Sotto la patina buddista esiste una miscela di animismo e astrologia accentuata dal patronato politico.
In un angolo di un incrocio largo e indaffarato a Bangkok dove le macchine fanno l’inversione ad U da far rizzare i capelli, la signora Somluck Kaewseenin si sistema sul marciapiede.
L’esile donna ricurva con un amuleto di oro sulla sua blusa di pizzo rosa aggiusta con attenzione le sue statuine di Ganesh e le figurine della tigre sul suo tavolo improvvisato con tappetino rosso.
Dietro di me si forma una fila impaziente persino prima che inizio l’intervista con la più popolare chiromante all’incrocio di Huay Kwang.
“C’è sempre molto lavoro. Non ho mai tempo a sufficienza per chiunque si presenti.” dice.
Nei dodici anni in cui ha emesso date di buon auspicio ed altri suggerimenti astrologici, ha anche profetizzato per i politici di entrambi gli schieramenti della divisione politica del regno.
Membri del Thai Rak Thai, il partito predecessore del Puea Thai che fu cacciato lo scorso anno col golpe, come pure membri del partito democratico hanno ricercato i suoi consigli.
Al mondo esterno la Thailandia è nota come un paese buddista, ma se si raschia sotto la superficie si trova una miscela amorfa di animismo, buddismo popolare, induismo e astrologia.
“Non esiste una differenza netta di queste divisioni” dice Andrew Johnson antropologo di Yale. “Infatti questi elementi cambiano sempre e si scambiano tra loro”
Il capitalismo thai e il patronato burocratico, dice, hanno dato un impulso a qualche tipo di pratiche popolari che non esistono fino a questo punto nel vicino Laos che condivide una cultura simile.
Un esempio è la creazione e collezione di amuleti benedetti o magici.
Nella Thailandia moderna le statue degli ex monarchi sono posti sugli altarini di famiglia.
La gente del posto erige case in miniatura ornate per “porre gli spiriti” e si infilano nel vicino negozio di 7Eleven per comprare riviste piene di amuleti nell’immagine di “monaci magici”. Fanno offerte al tempo buddista e poi girano l’angolo per farsi analizzare dagli astrologi i loro compleanni con un software speciale sui tablet.
La vicina Birmania è da tempo conosciuta per l’influenza che ‘astrologia e la numerologia ha sul paese.
Nel 1980 l’ex capo Ne Win demonetizzò la moneta birmana per introdurre biglietti in 45 e 90 kyat, perché nove era il numero fortunato.
Nel 2011, i superstiziosi capi della giunta birmana guidati dall’uomo forte Than Shwe apparvero sulla televisione di stato indossando il longyis femminili in quello che si credeva fosse un tentativo di ostacolare l’influenza del capo dell’opposizione Aung San Suu Kyi.
Anche i capi politici thailandesi non sono stati modesti sul loro credo nella mistica.
Il golpista e primo ministro Prayuth entrò nella case del governo il 9 settembre dello scorso anno, una data felice se si considera quanto i thai amino il numero nove, e possiede anelli di buon auspicio che sceglie per ogni occasione. Causò quasi agitazione quando ammise ai giornalisti che consultava gli astrologi.
“Non fa male a nessuno ascoltare gli astrologi, la loro è un’arte” disse lo scorso anno secondo la Reuters.
Ma negò di aver consultato la signora E Thi, la mistica più conosciuta e consigliera stretta di Than Shwe, che fu capo di stato tra il 1992 e il 2011.
Si dice che l’ex premier Thaksin Shinawatra avesse consultato la signora E Thi mentre era un industriale delle telecomunicazioni e la incontrò brevemente dopo essere stato detronizzato dal golpe del 2006.
Si dice che la donna gli avesse detto di stare lontano dal regno tra 8 settembre e il 22 settembre di quell’anno, quando fu poi fatto il golpe.
Nel frattempo il generale Prayuth è stato visto in compagnia di un influente veggente di Chiang Mai, Warin Buaweratlert che un tempo aveva Thaksin e la moglie tra i suoi clienti e che aveva predetto la data del golpe.
In un’intervista presso la sua residenza spaziosa sotto la guardia di uomini con radio, il sottile, pallido indovino si siede di fronte ad un panthepn di statue di monaci e di Budda. Con una voce calma da baritono dice: “Non sono un medium o indovino. Esprimo solo quello che vedo nelle mie visioni”.
Ha una lista di visitatori da 3000 persone. Nello scorso decennio ha dato consigli a tanti soldati di medio rango che poi salirono nelle posizioni alte della gerarchia.
Uno di loro sarebbe il generale Sonthi Boonyaratglin, il primo musulmano ad assumere il ruolo di capo dell’esercito e che poi fece il golpe contro Thaksin.
“Sonthi ed io ci sentiamo ancora. Ma tengo la mia distanza da chiunque è al potere. Credo che il mio dovere è fatto una volta che hanno raggiunto la posizione che meritano e fanno un dovere per il paese”.
Warin dice di conoscere il generale Prayuth sin da quando era solo un colonnello. Aveva predetto he il generale avrebbe guidato un golpe e gli aveva espresso questa visione varie volte. “Lo dissi, è il tuo dovere, non puoi negarlo. E dissi che non sarebbe stato oltre il 19 maggio”.
Il 20 maggio dello scorso anno, mentre una protesta che durava da sette mesi paralizzava senza però cacciarlo il governo di Puea Thai, l’allora capo dell’esercito Prayuth dichiarò la legge marziale ed invitò gli attori politici a parlare. Due giorni dopo perse il potere.
La Thailandia non vedrà nuove elezioni almeno fino al 2017 poiché la bozza costituzionale pesantemente criticata fu rigettata dal Consiglio Nazionale delle Riforma nominato dai militari, ricominciando essenzialmente il processo da capo.
Per Warin tutto è predestinato. “Glielo dissi che sarebbe rimasto fino al 2017 …. nessuno scappa al proprio destino che è determinato dalle vite passate.”
Ma il problema con questo tipo di pensiero, secondo i critici, è che è troppo determinista e rimuove la responsabilità delle decisioni individuali.
Il professore Charles Keyes, antropologo dell’università di Washington, osserva:
“C’è una lunga tradizione di persone che cercano il sostegno buddista e sovrannaturale per sifdare le strutture di potere esistenti. Ma ci sono stati probabilmente molti più sforzi di evocare la’utorità religiosa o soprannaturale per rafforzare la struttura del potere.”
In Thailandia per i superstiziosi i simboli hanno importanza, sono visti come portare buona fortuna o sfortuna. Nelle prime ore del 21 marzo 2006, un uomo thai vandalizzò il tempio di Erawan a Bangkok Centro distruggendo la statua del Brama a quattro facce con un martello. Fu ucciso dai presenti arrabbiati. L’incidente fu interpretato come un cattivo presagio per la presidenza di Thaksin. Si dice che Thaksin sia ritornato di corsa a Bangkok dalla Thailandia del Nord per ispezionare il tempio e ordinare la riparazione.
Il 17 agosto una bomba potente scoppiò nello stesso tempio durante le ore più affollate della sera uccidendo 20 persone. Nonostante la carneficina il governo militare ripulì il sito e lo riapì due giorni dopo.
“L’atto del 2006 contro il tempio di Erawan ha anche lasciato una eredità che era chiara nella forte reazione del governo alla bomba al tempio nel 2015” dice il professore Keyes.
Mentre i loro servizi sono molto richiesti non tutti gli astrologi ce l’hanno fatta. La scorsa settimana, un famoso astrologo e aiutante del principe ereditario Maha Vajiralongkorn fu tra le tre persone che furono arrestate per lesa maestà, un reato punibile con carcere fino a 15 anni.
La polizia accusa Suriyan Sujaritpolwong di aver reclamato falsi legami alla monarchia. La caduta fu drammatica, ne non altro perché aveva aiutato ad organizzare un eventi ciclistico di massa in onore del Re da tenersi a dicembre.
Gli indovini dicono che testimoniano un crescente interesse nel loro campo. I membri della International Astrological Association di Bangkok sono 20 mila e crescono di 1000 all’anno. I loro clienti sono anche più giovani.
“E’ un modo di vivere” dice il presidente dell’associazione, Pinyo Pongcharoen. “Nel passato la gente ci chiedeva della loro vita dalla nascita alla morte. Ora ci chiedono della vita del piccolo anche prima della sua nascita. E vogliono sapere della vita dopo la morte.”
In questo contesto è naturale che i capi politici consultino gli astrologi.
“E’ il loro diritto” dice Pinyo. “Se possono consultare altri esperti perché non possono consultare l’indovino? Dopo tutto Possono scegliere di non crederci dopo averci consultato”.
Tan Hui Yee, TST