Allo spuntare del sole su Bangkok, i primi battelli fluviali traboccanti di impiegati corrono oltre il Wat Arun, il Tempio dell’Alba, un monumento buddista che troneggia sulla riva occidentale del Chao Phraya.
Dovunque su quell’arteria fluviale, che si contorce nella capitale thailandese, cominciano a riprendere vita le comunità che vivono nelle capanne di legno, mentre i rimorchiatori riprendono il loro compito giornaliero di risalire il fiume con le chiatte cariche di cemento.
I tantissimi hotel sulle rive del fiume hanno scelto questo panorama fluviale per attrarre turisti che, durante la colazione sulle terrazze di legno che sovrastano le acque, si godono le viste languide.
“Il fiume è la ragione dell’esistenza del nostro hotel, perché amiamo la vita lungo il fiume” dice Marisa Sukosol, proprietaria del The Siam, un elegante hotel boutique sul fiume, durante un giro in barca sul Chao Phraya.
Ma potrebbero stare per finire i giorni in cui si gode di questa vista superba. L’amministrazione Metropolitana di Bangkok che governa la città, col sostegno del regime militare al potere, sta correndo per ristrutturare in modo borghese la riva culturalmente differente, ricca di monumenti storici. Il governatore di Bangkok Aswin Kwangmuang ha detto ai media locali che a luglio inizieranno i piani di costruzione di una passeggiata elevata lunga 14 chilometri, larga dieci metri lungo le due sponde del fiume.
La struttura, il cui costo previsto è di 240 milioni di dollari, si spiega con il voler aprire il fiume Chao Phraya, o le sue sponde, al pubblico da parte della BMA.
“Quasi il 70% o quasi 40 chilometri di entrambe le sponde del fiume sono occupate da strutture abusive e c’è un accesso pubblico limitato alle rive.” dice la BMA. “Altri trovano difficile godere del fiume, visitare i templi antichi o le comunità rivierasche, o partecipare ai festival importanti del fiume”.
BMA promuove dei percorsi continui per bicicletta e marciapiedi, lungo le due parti del “Fiume dei Re”, come i thailandesi chiamano questo fiume di 370 chilometri che si scava la strada verso meridione dalla Thailandia centrale giù verso il Golfo della Thailandia. La Passeggiata non sarà più alta dei 2.25 metri al di sopra del livello del mare, e la BMA fa notare che “servirà come una efficiente protezione dagli allagamenti e mezzo di drenaggio per Bangkok”.
Ma il tentativo di sviluppare la distesa famosa mai pianificata lungo i contorni del Chao Phraya si trova sotto attacco. Le copie della passeggiata, che sporgerà sull’acqua e bloccherà le belle viste della città e delle tantissime attività lungo il fiume, hanno trovato l’opposizione da una rete vasta di cittadini che lavorano a ritardare il progetto. Ci sono alcune delle famiglie più ricche del paese e delle più povere, un insolito segno di solidarietà in una società semifeudale.
Gli architetti e le influenti famiglie patrizie della società di Bangkok, che denunciano lo sforzo burocratico di manomettere l’epica diversità dl fiume, si scontrano con stranezze pesanti. Hanno avuto solo tre occasioni in sette mesi per porre obiezioni al BMA, un quadro temporale che ha suscitato sospetti tra chi si oppone alla passeggiata su cui qualcuno parla di corruzione al lavoro.
“Questo progetto non ha avuto alcun dibattito pubblico” dice un importante architetto thailandese Duangrit Bunnag. “Questo progetto è per il denaro non per i cittadini”.
La passeggiata minaccia di sporcare le scene da cartolina del Chao Phraya. “Questa passeggiata ucciderà la vita della città, perché una volta costruito il percorso taglierà i legami tra le comunità legate al fiume ed il fiume” dice Yassopon Boonsom, architetto di paesaggio e cofondatore di Friends of River, una rete di base che si batte contro i piani del BMA.
“Bangkok perderà il suo fascino se il fiume finirà per sembrare come una città occidentale, e non una città d’acqua asiatica.”
I documenti storici ingrandiscono questo punti perché la più famosa via d’acqua della Thailandia ha sulle proprie rive segnate da antichi popolamenti, templi dorati, moschee e chiese, palazzi reali e segni del commercio antichi di secoli. Sono tutti visibili ed accessibili dal fume.
“Il Chao Phraya è stata una linea vitale commerciale e logistica per gli abitanti di Bangkok ed il cuore e anima del Siam allora e della Thailandia ora” scrivono i critici della passeggiata in una dichiarazione.
Le famiglie che hanno profondi legami commerciali con questa attiva via d’acqua sono rimaste sorprese dalla corsa del BMA a costruire la passeggiata con una limitata consultazione pubblica. Ci sono tra questi chi rifornisce di barche per i tassì fluviali e le corse turistiche, che usano questa via d’acqua dall’alba al tramonto, trasportando migliaia di passeggeri lungo i suoi 24 chilometri.
“Non eravamo nel giro formale di informazione e né il BMA, né il dipartimento portuale ci ha informato di questa struttura” dice Farn Sritrairatana, dirigente della Chao Phraya Express Boat Company, compagnia secolare di trasporto sul fiume. “I nostri moli potrebbero essere bloccati”.
Gli idrologi sono anche preoccupati di soppesare il rischio che la passeggiata pone alle comunità che vivono lungo le rive, vittime di allagamenti annuali in una città dove larghe distese sono al di sotto del livello del mare.
Sitang Pilailar, ingegnere delle risorse idriche della Kasetkart University avvisa che la passeggiata restringerà le rive del fiume modificando la sua idrodinamica.
Sostiene la Sitang che nei periodi di allagamenti e di maree salenti, il livello dell’acqua potrebbe crescere più velocemente e straripare. Stando ad alcune elaborazioni di modelli matematici, potrebbe peggiorare la salinità che risale il fiume dal golfo fino a 120 chilometri nella costa.
La passeggiata influenzerà “i fattori di allagamento”, la qualità dell’acqua e l’uso vario dell’acqua”. Per le 11 province nelle piane alluvionali centrali che condividono il fiume.
Ma BMA, nonostante tali critiche, non fa un passo indietro. Si sono impegnati per incontrare i capi delle comunità locali e incamerare il piano della passeggiata. Per una delle comunità storiche che vivono nelle catapecchie di legno sulle palafitte, è possibile una sollevazione.
“BMA vuole che ce ne andiamo da un’altra parte” dice Jamnien Puangraya, residente. “Avremo solo i nostri ricordi”.
Yoss del gruppo di Friends of The River, vuole fermare questa ondata di cambiamento e salvare questa comunità di 200 famiglie che vivono sulle rive del Chao Phraya dopo aver vissuto sulle barche, che un tempo era pratica comune.
“Siamo venuti qui negli anni 40” dice un residente mentre prepara a pescare nel fiume ricco dove abbonda il pesce gatto.
Yoss ha individuato le corti amministrative. “Sto raccogliendo le informazioni per fare causa” dice sottolineando il suo ultimo disperato tentativo di salvare l’anima di Bangkok.
MARWAAN MACAN-MARKAR, Nikkei Asian Review