Nella lontana provincia indonesiana di Papua Occidentale i gruppi dei diritti umani vogliono vederci meglio sulla morte del pilota di elicottero neozelandese, Glen Malcolm Conning, all’inizio di questa settimana.
Il pilota, Glen Malcom Conning sarebbe stato ucciso subito dopo essere atterrato nel distretto di Alama nella provincia di Mimika.
Usman Hamid di Amnesty International Indonesia ha definito l’omicidio una grave violazione dei diritti umani ed ha chiesto al governo indonesiano una indagine indipendente.
“Invitiamo le autorità indonesiane a indagare immediatamente questo crimine per portare i colpevoli in tribunale facendo indagini ed una autopsia del corpo della vittima. La protezione dei civili è un principio fondamentale che deve essere sempre sostenuto, e non si può accettare di prendere di mira i civili in modo deliberato”.
Tra forze di sicurezza indonesiane e combattenti per l’indipendenza papuana ci sono accuse reciproche per l’attacco e danno resoconti diversi di ciò che è accaduto sulla pista aerea.
Il braccio armato TPNPB ha negato ogni responsabilità ed il suo portavoce Sebby Sambon ha dichiarato “Sospettiamo che l’omicidio del pilota di elicottero neozelandese sia stato orchestrato dai militari e polizia indonesiani”.
Secondo Sambon questo omicidio serve a minare gli sforzi di negoziato per il rilascio di un altro pilota neozelandese Phillip Mehrtens che fu sequestrato a febbraio dello scorso anno dai militanti armati papuani.
Le foto mostrate dalla polizia del corpo e dell’elicottero non avevano segni di essere stati dati fuoco come affermato dalla polizia.
Sambon ha mandato alcune foto a BenarNews in cui il corpo del pilota Conning sembra collassato sul posto di guida e sul suo braccio sinistro c’era un taglio profondo. I quattro passeggeri che sarebbero papuani indigeni tra cui un bambino ed un neonato sono rimasti illesi.
La polizia ha sostenuto che i militanti papuani avrebbero attaccato l’elicottero, fatto scendere tutte le persone e poi ucciso Conning il cui corpo poi sarebbe stato bruciato con l’elicottero.
Queste accuse sono state respinte dal portavoce della Task force di controinsorgenza a Papua, Bayu Suseno, che ha rigettato le accuse sulla morte del pilota.
“I gruppi criminali armati spesso giustificano i propri crimini commessi anche contro civili, migranti e papuani che lavorano nei centri sanitari, o insegnanti, o motociclisti e il pilota neozelandese con l’accusa di essere delle spie”.
Bayu Suseno non ha commentato le domande sulle foto che sembrano contraddire le prime affermazioni secondo cui Connig e l’elicottero sarebbero stati bruciati.
In precedenza Sambon aveva detto che se Connig era stato ucciso dai combattenti era perché non si sarebbe dovuto trovare in una zona di conflitto.
“Chiunque ignora questa cosa lo fa a proprio rischio. Cosa ci faceva il pilota neozelandese lì? Lo consideriamo una spia”
Secondo Bayu Suseno un altro pilota neozelandese era arrivato appena dopo l’attacco ed aveva visto sia il pilota coperto di sangue sul suo posto di guida che le borse disperse tutte attorno, prima di riprendere velocemente il volo.
“Ci deve essere un gruppo indipendente di indagini e deve essere integrato con persone indonesiane e neozelandesi” ha detto il direttore esecutivo di Papua Justice and Human Right Foundation Theo Hesegem.
“Komnas HAM chiede al governo e alle forze di sicurezza di assicurare la sicurezza dei civili a Papua” ha detto Atnike Nova Sigiro della Commissione nazionale per i diritti umani indonesiana, Komnas HAM che ha condannato sia l’attacco che minano gli sforzi per portare la pace a Papua e che ha chiesto di portare i colpevoli davanti alla giustizia.
L’attacco è l’ultimo commesso sul personale aereo nella provincia dove l’insorgenza papuana combatte una guerriglia di bassa intensità contro le forze indonesiane dagli anni 60.
L’insorgenza Papuana detiene da oltre un anno un altro pilota neozelandese che fu sequestrato sulle alture centrali di Papua. L’aereo della Susi Air fu poi dato alle fiamme e furono rilasciati i papuani che viaggiavano su quel aereo.
L’insorgenza armata papuana si era espressa più volte sul rilascio del pilota sequestrato e accusano le forze armate indonesiane di creare i presupposti per sabotare il rilascio annunciato, “distruggendo la reputazione del West Papuan National Liberation Army (TPNPB-OPM)”.
“I militari indonesiani non provavano a cercare il capitano Phillip Mehrtens ma invece usavano i loro elicotteri per bombardare l’area dove il pilota era tenuto.” si legge su PapuaWeb che dice come lo stesso pilota abbia fatto una dichiarazione di supplica ai militari indonesiani di non bombardare la regione di Ndugama per non finire ucciso dalle bombe.
Ad inizio di agosto la fazione di Egianus Kogoya, autore del sequestro di Mehrtens, disse di essere pronto a rilasciare il pilota e che ci sarebbero voluti due mesi.
“Il comandante Egianus ha detto umilmente che per pura umanità rilasceremo il pilota” ha detto Sebby Sambon.