Non ci saranno più carretti a mano con i loro ombrelloni colorati montati sopra, simboli della cucina di strada, né pasti saporiti e rassicuranti per un pranzo veloce sul marciapiede delle strade di Thong Lor, Ekamai e Phra Kanong.
Invece delle nuvole di fumo che si formavano sulle pentole vaporose e fumanti o sui carboni dell’arrosto, ai cittadini sono rimasti solo i fumi dei tubi di scappamento delle auto.
Oggi le uniche file che si notano sui marciapiedi, in quelle aree, sono quelle dei tassì motocicletta.
Se si giudica dalla sola apparenza di questi marciapiedi, all’indomani del divieto della BMA contro gli ambulanti, l’ultimo atto delle autorità comunali è un successo. Gli alimenti sono stai spostati dentro, sia che li abbiano acquistati presso i negozietti di alimentari o in ristoranti di lusso, lasciando i marciapiedi vuoti sotto la dura luce del sole.
Di notte, queste aree un tempo popolari sono diventate deserte. Tantissimi giornali locali ed internazionali hanno fortemente criticato l’azione di forza, mentre buongustai e gente dell’industria alimentare hanno invitato le autorità a conservare la vivace scena di ristoranti di strada a Bangkok, giudicata la migliore al mondo dalla CNN.
“La nostra cucina di strada è grandiosa” dice un cuoco indiano e proprietario del ristorante indiano Gaggan di Bangkok, classificatosi al settimo posto tra i migliori ristoranti al mondo e primo in Asia.
Per Gaggan, l’aver smantellato la cucina di strada alla Sukhumvit 38 è stata una grave perdita, e si dovrebbe fermare questa tendenza a liberarsi degli ambulanti, perché sono poche le cose migliori di un piatto di Khao Man Gai a Pratunam o di una birra in un soi. E’ un’esperienza che non si deve perdere, dice Gaggan.
Cosa succede agli ambulanti?
Qualche giorno prima della data ultimativa solo qualche ambulante era rimasto sulla strada un tempo caotica di Thonglor. Molti erano tornati a casa nel nord per celebrare il Songkhran, alcuni senza idea di tornare a Bangkok, mentre altri sono alla ricerca di nuovi posti dove trovare una nuova sistemazione per ricominciare da capo con i loro carretti a mano.
Benché la strada fosse vuota in anticipazione del lungo periodo di festa, Kaay che vende som tam e spiedini di pollo arrosto, non poteva permettersi di assentarsi neanche un giorno.
“Continuerò a stare qui fino a domenica. Poi penserò a cosa fare” dice la donna.
Due figli a scuola ed un altro disabile, Kay aveva bisogno di guadagnare tutto quello che poteva prima che venisse applicato il divieto.
Spostarsi è una fonte di ansia per questi ambulanti che non sanno dove andare, ha detto Wan, le cui banane arrosto attraggono i passanti che cercano qualcosa di dolce e confortante da mangiare.
A gennaio BMA radunò un migliaio di ristoratori di strada da Thonglor, Ekamai e Phra Kanong per annunciare loro il divieto. Wan ha detto che furono ventilate loro poche alternative per spostarsi, nessuna delle quali sembrava davvero soddisfacente.
Per gli otto anni passati pagava circa 15 euro al mese di fitto ai rappresentanti del distretto. Il suo posto, a qualche metro dalla strada principale, è un suolo di grande valore.
“Ma è posto pubblico, so io. Me ne andrò ma non posso andare dove mi hanno detto di andare” dice la donna a cui la BMA ha detto di spostarsi nella costruzione Liberty Plaza, a due chilometri dalla Sukhumvit. Il fitto lì sarà più costoso, 3 euro al giorno, mentre i clienti saranno di meno e le rigide ore di apertura le impediranno di vendere anche la sera.
“Non è una cosa fattibile” dice la donna molto semplicemente.
L’ultima ordinanza della BMA fa parte di una campagna più vasta di ripulitura che vuole riavere lo spazio dei marciapiedi dagli ambulanti illegali. I luoghi popolari dei mercati di Bo Bae, Klong Thom e Saphan Lek sono stati già ripuliti, come lo sono state le aree vecchie presso i moli di Tha Tian e Tha Phra Chan.
Lo scorso anno fu cancellato lo storico mercato dei fiori Pak Khlong Talad, molto rinomato tra i turisti.
Gli ambulanti di tutta la città si attendono un altro colpo da qualche parte come preannunciato da vari media che hanno denunciato l’intenzione della BMA di vietare tutti gli ambulanti per la fine dell’anno.
I prossimi punti da ripulire potrebbero essere Victory Monument, Siam Square e quello che resta della Sukhumvit.
L’amministrazione metropolitana di Bangkok comunque ha affermato recentemente che la sua intenzione non è di liberarsi della cucina di strada a Bangkok, quanto di liberare i marciapiedi. Ma chiaramente il loro progetto di riprendersi i marciapiedi colpisce direttamente i ristoratori di strada.
Comunque lo scrittore di cucina del Bangkok Post, Suthon Sukphisit, è d’accordo con l’iniziativa. Sicurezza, standard di igiene sono per lo più inesistenti tra i ristoratori di strada, mentre camminare sui marciapiedi è quasi cosa impossibile finché saranno occupati da carretti, sedie di plastica e tavoli in acciaio.
Secondo l’autore il discorso culturale di preservare questa cucina non serve a nulla. “Come fai a chiamare som tam qualcosa fatto con le carote? E il Pad Thai che vendono non è neanche thai!”
Sarebbe preferibile, però, secondo Suthon, una buona gestione di queste aree piuttosto che cacciarli del tutto. Ma sarà difficile da fare perché BMA manca di una visione appropriata e gli ambulanti non vogliono compromessi.
Dopo la notizia lanciata dei media che le aree successive presenti sulla lista della BMA sarebbero state Yaowarat e Khao Sarn road, c’è stata uno scoppio di rabbia totale contro l’idea.
Vallop Suwandee, che presiede il gruppo dei consiglieri del governatore di Bangkok (nominato dalla giunta militare, NDT), ha negato questa dichiarazione. Le due aree saranno manenute come eccezioni.
“BMA sta studiando dei modi per preservare la Thailandesità per gli stranieri” ha detto ad uno show televisivo della mattina.
Le opzioni per i consumatori
“Dove devo andare a mangiare se vietano tutti i ristoranti di strada” si domanda un tassista con la motocicletta. Da quando hanno applicato il divieto a Thong Lor, ha comparto da mangiarsi in un negozio generale come 7-11 e simili, che però non fa cose buone.
Quello che si mangia per strada è fresco, conveniente e poco costoso, per operai ed impiegati delle aree come la Sukhumvit.
“Non potrei mai entrare in uno di quei ristoranti o costruzioni ad area condizionata” ha detto il tassista indicando le vetrine ai lati della strada di due ristoranti. “Loro raccolgono una classe di persone di classi differenti.
Dopo essersi spostata con il suo carretto al pianterreno di un palazzo di uffici, Jaruay, una donna che vende riso appiccicoso alla cinese, ha dovuto alzare i prezzi.
Mentre il fitto cresce sempre di più ogni anno, dai 3 euro fino a 5 al giorno, a rimetterci è il suo bilancio. “L’economia va male, tutti soffrono. Ma se continuo a vendere a prezzi più alti perderò tutti i miei clienti”.
Allor perché non si applica un sistema come a Singapore, pensa Piyalak Nakayodhin, autrice di libri di successo sul cibo.
Le zone di ristorazione o i centri per ristoranti ambulanti sono molto popolari per i loro bancarelle economiche dove si vendono cose deliziose che hanno un loro standard igienico. Si trovano in posizioni chiuse ma facili da raggiungere.
La corretta gestione è fondamentale, aggiunge la scrittrice. “Se dovessero decidere di vietarli del tutto perderemo una caratteristica precisa di Bangkok.
Un’istituzione culturale
La cucina di strada è diventata non solo il fascino di Bangkok, ma anche la parte fondamentale della cultura thailandese, dice Piyalak.
Si possono trovare banchetti che vendono qualcosa di caldo appena cucinato, in qualunque momento del giorno e della notte. Gli ambulanti raccolgono gente di tutte le professioni e strati sociali compreso chi lavora di notte.
Se scomparissero i ristoranti di strada, quale sarebbe l’alternativa, chiede l’autrice. Ristoranti e centri commerciali hanno i loro orari.
I negozietti sono anche aperti 24 ore al giorno, ma quello che vendono insipido e freddo lo si vuol mettere a confronto con i gusti vasti e il prodotto fresco della cucina di strada?
Ne saranno stravolte anche l’intera nostra esperienza e la gioia di mangiare.
I ristorantini di buona reputazione sono luoghi dove la gente di tutti gli strati sociali si incontra. Lavoratori ed impiegati, gente degli uffici, turisti e persino chi guida la mercedes si ferma a comprare un piatto di spaghettini ad un particolare ristorante di strada. “Perché è quello buono”.
“Vogliamo mangiare i nostri pasti riscaldati al microonde soli nella nostra casetta? O preferiamo farci una camminata ai banchetti, parlare con il commerciante mentre lo vediamo prepararci lo spiedino moo ping e osserviamo gli altri clienti?”
Ariane Kupferman-Sutthavong, BangkokPost