La seconda città indonesiana Surabaya sotto attacco del JAD

Gli attacchi suicidi portati avanti da differenti famiglie nelle tre chiese di Surabaya, ad una stazione di polizia ed un appartamento di periferia fanno sorgere la paura di altri attacchi durante il mese del Ramadan con nuove richieste di leggi antiterrorismo più ferree.

surabaya
Antara Foto via Reuters/Moch Asim

Tredici militanti ed almeno 12 civili sono morti mentre oltre 50 persone sono state ferite negli scoppi, appena qualche giorno dopo che militanti avevano ucciso cinque poliziotti in una rivolta in un centro di detenzione temporaneo al quartier generale di Giacarta della polizia, Brimob.

Una famiglia di sei persone appena tornate dalla Siria, tra le quali una madre e due figlie, ha perpetrato l’attacco alle chiese del 13 maggio, mentre tre persone di un’altraa famiglia sono morte in uno scoppio in un appartamento quella stessa sera ed una terza famiglia di quattro è stata uccisa mentre conduceva due motociclette bomba nel piazzale della polizia il mattino seguente.

La mattina presto del

Aman Abdurrahman. AFP PHOTO / BAY ISMOYO / AFP PHOTO / BAY ISMOYO

La fusione era dovuta ai due capi, il vecchio fondatore del JAT Abu Bakar Baasyir e Abdurrahman capo del JWJ che creò nel 2004 quando la Jemmah Islamiyah di Baasyir colpiva a Giacarta e Bali.

Nonostante le pene pesantissime per terrorismo del passato decennio, entrambi hanno continuato ad avere grande influenza stando nel carcere, persino dall’isola prigione Nusakambangan, carcere di massima sicurezza di Giava Centrale.

Gli analisti dicono che JAD è una rete di cellule dormienti che comprendono centinaia di seguaci diffusi in almeno 18 province indonesiane. La natura fluida e a compartimenti dell’organizzazione rende difficile definirne la struttura complessiva.

John McBeth, Asiatimesonline

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