Il rapporto è stato fatto dalla americana NHI, National Heritage Foundation, e commissionato dal governo, ed è stato tenuto nascosto in previsione delle elezioni di luglio con la scusa che era troppo presto per prendere una decisione se il progetto dovesse andare avanti.
A costruire la diga sarà molto probabilmente l’impresa maggiore, la cinese Hydrolancang Company, un’altra storia di coinvolgimento cinese nel settore dell’energia idroelettrica in Cambogia.
La Cambogia ha bassi tassi di elettrificazione. Nelle campagne solo il 19% delle famiglie ha l’energia elettrica in casa e queste pagano il costo più alto con 0.4-0.8 dollari per kW; nelle aree urbane il costo scende a 0.09-0.25 dollari al kW.
Il governo cambogiano vede quindi come una priorità grande lo sviluppo dell’energia idroelettrica e persegue questo obiettivo con l’aiuto delle imprese cinesi che hanno già conquistato l’approvazione per alcuni dei loro progetti da parte del Ministero.
Nel 2016 sei dighe idroelettriche finanziate e costruite dai cinesi hanno generato 928 MW, il 47% della produzione di energia elettrica nazionale. Hun Sen spera che le dighe possano aiutare lo sviluppo socioeconomico e la riduzione della povertà nel nordest cambogiano. Un’altra mira è quella di diventare un esportatore di energia in Asia nel lungo periodo.
Le compagne cinesi sono attraenti perché sono meno care ed attente ai tempi rispetto agli altri costruttori internazionali… Finora gli impianti idroelettrici sono stati sviluppati con contratti di 50 anni di costruzione operazione e trasferimento. Tutte le entrate vanno alle compagnie cinesi che operano le dighe. Solo alla fine del contratto la proprietà e le entrate sono trasferite al governo cambogiano. Attualmente le entrate per il governo sono infime.
L’interesse cinese nello sviluppo dell’idroelettricità sul Mekong è di importare parte dell’energia per affrontare la domanda crescente di energia in Cina. Pechino nel 2009 promise di investire 1 miliardo di dollari nel settore energetico.
Oltre alla diga di Sambor i progetti idroelettrici cinesi in Cambogia sono stati molto criticati dagli ambientalisti, dagli esperti di energia e dalle ONG.
La stagione secca di mesi della Cambogia pone preoccupazioni su alcune delle dighe che non riusciranno a raggiungere la capacità produttiva per la maggior parte dell’anno.
Mentre gruppi ambientalisti e paesi donatori hanno espresso le preoccupazioni sugli impatti potenziali sull’ambiente delle dighe sull’ecosistema Mekong, nessuna delle iprese cinese coinvolte ha mai fatto una valutazione ambientale e sociale delle dighe.
Sono sempre andate inevase le richieste di sottoporre alla Commissione del Fiume Mekong le valutazioni di impatto transfrontaliero anche per i progetti delle compagnie cinesi. Invece di unirsi a questa commissione già creata Pechino ha creato un altro corpo di cooperazione, Lancang-Mekong che finora non ha chiarito quali sono le proprie politiche.
A peggiorare il tutto i siti delle dighe continuano a cacciare gente dal posto senza adeguati risarcimenti. Vicini ai siti delle dighe ci sono opportunità di deforestazione legalmente dubbie per le imprese cambogiane.
L’investimento cinese nello sviluppo dell’idroelettricità cambogiana è il pilastro maggiore del settore energetico totale.
Mentre la gente delle campagne chiede con forza di avere la rete elettrica, le varie dighe costruite e gestite dai cinesi non porteranno probabilmente l’energia a chi ne ha bisogno.
C’è in ultimo la più scarsa considerazione per le popolazioni che vivono a monte o a valle dei progetti su cui cadono le conseguenze e i pesi ambientali e sociali delle dighe.
Hannah Elten, EAF
Qui di seguito il testo di presentazione del rapporto del NHI sulla diga di Sambor e sulla valutazione di possibili alternative che mitighino al massimo l’impatto.
Valutazioni alternative della diga idroelettrica di Sambor
Secondo il Memorandum di intesa del 20 ottobre del 2014 con il Ministero delle Miniere e dell’Energia del Governo Reale della Cambogia, RGC), Natural Heritage Institute, NHI ebbe il compito di valutare la posizione, il disegno e l’operativo delle alternative alla originalmente proposta Diga Idroelettrica di Sambor sul fiume Mekong ed anche una alternativa senza dighe per la generazione elettrica.
Il progetto da 2600 MegaWatt sarebbe il progetto idroelettrico più grande costruito sul Basso Mekong e creerebbe una barriera totale alla migrazione dei pesci che rappresentano una fonte importante di proteine e di reddito per la popolazione cambogiana.
Essa bloccherebbe i sedimenti che riforniscono il Delta del Mekong e nutre la catena alimentare del lago di Tonle Sap.
Una conseguenza è che saranno esacerbati gli impatti del cambiamento climatico quale la salita del livello del mare e si ridurrà l’abilità della regione a costruirsi la propria resilienza.
La valutazione delle Alternative alla diga idroelettrica di Sambor del NHI ha sviluppato un insieme di standard di performance ambientali (esempio la sopravvivenza massima del pesce e il passaggio dei sedimenti) selezionate per mantenere le funzioni naturali del sistema del fiume Mekong, e ha poi considerato come una grande costruzione idroelettrica potrebbe essere scelta, disegnata ed operata per raggiungere questi standard nel mantenere massima la produzione di energia e mantenendo la fattibilità economica.
La diga idroelettrica di Sambor, proposta dal governo cambogiano, è forse la diga più grande e la più distruttiva nel bacino del fiume Mekong. E’ programmata per essere posta sul corso principale tra la confluenza con il bacino delle Tre S (Fiumi Se San, Sre Pok and Se Kong) che è dove ha luogo la riproduzione del pesce migratorio, e il Grande Lago di Tonle Sap, con la più produttiva industria della pesca da acqua dolce al mondo.
La diga originale di Sambor produrrebbe 2066 Megawatt di energia, due volte più grande della diga pensata o progettata per il corso del Basso Mekong. Sarebbe larga 18 chilometri, alta 33 metri e creerebbe una riserva lunga 82 chilometri.
La diga e la riserva creerebbero una barriera che sarebbe devastante per i pesci migratori che si spostano dal lago di Tonle Sap ai luoghi di riproduzione a monte e nei fiumi affluenti delle Tre S.
La riserva distruggerebbe il ciclo riproduttivo perché le uova, le larve ed i pesci piccoli non potrebbero ritornare a valle attraverso questa riserva statica lunghissima.Inoltre i passaggi del pesce sono inefficaci sulle dighe più alte di 30 metri. Almeno 86 specie sono specie di migrazione di lungo raggio in quella parte del fiume Mekong, e tutto sarebbe messo in pericolo da una diga.
I delfini di fiume Irrawaddy, che sono in pericolo critico di estinzione, usano anche il corridoio di Sambor per rifugiarsi e riprodursi. La costruzione della diga a Sambor o vicino pone i restanti 80 delfini ad alto rischio di estinzione.
In aggiunta, la diga proposta a Sambor catturerebbe tutto il trasporto di fondo ed il 60% dei sedimenti sospesi necessari per mantenere e rigenerare il Delta del Mekong in Vietnam che è uno dei tre più grandi sistemi al mondo più vulnerabili alla crescita del livello del mare con le sue attese crescite e salinizzazioni.
La resilienza del Delta agli effetti del cambiamento climatico dipende in modo diretto dal suo annuale rifornimento di sedimenti.
Sostituire le dighe previste per il corso del Xe Kong manterrà la porzione intatta del fiume Mekong di scorrere liberamente fino al mare, ma solo se si ridisegna il progetto idroelettrico di Sambor. Questa diga potrebbe letteralmente uccidere il fiume Mekong e devastare l’economia cambogiana e la sicurezza alimentare.
Il punto iniziale ha coinvolto il capovolgimento del processo solito di conduzione degli studi di prefattibilità di una diga idroelettrica, in cui il primo passo è l’ottimizzazione della produzione di energia in un sito particolare e poi si valutano gli impatti e si adottano le misure di mitigazione.
In quella sequenza le misure di mitigazione servono ad accomodare la produzione energetica. Nel metodo di NHI, il gruppo prima ha stabilito un insieme di standard per preservare la salute dei sistemi naturali e sociali, e poi ha considerato come sistemare una grande costruzione di energia, come disegnarla e operarla per raggiungere gli standard.
In termini di progetti idroelettrici NHI ha studiato dieci siti alternativi, disegni ed operazioni alla proposta diga di Sambor che manterranno il fiume libero di scorrere, con il 95% della sopravvivenza dei pesci che si muovano attraverso i corridoi, e scaricare virtualmente tutti i sedimenti e nutrienti al Tonle Sap e al Delta in Vietnam.
Quello che dà il risultato migliore negli standard è chiamato Sambor Alt7. Sarebbe il progetto di diga maggiore interamente mitigato mai concepito, e nessun altro progetto operativo potrebbe soddisfare alle sue specifiche.
Il sito sarebbe a 13 chilometri più a monte del progetto originario in un’area con canali multipli che permetterebbero agli altri di scorrere liberamente per il passaggio del pesce e dei sedimenti e potenzialmente anche i delfini Irrawaddy.
La diga include tre strutture per il passaggio del pesce, porte per scaricare periodicamente sedimenti ed utilizzare le turbine più avanzate attualmente in sviluppo per evitare il trauma da pressione ai pesci. Sarebbe operata per mantenere un flusso minimo sufficiente per mantenere le uova, le larve e i piccoli pesci in sospensione, per tutto l’anno, attraverso tutta la riserva fino al punto di scarico nel motore o agli sfioratori.
Questa analisi ha definito la grandezza permissibile del progetto e la sua produzione energetica. Si avrebbe un decremento dai 2600 Megawatt originali ai 1240 Megawatt per l’alternativa 7 del NHI.
Persino questa alternativa pone rischi sostanziali a questa straordinaria risorsa del Mekong a causa delle grandi incertezze che restano sulla funzione dell’industria della pesca della migrazione (con ciclidi vita e comportamenti differenti uno dall’altro), e il comportamento mai sperimentato di queste misure avanzate di mitigazione.Il gruppo di NHI ha anche valutato le conseguenze sul pescato nel caso che queste misure non permettano il raggiungimento del valore del 95% di sopravvivenza. I risultati mostrano che un livello ri risultati che riflette l’esperienza storica globale sarebbe devastante pe l’industria della pesca.
Per questa ragione il gruppo del NHI ha cercato ed ottenuto dal capo del ministero per lo sviluppo della idroelettricità una modifica del Memorandum di Intesa per autorizzare uno studio comparativo di un alternativa senza diga, basatta sull’energia solare che promette di superare l’alternativa della diga di Sambor rispetto a produzione, costi, affidabilità e rischi finanziari.
Alternativa senza dighe
Il concetto studiato dal gruppo di NHI è di aumentare la produzione energetica delle dighe esistenti invece di costruirne una al sito di Sambor. Il progetto più promettente è l’impianto costruito più grande, il Basso Se San 2, di proprietà e gestito dagli stessi investitori interessati al Sambor.
Il progetto da 400 MegaWatt si trova alla confluenza di due dei tre tributari dalle Tre S, Se San e Sre Pok, e fu commissionato a novembre 2017. Il progetto coinvolte il porre un pannello fotovoltaico galleggiante sulla riserva LSS2 ed integrarlo nelle operazioni del progetto stesso per diventare una costruzione singola ibrida.
Per valutare se la crescita di potenza possa essere vista come un’alternativa alla Sambor, il gruppo NHI ha considerato se potesse essere paragonabile o superiore persino alla più mitigata delle alternative rispetto ai fattori di considerazione primari dal punto di vista del gverno, degli investitori e degli operatri della rete: affidabilità della potenza prodotta, costo, potenza, tempo di sviluppo, no rischi finanziari.
Inoltre Porre l’alternativa solare su LSS2 non imporrebbe altri impatti sull’industria della pesca, né contribuirebbe ad altre perdite di sedimenti nel sistema a valle. Non sarebbe disclocate altre popolazioni.
Un importante beneficio aggiunto è la mitigazione climatica per la riduzione dei gas serra: una costruzione da 280KW può ridurre fino a 357 mila tonnellate l’anno di gas serra.
La raccomandazione finale al governo cambogiano è che dovrebbe ritardare ogni impegno sulla diga Sambor mentre persegue alternative migliori a cominciare dalla presenza del solare sulle riserve esistenti. Persino la alternativa più mitigata pone enormi rischi.
L’alternativa solare permette al governo di ritardare a prendere impegni ora per la diga di Sambor.Se in un momento futuro emergesse che la Sambor Alt 7 è alternativa meno costosa per andare incontro alla domanda, lo si può riconsiderare.
Comunque se si fa un bilancio complessivo di costi, di benefici e dei rischi alle risorse naturali, e se i costi del solare continuano a decrescere come atteso, quel momento potrebbe anche non venire mai.