La proibizione di questa tradizione sessuale lasciva, e alquanto estrema, fu un indicatore primordiale di un fervore di ispirazione religiosa che si sarebbe estesa attraverso l’arcipelago, dove presunti detentori degli standard morali intervengono sempre più nelle vite private dei cittadini indonesiani.
In un recente tentativo vasto di controllare la sessualità delle persone, la corte costituzionale indonesiana sta prendendo in considerazione di mettere fuori legge il sesso al di fuori del matrimonio nello stato più popoloso del sudestasiatico. L’attuale revisione delle leggi sull’adulterio, lo stupro e la pedofilia giunge come un risultato del lle pressioni da parte di gruppi conservatori islamici quali Family Love Alliance. Dovessero passare gli emendamenti, il sesso al di fuori del letto coniugale e le relazioni sessuali tra persone dello stesso sesso diventerebbero dei reati. Sono iniziate le audizioni iniziali e l decisione si potrebbe avere alla fine del mese.
Ci sono 62 milioni di persone singole, sia uomini che donne, nel range di età tra 15 e 45 anni, in Indonesia, stando all’indagine demografica del 2012, una larga fetta della popolazione che potrebbe essere colpita da questo cambiamento. Il direttore del Centro di Protezione del Fanciullo dell’Università dell’Indonesia ha detto al Washington Post che appena la metà delle coppie in Indonesia sono sposate legalmente ed in milioni hanno partecipato a nozze in modo informale.
“Se applicata questa legge escluderà i poveri, le persone marginali, quelle che vivono in luoghi remoti ai margini dei pubblici servizi”. E la comunità LGBT che già non può sposare il proprio compagno/a e sempre più nel mirino di sentimenti omofobi si trova di nuovo sulla linea del fuoco dei conservatori islamici.
Eppure, come in tante culture attorno al mondo, la sessualità è stato un componente chiave della società indonesiana. L’autrice Julia Suryakusuma caratterizza gli indonesiani in modo largo come “religiosi e volgari” e dice che la sessualità è parte intrinseca della cultura tradizionale che si manifesta “nell’arte, nelle danze e nei nostri templi”. Per le tradizioni preislamiche dell’induismo, buddismo e animismo la sessualità è stata tradizionalmente raffigurata “in molto molto puro”, affermando che la “nozione di sessualità e spiritualità sono molto fluide” nella nazione di molte etnie.
Irwan Hidayana, ricercatore del Centro per gli studi di genere e sessualità dell’Università dell’Indonesia, ha detto che al cuore del pensiero sessuale contemporaneo vi è un paradosso.
“Da una lato il sesso è associato alla moralità e al tabù. Dall’altro puoi fare tutto il sesso che vuoi finché non disturbi gli altri”.
Persino il monumento nazionale è imbevuto di sessualità. La grande torre fallica, posizionata al cuore di Giacarta, è spesso chiamata “L’ultima erezione di Sukarno” in un giocoso omaggio al primo presidente indonesiano.
Nonostante la prevalenza tradizionale della sessualità nella cultura indonesiana, gli ultimi decenni hanno visto l’assalto alla permissività da parte degli ideologi dell’ Islam conservatore. Secondo Rachel Rinaldo, che ha scritto “Mobilising Piety: Islam and Feminism in Indonesia”, il cambio proposto alla legge sull’adulterio rappresenta l’ultimo tentativo dei gruppi conservatori islamici di “imporre la loro agenda morale” al sistema legale laico del paese.
Nele ultime elezioni parlamentari del 2014, i quattro partiti islamici vinsero il 31% del voto, valore insignificante se si considera che la popolazione indonesiana è musulmana per 87%. Greg Fealy, esperto australiano della ANU, sostiene che bisogna guardare al di là della forza elettorale di questi partiti per comprendere il potere politico dell’ Islam conservatore.
“L’ Islam conservatore si è ora diffuso attraverso tutto lo spettro politico” dice Fealy che aggiunge come le posizioni conservatrici sono diventate “la nuova ortodossia della classe media”.
“Il vecchio messaggio dei partiti islamici era che avevamo bisogno della legge della Sharia. Oggi una agenda più comune accetta lo stato neutrale sulla religione ma dice che abbiamo bisogno di capi che osservano di più l’islam. Su questioni particolari questi partiti eserciteranno la guida morale nella comunità” spiega Fealy.
La crescita dell’ Islam conservatore in Indonesia lo si è legato all’influenza del Wahhabismo, un braccio fondamentalista dell’Islam Sunnita di provenienza saudita. Si è manifestata nelle leggi recenti insieme alla retorica sempre più ostile diretta alla comunità indonesiana del LGBT.
Una legge antipornografica introdotta nel 2008 definiva la pornografia come immagini, suoni, film, conversazioni o persone “movimenti del corpo” che contengono oscenità che “violano le norme morali della società”. Oltre a mettere al bando i video pornografici hardcore, la bozza di legge proibiva vari costumi e danze tradizionali, il mostrare le braccia o le spalle femminili, e la dimostrazione pubblica di affetto. Fealy descrive come, in seguito ad una protesta pubblica, “i politici si spaventarono e fecero marcia indietro” e furono cancellati i due terzi degli articoli di legge” prima di approvare una versione annacquata.
Ironicamente, Arifinto, politico del PKS, fu cacciato dalla Camera nel 011 dopo che che vari testimoni oculari testimoniarono sul suo comportamento inappropriato di guardare ad un film porno. Il suo partito era stato molto coinvolto per l’approvazione della legge contro la pornografia appena tre anni prima.
Più di recente, all’inizio del 2016 c’è stata un’ondata l’isteria contro la comunità LGBT tra i rappresentanti ufficiali. Il ministro dell’Istruzione chiese il divieto dei gruppi LGBT nelle università, mentre un ex ministro twittava di “sentenziare a morte” gli omosessuali, mentre il ministro della difesa considerava l’attivismo della comunità LGBT come una minaccia di guerra nucleare. Si aggiunsero voci di gruppi religiosi e ONG al clamore della criminalizzazione del LGBT, ed a febbraio Indonesian Ulema Council chiedeva una legislazione per “porre fine alle campagne della comunità LGBT”. Lo stesso mese l’Associazione degli Psichiatri indonesiani classificava omosessualità, bisessualità e transgender come disordini mentali da curare con opportuni trattamenti.
La provincia di Aceh, la sola provincia che applica integralmente la legge della Sharia, prende in modo serio la sua crociata morale. Nella regione, le donne non devono indossare pantaloni stretti, mentre le relazioni dello stesso sesso e l’intimità tra coppie non sposate sono violazioni punibili con la fustigazione. A dicembre 2015 una donna fu fustigata per essere stata in prossimità molto vicina con un uomo che non era né sposo né parente.
In linea con la tendenza del governo sempre più moralistico, Rinaldo crede che sarà approvata la legge di emendamento dell’adulterio. “Poiché si sa che i giudici della corte sono molto conservatori, c’è una buona probabilità che sentenzino in favore del cambiamento della legge”.
Se poi le autorità, fuori delle zone islamiche radicali come Aceh, avranno la forza o a volontà di applicare le decisioni della corte è un’altra questione. Rinaldo crede che la legge sia applicabile e dice che “saranno richieste enormi risorse della giustizia penale per applicare interamente una legge così”.
Nel passato, altri leggi simili sono state soltanto un modo mirato a catturare il voto conservatore. La legge contro la pornografia fu approvata un decennio fa ma secondo Hidayana “è raramente applicata per punire chi la viola”.
Fealy sostiene che questa chiara mancanza di volontà nel perseguire crimini di natura sessuale non scomparirà con la nuova legge proposta. “E’ enorme la quantità di adulterio che gira nell’elite indonesiana” dice Fealy. “C’è tantissima ipocrisia qui”.
Negli ultimi anni rappresentanti pubblici in tutti i livelli sono stati accusati di efferate attività sessuali. Tra i tanti c’era Ahmad Fathanah, aiutante del presidente del PKS, che a gennaio del 2013 fu scoperto in un hotel a fare sesso con una studentessa di 19 anni e una valigia di centomila dollari. Un’indagine contro la corruzione rivelò in seguito che lo stesso, tra il 2005 e il 2013, aveva dato regali costosi a 45 onne diverse in un progetto di riciclaggio e sesso.
Ma mentre l’ Islam conservatore accresce la propria influenza nella sfera sociale e politica, l’arcipelago di 17 mila isole con una popolazione di 250 milioni di persone resta differente. Nel 2008 centinaia di manifestanti scesero nella isola di Bali, a maggioranza induista, per protestare contro la legge contro la pornografia. Fealy racconta di un grosso contraccolpo contro la legge da parte di “tutti i gruppi culturali comprese le tribù di Papua e le danzatrici di Bali che danzano a seno nudo”. Più di recente Straits Times riportava nel 2014 che oltre 1000 lavoratrici del sesso protestarono contro i piani del governo di chiudere il distretto a luci rosse di Surabaya, il più grande della regione.
“C’è anche opposizione. Ci sono musulmani moderati e progressisti, militanti, studiosi e gruppi civici, che danno un valore alla diversità della cultura indonesiana e credono che dobbiamo apprezzarla. I conservatori usano l’agenda religiosa per i propri fini politici”
Sam Bredpiace, SEAGlobe