Le inondazioni della costa orientale della penisola malese

Da decenni la costa orientale della penisola malese riceve più inondazioni del solito durante la stagione delle piogge da novembre a febbraio.

Ma mentre il paese si lecca le ferite delle ultime inondazioni che sono state descritte come un disastro epocale, vittime, osservatori e militanti ambientalisti affermano che nessun altro disastro ha messo in luce l’impreparazione del paese ad affrontare il cambiamento climatico.

Ci si aspettavano danni dall’inondazione ma sia l’alto costo in termini di vite umane, che sono almeno 54, sia in termini di persone sfollate che sono almeno 120mila che di perdite economiche pose ad un miliardo e mezzo di dollari, sarebbero potute essere minimizzate se la risposta iniziale non fosse stata pasticciata, secondo molti esperti.

costa orientale della penisola malese
Photo: Bernama/dpa

Per giorni dopo che iniziarono le piogge torrenziali il 16 dicembre, tantissimi volontari civili hanno percorso con l’acqua fino all’anca lo stato del Selangor che è uno degli stati più colpiti, per salvare persone e portare gli aiuti mentre la risposta dei servizi di emergenza era molto in ritardo.

Mentre venivano sommersi 7 dei 13 stati malesi, sono stati i danni nel Selangor, dove governa l’opposizione e che è la maggiore zona industrializzata, a contribuire alla devastazione enorme.

Oltre alla risposta in ritardo, secondo gli analisti hanno contribuito il gioco dello scaricabarile tra governo ed opposizione, oltre a fattori irrisolti da anni, ed il diboscamento illegale. Il disastro di queste settimane ha tolto ogni illusione sullo stato cattivo del governo del paese.

Il disordine è diventato un simbolo nella politica malese recente mentre il paese testimonia l’uscita di scena di tre primi ministri dal 2018.

“I problemi sono la mancanza di pianificazione, di competenza come anche di protocolli istituzionali e coordinamento” dice l’osservatrice della politica malese Bridget Welsh. “I politici vedono la crisi attraverso le loro personalissime lenti con spirito di parte, elitismo e interessi”

Sommersi dai problemi

Per tanti malesi, la disfunzione sulla risposta alle inondazioni stanno negli eventi che emersero il 18 dicembre, due giorni dopo l’arrivo della depressione tropicale nella costa orientale della penisola malese. Quella sera erano già 36 ore che pioveva senza interruzione a Kuala Lumpur e a Klang Valley.

Mentre il servizio meteorologico metteva in guardia sulla quantità inusuale di pioggia, le attività ufficiali comprese quelle del premier Ismail Sabri Yaakob indicavano che tutto andava bene.

Mentre saliva il livello delle acque nei centri commerciali densamente popolati, due dei partiti importanti della coalizione che sostiene Ismail Sabri andavano avanti con gli incontri annuali previsti in persona.

Sui media sociali i cittadini ritwittavano con rabbia i fuochi di artificio nei luoghi di uno di questi incontri.

La sera tardi non c’erano ancora dichiarazioni pubbliche dal primo ministro.

Quando attorno a mezzanotte il premier tenne una conferenza stampa televisiva, egli diede notizie già conosciute, che l’esercito e le agenzie di aiuto erano indaffarati nella situazione, e invitò la gente alla calma.

Le vittime hanno raccontato dopo l’alluvione la paura che li prendeva vedendo l’acqua salire nelle loro case quella notte, mentre altri rimanevano bloccati nelle macchine sulle grandi arterie stradali.

Anche Hafidzi Razali del BowerGroupAsia nota che il nocciolo della risposta tardiva ha a che fare con clima fortemente partigiano del paese.

Mentre la gestione del disastro è in gran parte affidato alle amministrazioni statali, gli sforzi del governo del Selangor guidato dalla coalizione Pakatan Harapan erano ostacolati dal fatto che il primo ministro dello stato Amirudin Shari non era stato incluso inizialmente nel comitato di coordinamento degli aiuti.

Questa settimana il premier Ismail Sabri è andato in parlamento a rispondere alle accuse che era lui il principale responsabile della risposta in ritardo nel Selangor.

Secondo Sabri gli allerta meteorologici sono stati “ignorati da alcune parti” riferendosi all’amministrazione dello stato Amiruddin.

“C’erano debolezze nello stato e nei comitati di gestione del disastro a livello di distretti e sono stato costretto ad intervenire”

Secondo Hafidzi, una tale esagerazione è al cuore di ciò che non ha funzionato a dicembre.

“Un piano di azione coerente di stato federale nel trattare con il cambiamento climatico e i disastri naturali avrebbe potuto evitare tante morti e danni che si sono avuti”

Bridget Welsh ha notato che il partito di Sabri UMNO ha una storia di politiche di “punire gli stati dell’opposizione” e che questa politica colpisce “il paese e la sua gente”.

“Sono essenziali istituzioni più forti che affrontano i disastri, creano protocolli, migliori relazioni di lavoro con i governi degli stati”.

Al pari del dopo l’uragano Katrina negli USA nel 2005, parte delle preoccupazioni dopo l’alluvione ha coinvolto la valutazione della competenza o della sua assenza nell’agenzia di gestione dei disastri malese.

“I soldi dei cittadini si sprecano su un’agenzia che non è equipaggiata a gestire i disastri. E’ un fallimento di politica pubblica” ha detto il politologo Tunku Mohar Mokhtar della International Islamic University Malaysia.

Non è abbastanza sexy il cambiamento climatico?

Secondo i militanti ambientalisti questo è il momento migliore per rivedere del tutto il piano di mitigazione dei cambiamenti climatici malese, e il loro principale obiettivo è il ministro dell’ambiente Tuan Ibrahim Tuan Man.

Lui fa parte del partito ultraconservatore islamico della coalizione di governo e nel passato si è attirato molte critiche perché sosteneva che la Malesia non è molto vulnerabile ai cambiamenti climatici.

Ili Nadiah Dzulfakar del gruppo Klima Action Malaysia dice che era essenziale una valutazione ambientale completa degli effetti dello sviluppo urbano e delle attività di diboscamento sulle alluvioni.

“C’è questa disconnessione o incoerenza della politica in Malesia. Da un lato vogliamo svilupparsi quanto più e quanto più velocemente, ma allo stesso tempo mentre alcuni godono del frutto dello sviluppo, ad altri causano sofferenza” dice la militante.

Si è discusso molto sui media sociali della questione del diboscamento illegale, e del fatto che alcune attività hanno dei legami connessi con la famiglia reale, i cui membri maschi di volta in volta assumono il ruolo di monarca costituzionale e che ha vasti interessi di affare.

Dopo l’alluvione di dicembre, alcuni post dei media sociali sostenevano che il diboscamento illegale continuava nello stato del Pahang nonostante una moratoria, perché chi gestiva queste attività aveva il sostegno del Sultano Abdullah Sultan Ahmad Shah, il re dello stato Pahang e attuale regnante della Malesia. Il sultano non ha risposto pubblicamente a questi commenti.

Giovedì il capo dell’opposizione Anwar Ibrahim ha invitato il governo ad imporre una moratoria nazionale completa su tutte le attività di diboscamento compresi i contratti approvati finché non si conducesse uno studio ambientale.

Il capo del Pakatan Harapan sosteneva che le imprese di diboscamento dovrebbero rispondere per le perdite miliardarie dovute al disastro.

“Non lasciateli dire che hanno pagato le loro tasse. Non le hanno pagate per distruggere le case della gente o causare alluvioni” ha detto Anwar Ibrahim.

Syed Saddiq Syed Abdul Rahman, leader del MUDA, alleanza democratica unita malese, in un discorso parlamentare ha attaccato i vecchi capi politici per non essere riusciti a rendere prioritario il cambiamento climatico perché non era sexy abbastanza nel contesto locale.

“Solo quando c’è l’inondazione si parla di questa questione. Dopo un mese tutto torna normale e calmo. “Non se ne discute e quando si parla della finanziaria sono cose messe da parte” ha detto il giovane politico malese.

Risvolti positivi

Per inciso, molte vittime hanno detto che, se ci sono dei risvolti positivi dopo l’alluvione, sono da ricercare nel MUDA.

Al picco della crisi delle alluvioni, il partito ha raccolto 500 mila euro e ha attivato tantissimi volontari per salvare le persone in difficoltà e portare gli aiuti con ogni mezzo possibile.

“Sono venuti e sono stati davvero di aiuto. Non ho visto persone fare fotografie quando erano qui, diversamente da altri gruppi” ha detto Sofia, una vittima dell’alluvione, la cui casa vicino al fiume nel Selangor era stata completamente sommersa dalle acque.

La nascita del partito è stata controversa perché le autorità hanno ritardato molto la registrazione del partito che a sua volta la fatto causa al governo ed ha vinto.

AZHAR MAHFOF/The Star

La sua attività ha anche attirato l’attenzione della polizia che ha accusato vari volontari per non aver conseguito l’approvazione preventiva prima di portare aiuto alle vittime nello stato del Johor.

Altri hanno esaltato le iniziative non di parte come il programma alimentare di un tempio Sikh nel Selangor, Gurdwara Sahib Petaling Jaya, che ha dato da mangiare per settimane a decine di migliaia di vittime con l’aiuto di volontari di tutti i gruppi etnici.

Gente come James Chin, osservatorio storico della Malesia, non è affatto toccata dagli atti di mutuo aiuto e dicono che nel dopo alluvione c’è poco per essere ottimisti data la dimostrata incompetenza totale delle istituzioni.

Secondo lui a portare molta responsabilità del ritardo iniziale nel Selangor è anche burocrazia oltre ai capi politici.

“Non si imparerà nulla … i politici capiscono che se chiedono la responsabilità della burocrazia, la gente chiederà loro la stessa cosa” sostiene. “Il sistema protegge le persone che sono incompetenti”

Per la ricercatrice Serina che studia l’interazione tra politica ed ambiente, non c’è ragione di perdere ogni speranza vista il modo in cui i cittadini ordinari hanno risposto alla crisi

“E’ il bello della Malesia, dove c’è un un vuoto del governo la gente si alza ad aiutarsi l’un con l’altro”

HADI AZMI, SCMP

Pubblicità
Taggato su:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ottimizzato da Optimole