La domanda ora non è più se Marwan, terrorista di Jemmah Islamiyah, è morto, perché a confermare la sua morte ci ha pensato la FBI americana attraverso il test del DNA nei laboratori di Quantico in Virginia.
E’ stato ucciso nella sua capanna a Pidsandawan, Mamasapano nella provincia di Maguindanao dalle forze di polizia del SAF alle 4 del mattino del 25 gennaio 2015. L’indice del dito destro preso dal suo cadavere è stato inviato alla FBI per il test del DNA a confermare se fosse proprio Marwan ad essere stato ucciso. Il DNA era analogo a quello del fratello di Marwan, Rahmat Abdhir, tenuto prigioniero a Santa Barbara in California.
Se non dovesse comparire da qualche altra parte e confutare il risultato del FBI, questa prova è totale: Marwan è morto, e significativamente, al costo di una guerra di Pirro.
Nel suo discorso del 6 febbraio il Presidente Aquino disse: “L’operazione contro Marwan ha avuto successo … abbiamo pagato un prezzo pesante”.
Se si fa riferimento alla storica allusione della guerra di Pirro, ci sono i danni collaterali e diretti nel prendere una persona ricercata, compreso il costo nella soluzione finale di Mindanao conosciuto come Problematica dei Moro.
Anche le dichiarazioni civetta di due fonti, destinate a inguaiare i rapporti del governo, sono cose morte: la dichiarazione del MNLF Misuari e quella del BIFF.
Quella del MNLF è citata dal suo portavoce Fontanilla: “Per quanto ne sappiamo, Marwan è vivo” ma il suo rapporto non è coerente. In un punto dice: “Marwan era a Lanao del Sur durante l’attacco al suo capanno; ed in altre due occasioni “un comandante del MNLF lo ha visto nel campo del BIFF” ed è riuscito a scappare con una barca”.
Quella del BIFF viene dal portavoce Abu Misri Mama che nega la presenza di Marwan a Maguindanao e anche la sua esistenza sdegnosamente dicendo: “Marwan è solo una creazione del governo e di quello americano per giustificare la loro intrusione nei territori Moro”.
Entrambi i portavoce hanno detto che la foto di Marwan morto sono state manipolate. Riusciranno ad annullare i risultati sul DNA? Fontanilla aveva invitato il governo ad avere un rapporto da agenzia indipendente per provare che Marwan fosse l’uomo ucciso durante l’incursione.
I costi diretti di questa guerra di Pirro
Logistici: Anche se fosse vero quanto scritto che l’operazione “era stata interamente finanziata dagli USA”, il rapporto non mitiga i costi. Equipaggiare e addestrare 392 commandos sin dal 2010 per il lavoro sporco fino al loro impiego il 25 gennaio deve essere costata vari milioni di dollari, oltre a i costi del dopo.
Vite: Senza includere la morte di Marwan, un totale di 66 vite, 44 del SAF e 18 del MILF e quattro civili. I morti del SAF erano 9 dei 42 membri della 84ma compagnia inviati a Pidsandawan a prendere Marwan e 35 dei 36 membri della 55ma dispiegata a Takanalipao. Robert Lalang è il solo sopravvissuto.
Nei rapporti dei media e nei resoconti ufficiali solo i 44 ufficiali di polizia del SAF sono considerate vittime. E’ davvero corretto e giusto?
I danni collaterali di questa guerra di Pirro
Demoralizzazione: Il morale di tutta la polizia è sotto i piedi. Non solo la mote dei 44 compagni ma la sensazione di essere stati abbandonati e che il presidente, comandante in capo, non è stato sincero dando così il colpo finale. Questo potrebbe passare in fretta. Ma è ancora un prezzo troppo alto in cambio di un terrorista bombarolo internazionale senza la garanzia che saranno fermate così le bombe. La gente che ha addestrato a costruire le bombe sono centinaia per lo meno e sono lì per portare altri attacchi terroristici.
Rottura della catena di comando: Indipendentemente da come il comando della Polizia e il Palazzo spiegheranno quella “professionalità” al comando è intatta la rottura della catena di comando è stata ammessa. Il comandante del SAF, Napenas, ha baipassato il suo immediato superiore Espina: informò il presidente ma non il ministro degli interni Roxas che ha la supervisione diretta della polizia. Direttamente ha riportato e preso ordini dal direttore della Polizia Purissima in stato di sospensione.
Questo aveva portato alla “mancanza di coordinazione”, la causa maggiore dell’operazione di guerra di Pirro di Mamasapano. E’ difficile da comprendere. E’ difficile da ammettere gli indicatori, quali le serie di progetti per prendere Marwan, che è un figliastro degli USA, che i SAF siano stati usati dai militari americani per un compito che inizia nel 2010 con Purisima e Napenas e quindi il bypass. I due rapporti del Inquirer che gli USA abbiano finanziato l’operazione del SAF secondo una fonte e che Marwan è morto, DNA fatto a Singapore, rivelano tantissime cose.
Nel primo rapporto la fonte deve essere uno dei sopravvissuti del SAF. Oltre la sua narrazione chiara dell’addestramento presso le posizioni USA a Zamboanga sin dal 2010, ha rivelato questo sull’operazione di Mamasapano:
“Furono inviati a Maguindanao un totale di 392 commando almeno il 22 gennaio; 42 dell84Ma ebbero il compito di prendere Marwan e 36 della 55ma di fare da fgorza di blocco. Il rimante dei 314 da eventuale rinforzo.
La 55ma invocò il rinforzo dalle 6 di mattina fino all’ una, richieste monitorate dagli americani che però non fecero nulla. Gli americani, il cui interesse primario erano i tessuti di Marwan, furono attenti al 84ma compagnia e usarono un drone per rintracciare il luogo esatto. Questo ha spiegato perché solo in pochi furono uccisi della 84Ma ma la 55ma perse tutti tranne uno. Robert Lalang.
Lui espresse il risentimento: “Non possiamo farlo più. Spero che i miei colleghi avranno la giustizia che meritano”. Il suo riferimento ai “colleghi” ci fa porre una domanda se non sia lui la fonte.
Il secondo rapporto mostrava nella parte finale il poliziotto Marasigan, “membro del gruppo” ovviamente della 84ma. Ha detto che i 392 del SAF e tutti gli uomini erano volontari per una missione fortemente segreta. Ricercatore dell’intelligence ed analista, ricevette e preparò tutte le informazioni dell’intelligence dal campo.
Ha rivelato l’intricata raccolta di informazioni: informazioni sulle forze totali di MILF e BIFF, nomi dei comandanti, dove si trovavano e le forze totali che erano 1009; i canali del fiume, numero delle case, 4 le case di Marwan ed altre 12 nel giro di un raggio da 500 ad un chilometro dal capanno preso di mira; la gente e il terreno, foto aeree che mostrano i tre canalinell’area. Devono essere stati usati agenti e droni.
Solo quello ha rivelato: “Non ho l’autorità di parlare su chi diede gli ordini” mentre ammette “questa missione era un ordine dall’alto” sottolineando “quello che la gente deve sapere è che eravamo tutti volontari”.
Se gli ordini fossero provenuti dal capo della polizia ed il presidente, perché non li poteva rivelare? Perché erano solo volontari? SAF è una ramo regolare della polizia creata durante il periodo di Ramos per missioni speciali composta di uomini arruolati e ufficiali, non volontari.
I due rapporti rivelano informazioni sulla rottura della catena di comando che coinvolge specialmente Napenas e Purisima e potrebbe anche spiegare perché l’accordo di coordinarsi con il MILF fu ignorato.
Risi:nel dopo della guerra di Pirro del 25 gennaio “Oplan Wolverine”m la rabbia ed il caos non spariranno nonostante le assicurazioni del comando della PNP e del Palazzo. Continuano ad essere presenti le domande di cosa sia realmente accaduto, di chi è il responsabile, se i Moro o il MILF debbano provare la propria sincerità. C’è una richiesta di dimissioni del presidente; c’è la diceria di un possibile golpe. Il presidente ha dovuto parlare alla nazione per la seconda volta in otto giorni per allentare la crisi.
Il costo enigmatico della guerra di Pirro
La perdita di vite umane, la logistica in milioni di dollari e la crisi minacciante che nasce sono i grandi costi pagati al trionfo di aver ucciso Marwan. La crisi, che si spera che finirà e svanirà presto, l’ha affrontata direttamente il presidente nel suo discorso del 6 febbraio.
Il presidente ha annunciato le dimissioni del capo sospeso del PNP, Purisima; ha senza equivoci accusato il capo dei SAF, Napena per le perdite di vite umane; ha fatto ammenda per sollevare il morale della Polizia e per attenuare il dolore delle vedove e delle famiglie dei 44 caduti; ed ha inviato un messaggio forte al MILF chiedendo giustizia per la parte che i loro combattenti hanno avuto nell’eccesso di forza distruttrice e nella cooperazione per prendere Usman.
Ma il vero enigma è come la “febbre” di Mamasapano ricadrà sulla soluzione del problema Moro. Ci sono due fatti che si frappongono. Il primo è come il MILF può convincere i membri del congresso della loro sincerità nel negoziare la pace con governo. Il secondo come può il MILF mantenere la propria forza quando alla fine la Bangsamoro sarà istituita per convincere i diversi gruppi ad abbandonare le armi e il terrorismo. Quello che il MILF farà per soddisfare la prima questione tende a minare le condizioni vitali per il secondo.
Sin dal 1900, il pensiero è stato: Mindanao musulmana deve essere conforme alla Luzon e alle Visayas cristiane. Questo lanciò il problema Moro. Questo pensiero si è radicalizzato con la richiesta di autonomia Moro: l’autonomia musulmana deve essere quella che la Luzon Cristiana e le Visayas pensano dell’autonomia secondo la costituzione. Questo è alla radice dell’estremismo Moro come il BIFF e Abu Sayaff.
Sotto l’influenza della “febbre” di Mamasapano il Congresso potrebbe approvare, o non approvarla affatto, la Legge fondamentale Bangsamoro che creerà la Bangsamoro meno autonoma di quanto promesso ai Moro durante la campagna di informazioni di un anno sull’accordo quadro per la Bangsamoro. Una tale Bangsamoro indurirà l’estremismo Moro rafforzando l’antagonismo del BIFF e Abu Sayaff. Quella bloccherà il MILF e il governo Bangsamoro nel processo di creazione della unità e della pace.
Ovviamente come si legge nelle affermazioni di alcuni legislatori e nella lettera del Presidente al MILF, la richiesta di mostrare sincerità al MILF significa prendere una linea dura contro il MILF come alleato del Governo. Dovesse il MILF farlo con il BIFF, come accaduto già a Pikit, North Kotabato, gli estremisti diventeranno nemici del MILF, non fratelli estraniati che vogliono riconciliarsi se l’autonomia è giusta.
La creazione di una Bangsamoro che sia davvero autonoma, che la si chiami substato, ministeriale, asimmetrico, è la mossa di apertura più forte per riportare gli estremisti Moro indietro ad una vita di pace, invece di una continua opposizione alla polizia e ai militari persino con l’aiuto delle forze americane.
Dovesse la febbre di Mamasapano riuscire a chiudere le menti già strette di gran parte del Congresso a frustrare questa mossa di apertura, la soluzione finale al problema Moro lungo un secolo sarà di gran lungo superiore al prezzo della guerra di Pirro pagata per la morte di Marwan.
Patricio Diaz, Mindanews