Fu questa visione apocalittica a portarlo a compiere quell’attacco mortale secondo un rapporto dell’IPAC di Giacarta.
Il rapporto dice che l’imminente fine del mondo era una dei temi frequenti delle letture di Dita Oeprianto dopo aver accettato l’incarico di emiro di Jamaah Anshar Daulah JAD di Surabaya a metà 2017, un anno prima di quella strage di bombe a Surabaya e Sidoarjo a maggio scorso.
Quelle bombe di maggio 2018 uccisero 25 persone tra i quali chi li compì e le loro famiglie.
Si diceva che Dita credeva in un hadith (una frase del profeta Maometto) sulla fine dei giorni, quando le stelle sarebbero cadute ed una meteorite avrebbe colpito la terra, seguiti da una nuvola nera che sarebbe durata almeno per 40 giorni.
L’evento apocalittico, secondo questo hadith avrebbe ucciso tutti ma quelli che vivevano nell’area maggiore della Siria, dove un capo islamico dal nome di Imam Mahdi sarebbe apparso dopo che la dispersione della nuvola.
Si crede che anche gli altri presunti bombaroli, Anton Ferdianto e Tri Murtiono, abbiano condiviso questo credo.
Il gruppo dei tre usarono le proprie famiglie, bambini compresi, per portare avanti gli attentati. Credettero che, poiché andare in Siria era diventato allora quasi impossibile, la garanzia migliore di raggiungere il paradiso era di portare avanti il jihad nel proprio paese.
La decisione di usare i bambini negli attacchi fu poi condannata dall’ideologo del JAD Aman Abdurrahman il quale la definì un “atto crudele sotto il pretesto del Jihad”.
Il rapporto del IPAC nota che Dita, Anton e Tri avevano iniziato a costruire bombe fatte in casa ad ottobre 2017. In cinque mesi i tre avevano prodotto almeno 150 ordigni di varie forme.
Comunque il successo relativo delle famiglie nella loro attività terrorista fu attribuito alla loro “insolita abilità a tenere bene i segreti piuttosto che a condividere il loro saper fare”
Le famiglie interagirono deliberatamente più con i loro vicini per presentare una immagine di “pii musulmani normali”, e questa fu una delle ragioni per cui smise di sorvegliare le famiglie nei tre mesi precedenti agli attacchi di maggio.
Devina Heryianto, JAkartapost