Kit diagnostici anticovid vietnamiti, costosissimi e mai approvati da OMS

Lo scandalo vietnamita dei costosissimi kit diagnostici anticovid espone la rete di corruzione nel paese e mette in pericolo la lotta del Vietnam contro il nemico invisibile del SARS-COV2

Sin dagli inizi del 2020 il partito comunista vietnamita ha descritto gli sforzi di lotta al COVID-19 come una guerra contro un nemico invisibile ed ha mobilitato lavoratori della sanità, polizia e militari ad un livello che non ha precedenti.

kit diagnostici anticovid vietnam

Ma a fine dicembre il Ministro della Pubblica Sicurezza ha arrestato l’amministratore delegato dell’impresa medicale Viet A, Phan Quoc Viet, ed ha condotto indagini sul caso maggiore di corruzione legato al COVID-19.

La compagnia medicale ha guadagnato 175 milioni di dollari vendendo kit diagnostici del virus in tutto il Vietnam. Solo nella provincia di Hai Duong le vendite hanno raggiunto i 6,6 milioni di US$ ed ha messo allo scoperto vari problemi gravi di governo che risultavano dalla manipolazione della politica da parte di un potente gruppo di interessi radicati.

Questo caso pone anche domande sulla responsabilità delle strutture di governo vietnamita e sui suoi rappresentanti.

C’erano stati segnali che la politica nazionale vietnamita di lotta al COVID-19 era stata manipolata per far guadagnare gruppi privati, dopo gli inviti ai test di massa del governo centrale, del ministro della sanità e dei governi locali che li rendevano in alcuni casi obbligatori.

A dicembre 2021 il Vietnam aveva fatto oltre 73 milioni di test del virus SARS-COV2 spendendo circa 1,26 miliardi di dollari, quattro volte la somma spesa per comprare i vaccini.

A febbraio 2020, il Ministero della Scienza e Tecnologia approvava un finanziamento di ricerca speciale a livello nazionale di 830mila US$ per un progetto pilota per produrre kit di analisi del COVID-19. Prodotto insieme dalla Accademia militare di Medicina e Viet A, il progetto fu salutato come un grande successo dopo essere stato completato in un mese.

Il ministro della sanità ne approvò la commercializzazione per l’uso nazionale al prezzo unitario di 20.57US$. Il ministro della Scienza e Tecnologia si spinse oltre annunciando che ad aprile 2020 il kit della Viet A era stato accettato dalla OMS dopo che aveva soddisfatto lo standard per l’uso di emergenza.

I grandi giornali e i media salutarono la notizia con orgoglio e Viet A ebbe la Medaglia Del Lavoro di Terza Classe dal presidente dello stato Nguyen Phu Trong a Marzo 2021.

Peccato che la dichiarazione ufficiale del Ministero sull’accettazione da parte dell’OMS del kit diagnostico era falsa, e l’OMS non ha mai riconosciuto il kit diagnostici anticovid di Viet A. A maggio 2020 comparvero sospetti sulla dichiarazione sui media sociali e molti lo condannarono come una bufala fatta per accrescere vendite e fiducia pubblica.

Ci sono tantissime domande su chi sia il proprietario e sulle operazioni di Viet A. Mentre l’amministratore delegato e i nomi associati posseggono il 20% della compagnia, restano oscuri i nomi dei proprietari del restante 80% delle azioni.

Viet A possiede il 30% di Vinbiocare, un’associata in prodotti sanitari che era stata creata di recente dal conglomerato privato vietnamita Vingroup. L’amministratore delegato di Viet A era un tempo l’amministratore delegato di Vinbiocare, e Vingroup rilevò le azioni di Vinbiocare appena quattro mesi prima che emergesse pubblicamente lo scandalo dei test diagnostici di Viet A.

Il caso pone gravi domande sul ruolo e l’integrità della stampa nel riportare la verità e proteggere la salute pubblica. Ci sono state molte domande sul ruolo dell’OMS per non aver corretto la notizia falsa sui kit diagnostici sulla stampa vietnamita ad aprile.

Fu solo dopo che il ministero della sicurezza pubblica uscì allo scoperto che tanti grandi media denunciarono i dettagli dello scandalo e che il rappresentante dell’OMS disse che l’OMS aveva rigettato i kit diagnostici di Viet A.

Di recente il primo ministro vietnamita Pham Minh Chinh ha chiesto al ministro della sicurezza pubblica di espandere le indagini per denunciare la rete più espansa di corruzione, mentre il segretario del PCV Nguyen Phu Trong ha ordinato che il caso sia posto sotto la supervisione del Comitato Centrale contro la Corruzione e che il comitato centrale del partito indaghi indaghi sulle organizzazioni del partito e sui militanti coinvolti.

La pressione crescente sulle responsabilità del governo è stata messa in mostra all’incontro di presidio del Vietnam Fatherland Front a fine dicembre 2021 e alla sessione speciale dell’Assemblea nazionale agli inizi di gennaio 2022.

Ora il vaso di pandora è scoperchiato. L’arresto e la messa sotto accuse successivi di tre burocrati del ministero della sanità e del ministero della scienza e tecnologia e di altri rappresentanti locali a Nghe An, Binh Duong, Ho Chi Minh city sono solo gli inizi.

Le ispezioni successive sulle autorità importanti sono diventate pubblicamente le grandi priorità per l’Ispettore Generale del Governo e la Corte dei Conti dello Stato.

I costosissimi kit diagnostici anticovid sono una questione estremamente sensibile che riporta al problema di sempre del clientelismo e della politica delle amicizie nel comparto dell’equipaggiamento medicale. Ma questo caso si scosta dagli altri casi di corruzione perché ha profondamente mirato la fiducia pubblica nella lotta alla pandemia.

I costosissimi kit diagnostici anticovid di Viet A sono solo la punta di un iceberg nel settore sanitario e in altri progetti finanziati dallo stato che implicano prossimi cambiamenti per i pubblici ufficiali incaricati.

Thiem Bui, Duke University EAF

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