica della regione a maggioranza musulmana, Bangsamoro, che avrebbe maggiori poteri rispetto alla attuale ARMM.
“Il gruppo Maute comparve dopo il fallimento della BBL nell’ultima amministrazione .. se ne uscirono dal MILF nel 2015 e formarono il loro proprio gruppo col loro nome”.
Un altro gruppo fuoriuscito dal MILF è il BIFF che promise alleanza col ISIS nel 2014.
A metà degli anni 90, il MILF permise al gruppo terrorista della JI di creare campi di addestramento nel proprio territorio, decisione che nei colloqui di pace è spesso stata rinfacciata loro.
Murad non si è rifiutato di rispondere quando gli si è chiesto delle ragioni per cui JI si addestrasse nei suoi territori.
“JI indonesiana ha combattuto volontariamente con noi durante il periodo più intenso degli scontri specialmente durante il periodo della guerra totale al MILF.” dice Murad. “Quando ci chiesero di creare dei loro campi, lo permettemmo. Ma dopo che riprese il processo di pace, chiedemmo alla JI di lasciar le Filippine”.
Aggiunge Murad: “Dicemmo che siamo già nel processo di pace, non c’è bisogno per noi di avere questo campo di addestramento del JI”. Il 2001 è l’anno in cui la JI cominciò a lasciare le Filippine. ….
Dopo anni di disappunto Murad si dimostra ottimista sull’approvazione di una legge fondamentale per la Bangsamoro rivisitata, che sarebbe la pietra angolare dei colloqui di pace, con l’amministrazione Duterte. “Il presidente Duterte è il primo presidente di Mindanao. Comprende bene i problemi a Mindanao. Riconosce che ci sono state ingiustizie commesse contro la gente della Bangsamoro.”
Duterte ha promesso un passaggio preferenziale per una bozza riveduta della BBL nella legislatura.
La bozza della BBL è stata presentata alla camera dei deputati il 29 settembre scorso.
Quando si chiede a Murad se il MILF, che ora comunque gode di buona salute, ricomincerà a combattere, se la BBL dovesse ancora una volta non esser approvata, Murad risponde: “Attraverseremo il ponte quando ci arriviamo”. AMY CHEW
La strada accidentata verso la pace: le pressioni sulla guida del MILF
Sono 20 anni che si hanno negoziati di pace nelle Filippine meridionali tra il governo ed il MILF che con i suoi 12 mila uomini è il più grande gruppo armato dell’isola.
Il MILF, guidato da Al Haj Murad Ebrahim, cerca una forma di autonomia da Manila. Se i colloqui di pace raggiungono una conclusione auspicata il MILF sarebbe un gruppo importante nella nuova entità politica della Regione Autonoma Bangsamoro che sostituirà la ARMM.
La ARMM è costituita da cinque province Maguindanao, Lanao del Sur, Basilan, Sulu e Tawi-Tawi.
“Il MILF sarà al timone della Bangsamoro che sostituirà ARMM quando è approvata la BBL.” dice il professore Benedicto Bacani di Institute for Autonomy and Governance (IAG).
L’analista aggiunge che anche se si raggiunge la conclusione auspicata, il MILF dovrà lavorare duro ad unire una regione dove anche altri gruppi hanno una voce forte e dove la strategia di conciliazione di Murad trova critiche.
“E’ un comandante moderato impegnato nella pace” dice Bacani. “Murad ha guidato il MILF lungo una via politica pragmatica. Questo ha aiutato il processo di pace. D’altro canto questa forza è una debolezza per chi considera Murad come uno che ha fatto troppi compromessi col governo”.
Il suo predecessore Hashim Salamat era un forte ideologo che nel 1984 se ne uscì dal MNLF e creò la forza dominante della regione che però non è presente dovunque.
“La percezione generale è che il MILF è sostenuto con forza solo a Maguindanao… deve proporsi ora più di prima verso i Maranao che sentono che il MILF non abbia fatto abbastanza per prevenire o aiutare a risolvere la battaglia di Marawi con meno perdite di vita e di proprietà” dice Bacani.
Per Maranao si intendono gli abitanti di Marawi e della provincia intorno. “Le province isolane di Sulu, Basilan e Tawi Tawi sono dominate dal MNLF piuttosto che dal MILF”
L’influenza disomogenea del MILF potrebbe avere conseguenze per la capacità del gruppo di guidare la regione se si raggiungesse un positivo sviluppo dei colloqui di pace.
“Per espandere la propria legittimità come rappresentante della maggioranza dei musulmani, il MILF deve dimostrare la propria leadership e la capacità di costruire alleanze con altri gruppi. Una tale legittimità non la impone il governo centrale.” sostiene Bacani. “Il MILF deve ancora svelare il piano concreto per far crescere la fiducia che il suo tipo di governo è migliore delle amministrazioni che hanno preceduto il MILF”.
Mentre Murad si trova davanti la sfida a far convogliare gruppi disparati di voci, trova anche difficoltà nel tenere l’organizzazione insieme.
Il fallimento di successivi colloqui di pace ha visto il MILF dividersi in nuovi gruppi radicali che hanno messo da parte la pace ed hanno promesso alleanza all’ISIS.
“Ogni giorno di ritardo del processo di pace, il MILF è più debole, ha meno legittimazione popolare ed è meno abile ad applicare l’accordo di pace” dice Zachary Abuza del US National War College a Washington DC.
“Murad ha posto l’intera sua carriera reputazione nel processo di pace. E’ pragmatico e moderato Ha abbandonato gli obbiettivi massimalisti dell’indipendenza. A metà degli anni 2000 ha provato a cacciare o isolare gli oppositori oltranzisti che erano contro il processo di pace” dice Abuza. “Gran parte dei Moro credono che il governo è incapace e non vuole dare loro una autonomia significativa”
Tali dinamiche pongono domande se i colloqui di pace potranno mai approdare a qualcosa di positivo. Sia il MILF che i negoziatori del governo restano ottimisti, se non altro perché la percezione è che il presidente Duterte, il primo presidente che viene da Mindanao, è sincero nello spingere verso una conclusione positiva.
“Duterte ha un senso migliore del conflitto di Mindanao e come risolverlo per il meglio. E’ il primo presidente ad aprire la porta per un cambiamento costituzionale o per spostare il sistema politico dl paese in senso federale per accomodare aspirazioni di autogoverno della popolazione Moro” sostiene Bacani. “Ma è altrettanto importante che la popolazione Moro sia unita con una voce forte nei processi politici che cercano di applicare gli accordi di pace”.
AMY CHEW CNA