Tuttavia non ci sono segnali seri della volontà del regime militare di ridare il potere agli elettori. Non è stata fissata la data delle elezioni. La stesura della costituzione si trova ancora in una fase embrionale. Ed il populismo economico, preso in prestito da Yingluck e da suo fratello Thaksin sta perdendo piano piano la sua attrattiva.
Il governo militare dell’ex generale Prayuth Chanocha funziona sebbene in un coro di crescente critica. Tanti critici rigettano le affermazioni dei militari secondo cui il golpe era necessario per sradicare la corruzione e porre fine le proteste violente contro il governo, caratterizzando invece il ragionamento come un pretesto per intervenir nella politica.
Nel frattempo la questione reale in ballo è la successione reale, attraverso cui ridefinire il panorama politico della nazione. E’ la fragile salute del Re Bhumibol a rendere il problema immediato. I militari si sono impegnati a preservare i propri interessi e quelli del palazzo.
Non sarà un compito facile. Indipendentemente dal crescente scontento pubblico per la situazione politica, la legittimità del governo è stata ulteriormente segnata da rari segni di divisione nell’unità dell’esercito. Le recenti manifestazioni di tensioni interne tradiscono la percezione diffusa dei militari come di una istituzione unita.
Di recente Chavalit Yongchaiyudth ha messo in guardia di un potenziale contro golpe, una cosa che parla di una seria frammentazione all’inteno del governo attuale. Chavalit fu primo ministro nel 1997 quando crollò la moneta thai, il Baht, e con essa l’economia del paese. Anche lui è un ex comandante dell’esercito.
Prayuth ha lasciato andare le parole di Chavalit come “speculazioni infondate” cercando di riassicurare la gente che i militari restano uniti. Da primo ministro, Prayuth insieme agli altri uomini forti dei militari, ha usato le celebrazioni del nuovo anno per restaurare un’apparenza di unità porgendo i rispetti collettivi al generale Prem Tinsulanonda, il primo ministro degli anni 80 ed ora presidente da tanto tempo del Consiglio della Corona, il guardiano del palazzo.
Nella sua forte approvazione del golpe, Prem durante la riunione di fine anno lodò Prayuth per la sua “devozione” vera verso la nazione. “Il golpe è stata la cosa giusta da fare e credo che tutti i thai sono fieri di Prayuth.”.
Nonostante questa mostra di bonarietà, l’alleanza tra Prayuth e Prem non riesce a nascondere uno spostamento del fuoco nei militari. L’ascesa di Prayuth e del suoi colleghi deve molto alla loro associazione con i Burapha payak, o le Tigri dell’est, le Guardie della Regina. Come dice il nome questo reggimento da tempo fa riferimento alla regina Sirikit, sebbene anche essa sia in uno stato fragile di salute e non sia più vista assumere un ruolo attivo.
Nel decennio scorso la regina ha giocato un ruolo distinto nel dominio politico che si rifletté nella sua decisione di presiedere la funerale nel 2008 di un membro delle magliette gialle che comprendono forti oppositori di Thaksin. Con l’ascesa politica della regina crebbe anche la cricca dei militari delle Tigre dell’Est.
Questa cricca è stata dietro al golpe del 2014, ed i suoi membri occupano le posizioni fondamentali nel governo tra i quali Prayuth, il generale Prawit Wongsuwan come vice primo ministro, Thanasak come ministro degli esteri e il generale Anupong Paochinda come ministro degli interni. Un fatto largamente risaputo dentro l’esercito è che il potere reale dietro le Guardie della Regina lo ha Prawit piuttosto che Prayuth.
Nel frattempo, le figure militari delle generazioni precedenti tra i quali Prem, ex generale, stanno scomparendo dal reame politico. Prem è stato un soldato influente che ha servito da consigliere al Re e spesso era colui che tirava i fili dietro le scene. Prem, onorato col titolo di Pah o Padre, è stato celebrato sia dagli anziani che dai giovani militari.
Ma l’ulteriore ascesa della Guardia della Regina segna un declino dell’influenza di Prem. E c’è una ulteriore fonte di incertezza nel sistema: l’era di Re Bhumibol, il cui regno iniziò nel 1946, sta giungendo ad un’inevitabile fine, generando fortissime ansie nazionali.
La successione avrà un impatto notevole sulla politica e sull’economia del paese.
Agli inizi di dicembre le dicerie sulla salute sempre più precaria del re furono sufficienti a mandare giù la borsa thailandese. Subito dopo il re apparve in pubblico per affermare il suo stato migliorato di salute con una apparizione gestita attentamente in un supermarket.
Con la successione reale che si avvicina si dice che Prawit potrebbe rimpiazzare Prem come il militare più influente al palazzo e forse avere il titolo onorifico di Pah. In pubblico Prawit scuote la testa: “Non chiamatemi Pah” ha detto ai reporters “Non sono un politico, solo un soldato”.
Nonostante i dinieghi, è chiara la frizione crescente tra le vecchie generazioni dei militari e la cricca emergente della Guardia della Regina. E’ anche chiaro che c’è un interesse di entrambe le parti a tenere all’oscuro le divisioni che potrebbero minacciare la connessione tra i militari e il palazzo, che è essenziale se si deve mantenere la tradizionale struttura del potere della società thai.
Sulla questione sensibile della successione, i militari hanno fatto tutto il possibile per non far allargare la discussione sulla monarchia rafforzando la legge draconiana della lesa maestà che in effetti impedisce un dibattito pubblico. Allo stesso tempo i generali della Guardia della Regina hanno cominciato a forgiar nuovi legami con il principe erede al trono Vajiralongkorn.
E’ largamente risaputo che la generazione anziana dei militari guidata da Prem non è molto affezionata all’erede al trono. Ma assieme all’ascesa della Guardia della Regina questa tendenza sta cambiando mentre militari e principe ereditario testano i vantaggi di lavorare assieme.
Senza dubbio per aiutare a rafforzare l’appoggio dei militari alla propria successione, il principe ereditario ha accettato di presiedere alla cerimonia di inaugurazione dell’Assemblea Legislativa Nazionale ad agosto, istituita dai generali golpisti. La sua azione è parsa legittimare il golpe e il governo di Prayuth. Durante la cerimonia il principe ereditario ha spinto i membri dell’assemblea a riportare il paese sul “percorso della stabilità”. Il principe ereditario non ha mai condannato pubblicamente il golpe.
Questi riallineamenti di potere, sia dentro i militari che tra militari e monarchia, sono forgiati in primo luogo dalla prossima successione reale. Ma anche se questi riallineamenti sono saldamente assicurati, non ci sono garanzie che i manipolatori del palazzo potranno decidere in un paese la cui classe media vuole essere ascoltata alle elezioni.
Mentre la democrazia fiorisce in altre parti della regione, sembra improbabile che l’accordo tra militari e palazzo sarà sostenibile. Internamente più i militari resteranno al potere, più si metterà sotto prova la pazienza dei thailandesi.
Quello che succederà in seguito dipende da come le elite tradizionali gestiranno la crescente richiesta per una democrazia di partecipazione vera.
Pavin Chachavalpongpun, Università di Kyoto, Asia Nikkei