Media indipendenti a Singapore emigrano all’estero

Il governo di Singapore, che confonde le proprie ambizioni con regolamenti, querele, accuse di disprezzo dei tribunali e prevaricazioni comuni per assicurarsi che i media indipendenti a Singapore non possano infettare la repubblica isolana, si ritrova di fronte due pubblicazioni risorte all’estero dopo essere state chiuse a Singapore.

singapore libertà il senso della perdita

I due media indipendenti a Singapore risorti sono The Online Citizen, di cui Terry Xu, migrato a Taiwan, è l’editore, dopo aver cambiato nome ed allargato gli obiettivi, e New Naratif pubblicato da Thum Ping Tjin che si è spostato a Manila dove la moglie insegna a UP di Diliman…

La loro partenza giunge mentre tantissimi uomini di affari si sono spostati da Hong Kong a Singapore a causa delle pesanti restrizioni dovute al Covid-19 e alla repressione politica crescente.

“Sono partito perché le intimidazioni costanti sono diventate troppe” ha scritto Thum per email. “I verbali della polizia e le sue perquisizioni, gli attacchi dei politici ed un’intera legge mirata direttamente a rendere illegale il sostegno dei cittadini di Singapore a New Naratif. Mi stava prendendo male. E non sono arrivato neanche alla metà di quello che ha fatto Terry che ha subito molto peggio di me”

Un altro singaporeano Roy Ngerng fuggì nel 2016 a Taiwan dopo essere stato condannato per aver diffamato il premier Lee Hsieng Loong per quello che sosteneva fossero mancanza nel Central Provident Fund. Gli fu ordinato di pagare una forte multa ma continua a scrivere sulle questioni di Singapore.

In un’altra indicazione della suscettibilità o della mancanza di umorismo di Singapore il militante democratico Jovolan Wham è stato rilasciato dal carcere dopo aver scontato 15 giorni di carcere per aver fatto una manifestazione solitaria di libertà di parola di 15 secondi a novembre 2020. In un’altra occasione fu denunciato per aver mantenuto un disegno di una faccia sorridente.

media indipendenti a singapore

“Essere criminalizzati perché si difende quello in cui si crede è stato così scandaloso ed eccessivo per me tanto che la mia reazione istintiva fu che meritava una risposta estrema come un atto di protesta e mostrare la violenza e brutalità intrinseche dello stato verso i cittadini che si esprimono in modo pacifico” scrisse Wham dopo il so rilascio su Facebook.

Lee Hsieng Loong ha continuato nella determinazione del padre per tenere lontano da Singapore i media indipendenti. Tantissime pubblicazioni internazionali quali Wall Street Journal, Financial Times, Time Magazine, CBS News e Far Eastern Economic Review, AsiaWeek, e International Herald Tribune hanno subito le accuse di offesa della corte e di diffamazione per aver scritto in modo critico di Singapore.

I media locali, come Straits Times con le sue pubblicazioni periodiche, le sue radio e televisioni sanno da molto tempo che è meglio non pubblicare cose che il governo non vuole che si pubblichino. Ne consegue che Singapore, che è la città più moderna e tecnologicamente avanzata in Asia, non ha media indipendenti che facciano da freno agli eccessi del governo se, come dicono i suoi critici, ce ne fossero.

Lee Hsieng Loong ed il suo partito PAP vi diranno che va bene così perché il loro gruppo di tecnocrati riesce a dirigere lo stato meglio senza il dissenso irritante. Ne consegue che le organizzazioni mondiali di difesa della stampa unanimemente pongono Singapore tra i governo più repressivi al mondo quando si parla di libertà di informazione.

Reporters Without Borders pone Singapore al 139° posto della sua classifica seguita solo da Laos e Vietnam, paesi del Sud Est Asiatico da partito unico comunista.

Nessuno dei due media indipendenti a Singapore, The Online Citizen o New Naratif, aveva all’inizio l’intenzione di sfidare il governo. Entrambi sono infatti docili nel campo delle produzioni di notizie e Terry Xu, in un’intervista da Taiwan, ha detto che, nonostante ci siano oltre 3000 chilometri di mare tra lui e il governo di Singapore, è più interessato a pubblicare un portale di notizie equilibrato.

“Non saremo più aggressivi” ha detto Xu. “L’ultima cosa che vorrei è di dare la giustificazione al governo per dire che tentiamo di influenzare la politica dall’estero”.

Dice di voler ricominciare daccapo con una pubblicazione su temi più vasti per “lavorare sull’educazione della gente”. La cosa include esaminare questioni più serie e fare analisi.

Ma le due pubblicazioni si sono ritrovate in continue contese legali che ai critici del governo parevano dei tentativi per chiuderle. Xu non è mai stato giornalista quanto un ingegnere che è subentrato ai precedenti editori. Ma quasi dagli inizi nel 2011 il governo li perseguito in parte perché i due precedenti proprietari erano militanti politici.

Nonostante i tentativi di Xu di restare fuori dei guai, alla fine Lee Hsien Loong trovò l’occasione per querelarlo quando Xu si ritrovò nel mezzo di una lotta fratricida tra i figli di Lee su cosa si dovesse fare della casa del padre. Lui pubblicò la lettera di Hsieng Yang, fratello di Hsien Loong, che il premier considerò sgradevole. Lui non la tolse abbastanza velocemente e finì per essere querelato e condannato nel 2021. Hsien Loong fu indennizzato con 146mila dollari.

Poco tempo dopo l’Autorità di Sviluppo dei Media Infocomm sospese la licenza di pubblicazione a TOC per una disputa sulle fonti di finanziamento. L’appello di Xu fu rigettato a dicembre scorso.

“Non c’era modo di continuare a lavorare visto che l’alta corte si era espressa contro di noi” dice Terry Xu che poi ha deciso di andare a Taiwan.

New Naratif è diventato più aggressivo ed è accusato di essere un organo di interferenze straniere, poiché il sito web è localizzato in Malesia, dall’altra parte della frontiera terrestre, lontano dalle mani legali del governo. Ma i gestori sono singaporeani. Nel 2020 Thum fu interrogato dalla polizia che gli sequestrò telefono e computer. La Autorità di Sviluppo dei Media Infocomm ordinò a Facebook di togliere “pubblicità elettorale non autorizzata su internet pagata” del sito web. Varie organizzazioni come la sudafricana Civicus, Article19, HRW e Amnesty International, hanno richiesto alle autorità di lasciar cadere le accuse contro il sito.

New Naratif, all’inizio dell’anno, ha vinto il premio più importante in Asia della Society of Publishers in Asia SOPA per Feature Writing.

La domanda è se i sempre più permalosi Lee Hsieng Loong ed il suo governo proveranno a trovare i metodi legali per far chiudere queste due pubblicazioni.

In passato quando era al governo Lee Kuan Yew, il governo ha sempre trovato i metodi legali in parlamento per avere quello che voleva. Quando si trova in una situazione che non ama, approva una legge per risolverla.

La legge che prende di mira l’influenza straniera a Singapore fu proposta ad inizio 2017. A marzo 2021 si mise in funzione. Il parlamento approvò la legge delle Contromisure sull’influenza straniera, FICA, che dà al ministero degli interni l’autorità per inquisire individui sospettati di essere agenti stranieri impegnati in “campagne di informazioni ostili” ed il potere di costringere gli operatori dei media e media sociali di consegnare i dati senza alcuna giustificazione.

L’avvocato difensore di Terry Xu Lim Tean disse in un’intervista che la legge non permette al lungo braccio del governo di allungarsi all’estero. I governi secondo i critici possono lasciar cadere gli sforzi di Singapore. Eppure RWB ha descritto la legge come “mostruosità legale con tendenze totalitarie” mentre AI ha descritto la legge FICA come un “mezzo per reprimere il dissenso”.

Quello che Singapore potrebbe fare è di approvare una legge che permetti al governo di bloccare la trasmissione di informazioni dai siti esteri come accade regolarmente in Malesia, Thailandia e Indonesia.

Il ministro K. Shanmugan “lo ha minacciato in parlamento via FICA e mi attendo che sia questioni di tempo che vieterà New Naratif e bloccherà il nostro sito in Singapore, usando sia FICA che POFMA” ha detto Thum.

Quella però è una strada pericolosa. Qualcuno potrà finire per bloccare quasi tutto. La Thailandia che usa la sua legge draconiana delle comunicazioni ha bloccato 45mila siti. Tutti sono bloccati segretamente e i criteri di censura non sono noti.

Questa è una cosa che Singapore con le sue connessioni commerciali vaste nel mondo finanziario non vorrebbe contemplare.

John Berthelsen, Asia Sentinel

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