Il governo thai di Paetongtarn ha sollevato un vespaio quando ha insistito nell’usare il Mou-44 come base di discussione per il prossimo ritorno ai colloqui con Phnom Penh per le rivendicazioni in conflitto sui diritti in mare nel Golfo della Thailandia.
Il Mou-44 fu firmato a giugno 2001 appena quattro mesi dopo che Thaksin Shinawatra salì al potere e delinea un quadro di lavoro per i negoziati bilaterali per “fare accordi provvisori di natura pratica” nell’area di Koh Kood.

In questo luogo popolare di mare Thailandia e Cambogia vantano reclami sul mare, sulla piattaforma continentale e sulla zona economica esclusiva, come anche in un’altra zona più a meridione come mostrato nella mappa acclusa al Mou-44 dove i due paesi si sono accordati per esplorare in modo congiunto le risorse di idrocarburi.
Una delle proposte di Thaksin fatta il 22 agosto 2024 era di accelerare la definizione dei reclami in conflitto nel golfo di Thailandia affinché Thailandia e Cambogia potessero procedere a condividere le risorse petrolifere. Notava che lo si doveva fare prima possibile, perché il mondo si allontanava dai combustibili fossili verso le energie pulite. Le risorse petrolifere presenti nell’area reclamate dai due paesi avrebbero perciò perso il loro valore se non fossero state sfruttate e usate al più presto.
I partiti di opposizione e esperti legali hanno invitato il governo thai a tralasciare il Mou-44 perché perché non è vantaggiosa per la Thailandia nel modo in cui ha esercitato le sue giuste rivendicazioni marittime.
Temono che continuare a usare il “MOU-44” possa essere frainteso come una “tacita accettazione” da parte della Thailandia delle rivendicazioni della Cambogia su metà dell’isola di Koh Kood. Gli oppositori della famiglia Shinawatra hanno minacciato la ripresa di massicce proteste di piazza per estromettere il Primo Ministro Paetongtarn Shinawatra per la presunta collusione con il padre Thaksin nella “vendita della sovranità thailandese” alla Cambogia in cambio di tangenti dalle compagnie petrolifere.
Le tensioni crescono dal momento che l’amministrazione di Paetongtarn sembra seguire il consiglio di Thaksin ed ignorare le voci contrarie. La situazione probabilmente peggiorerà se e quando saranno nominati i rappresentanti thai nel JTC, comitato tecnico congiunto, per riprendere i negoziati con la controparte cambogiana.
In questo caso l’influenza di Thaksin sulla figlia premier lo espone ad ulteriori accuse di interferenza politica, mettendo il governo di Paetongtarn a rischio dell’accusa di negligenza del dovere che potrebbe portare alla caduta del suo governo.
Soggetto della controversia tra Thailandia e Cambogia
Il 23 marzo 1907 la Francia firmò a Bangkok il Trattato franco-siamese del 1907 con il Regno del Siam. L’accordo prevedeva che il Siam cedeva alla Francia le province Burapa (orientali) di Battambang, Siem Reap e Sisophon. In cambio, la Francia restituiva alla Thailandia il distretto di Dan Sai a Loei, nell’alto nord-est vicino al confine con il Laos, nonché Trat e le isole del Golfo di Thailandia vicino alla penisola di Laem Singh, tra cui Koh Kood.
Tuttavia, l’accordo non includeva un confine marittimo tra Siam e Cambogia.
Per quanto riguarda la Thailandia, che nel 1939 cambiò il nome da Siam, Koh Kood è passata sotto la sovranità della Thailandia in seguito all’accordo del 1907. Tuttavia, la Cambogia sembra contestare questa ipotesi thailandese.
Su una mappa ufficiale cambogiana del 1972, Phnom Penh sembrava reclamare metà di Koh Kood, mentre l’anno seguente Bangkok offrì la propria mappa ufficiale che mostrava Koh Kood era sotto la sovranità thailandese.
Il 10 dicembre 1982 la Thailandia firmò la Convenzione Sulla legge del Mare, UNCLOS, che ratificò il 15 maggio del 2011. La Cambogia la firmò il 1 luglio 1983 senza però ratificarla. UNCLOS entrò in vigore il 16 novembre 1994.
Comunque quando Thailandia e Cambogia si incontrarono nel 2000 e 2001 per discutere quello che divenne Mou-44, non si soffermarono sulle implicazioni che emergevano dall’UNCLOS. Le due parti sembravano allora più interessati ad una esplorazione congiunta delle risorse petrolifere nel Golfo di Thailandia, chiaramente ispirati da un precedente successo tra Thailandia e Malesia nel loro Mou del 1979 per portare avanti l’esplorazione congiunta nella parte inferiore del Golfo di Thailandia.
Non si citava la proprietà di Koh Kood nel Mou-44 e non è chiaro cosa significhi la piccola rientranza a forma di U vicino a Koh Kood sulla mappa allegata al “MOU-44”.
Ciò che preoccupa gli esperti legali è il riconoscimento nel Mou-44 che “esiste un’area di reclami in sovrapposizione” in cui i due paesi reclamano il mare territoriale, la piattaforma continentale e zone economiche esclusive nel Golfo di Thailandia.
Poiché la provincia costiera di Trat e Koh Kood, che è un distretto di Trat, sono sotto la sovranità Thai, non dovrebbe esserci alcuna controversia riguardo ai diritti marittimi della Thailandia sul mare territoriale di 12 miglia nautiche (22,224 km) al largo delle coste di Trat e Koh Kood, nonché sulla zona contigua di 12 miglia nautiche oltre il mare territoriale della Thailandia e sulla piattaforma continentale di 200 miglia nautiche dalle coste della Thailandia a Trat e Koh Kood.
Koh Kood si trova a solo 44 miglia nautiche dalla costa di Trat. Ciò significa che il mare tra l’isola e la provincia thai è ben dentro il mare territoriale della Thailandia e le zone contingue. In una zona contigua, uno stato ha la piena autorità sulle questioni di dogana, del fisco, immigrazione e sanità.
Koh Kood ha un territorio di 105 chilometri quadri ed una popolazione di 2600 persone. Si è formata naturalmente ed è terra emersa anche nell’alta marea, qualificandosi con diritti marittimi di mare territoriale, di zona contigua, piattaforma continentale e zona economica esclusiva proprio come un territorio di terra secondo l’articolo 121 dell’UNCLOS.
Questo è il vantaggio che la Thailandia ha nel reclamare la sovranità di Koh Kood secondo la legge del mare, che la Cambogia non ha riconosciuto nel Mou-44.
Koh Kood è fuori dalla disputa in mare?
Sulla scia del clamore suscitato dal “MOU-44”, numerosi alti funzionari thailandesi hanno ribadito la sovranità della Thailandia su Koh Kood.
Il ministro della Difesa Phumtham Wechayachai, che è stato indicato come capo della parte thailandese nel JTC, ha fatto una visita urgente a Koh Kood il 9 novembre per rassicurare la popolazione locale che il governo avrebbe difeso il loro benessere e sostenuto la sovranità della Thailandia sull’isola.
Ha sottolineato che non c’è alcuna disputa con la Cambogia su Koh Kood e ha accusato i partiti di opposizione e altri critici di “diffondere confusione” per screditare il governo.
Parte della confusione sembra essere nata dalla incomprensione della Premier del Mou-44 quando, in una conferenza stampa del 4 novembre, ha affermato che non la si poteva cancellare unilateralmente perché è un accordo internazionale, per cui la Cambogia potrebbe chiedere alla Thailandia risarcimenti se volesse cancellarlo.
Lei riaffermò che Koh Kood appartiene alla Thailandia e che il Mou-44 non erode la sovranità thai sull’isola.

Affermò anche la decisione del suo governo di non abbandonare il Mou-44 e di invece di accelerare la preparazione per riprendere i negoziati con Phnom Penh usando il Mou-44 come quadro di lavoro. Rispetto a questo sarebbe stato nominata al più presto la delegazione thai al JTC.
In realtà, il “MOU-44” è solo un documento di intesa politica su un quadro di riferimento per i negoziati bilaterali e non è mai stato approvato dal Parlamento thailandese perché non è un accordo internazionale.
L’amministrazione Abhisit prese una decisione di gabinetto il 10 novembre 2009 per porre fine al “MOU-44”. Tuttavia, non ha completato le procedure interne per approvare formalmente la cancellazione.
In quel periodo la Thailandia e la Cambogia erano impegnate in un sanguinoso confronto intorno al tempio rupestre di confine di Khao Phra Viharn.
Il tentativo fallito del governo thai di demolire il “MOU-44” era una ritorsione nei confronti del Primo Ministro Hun Sen per la nomina, nel maggio 2009, di Thaksin a suo consulente economico speciale di alto livello.
All’epoca, Thaksin era un ricercato in fuga dalla Thailandia per evitare una condanna a due anni di carcere.
I legami personali tra Hun Sen e Thaksin hanno creato confusione e speculazioni. Due giorni dopo il rilascio sulla parola di Thaksin dal Police General Hospital, all’inizio dello scorso febbraio, Hun Sen ha fatto visita a Thaksin nella sua residenza. I loro legami intimi hanno creato dubbi sul fatto che i due uomini forti abbiano accordi segreti per i loro interessi personali comuni, compreso un accordo per la proposta di esplorazione congiunta delle risorse petrolifere nel Golfo di Thailandia.
Da parte sua Thaksin ha affermato che “Koh Kood appartiene assolutamente alla Thailandia” ed accusò provocatori senza scrupoli per aver diffuso notizie false per creare confusione.
Indipendentemente dalle recenti affermazioni Thai di sovranità sull’isola di Koh Kood, il premier cambogiano Hun Manet ha parlato due volte di Koh Kood nelle ultime settimane.
Il 21 novembre Hun Manet disse a circa 8000 studenti dell’Università Reale di Phnom Penh “non perderemo il nostro territorio né la sovranità…”. Ha affermato anche che le notizie sulla perdita di Koh Kood a favore della Thailandia sono false dal momento che non è stato raggiunto l’accordo sui reclami in mare nel golfo di Thailandia.
Inoltre il giorno 11 dicembre Hun Manet avrebbe detto che Thailandia e Cambogia avevano raggiunto l’accordo su 42 dei 73 punti di demarcazione lungo la frontiera di 805 chilometri, mentre su Koh Kood i negoziati erano in corso e la Cambogia non aveva mai ceduto l’isola alla Thailandia.
Tuttavia, dal momento che la demarcazione del territorio tra Thailandia e Cambogia è stata effettuata solo in parte, sorge un serio interrogativo: su quali basi la Cambogia può giustificare la sua controversa rivendicazione di parte di Koh Kood, partendo dal presupposto che la Cambogia ha tracciato la sua linea di rivendicazione da una linea di base a terra?
È evidente che a Phnom Penh e a Bangkok esistono concezioni diverse su Koh Kood.
La Thailandia non riconosce la rivendicazione della Cambogia su nessuna parte di Koh Kood. A questo proposito, l’Ufficio del Consiglio di Stato thailandese (l’organo più autorevole che consiglia il governo su tutte le questioni legali) ha consigliato all’Amministrazione di Paetongtarn di non utilizzare più l’espressione “area di sovrapposizione di rivendicazioni”, ma di usare invece “area di rivendicazioni” per descrivere la situazione in cui Thailandia e Cambogia hanno rivendicazioni marittime diverse nel Golfo di Thailandia.
Pakorn Nilprapan, capo dell’Ufficio, ha chiarito che il “MOU-44” può essere annullato in modo unilatere dalla Thailandia, anche se ritiene che il “MOU-44” sia ancora utile e debba essere mantenuto.
Bene inaspettato nel MOU-44
Finora la Thailandia e la Cambogia non hanno raggiunto alcun risultato nei negoziati previsti dal “MOU-44”. Ciò è dovuto principalmente all’intenzione dichiarata dai due Paesi di affrontare simultaneamente in un “pacchetto indivisibile” sia le loro contrastanti rivendicazioni marittime nei pressi di Koh Kood, sia le loro intenzioni di intraprendere un’esplorazione congiunta delle risorse petrolifere nel basso Golfo di Thailandia.
In altre parole, la delimitazione marittima deve essere risolta insieme a un accordo per l’esplorazione congiunta; la seconda non può procedere senza la prima.
Durante l’amministrazione Thaksin (17 febbraio 2001 – 19 settembre 2006), le concessioni per l’esplorazione petrolifera nell’area di sviluppo congiunto tra Thailandia e Cambogia sono state assegnate provvisoriamente a Chevron, Petroleum Authority of Thailand e pochi altri, in attesa di un accordo definitivo sull’esplorazione congiunta. Senza dubbio l’amministrazione Hun Sen aveva fatto altrettanto. Ma non è chiaro se queste vecchie concessioni siano ancora valide.
Durante l’amministrazione Prayut, i due Paesi hanno tenuto una sola riunione dei loro rappresentanti nel JTC. Il generale Prawit Wongsuwan, quando era ministro della Difesa, ha guidato la delegazione thailandese a una riunione del JTC nell’ottobre 2021.
La sua controparte cambogiana avrebbe chiesto il riconoscimento da parte della Thailandia della rivendicazione della Cambogia su circa metà di Koh Kood, come indicato nella mappa ufficiale pubblicata il 12 settembre 1972; come minimo, la parte cambogiana voleva trasformare Koh Kood in una zona economica speciale congiunta cambogiana-thailandese.
Il generale Prawit rifiutò le proposte cambogiane. A sua volta, l’amministrazione Prayut non ha reso note le proposte cambogiane per timore di suscitare sentimenti anticambogiani.
Il partito Palang Pracharat del generale Prawit, ora all’opposizione, ha chiesto di porre fine al Mou-44 perché a suo avviso potrebbe portare a perdite territoriali e in mare.
Il requisito di tenere insieme la delimitazione delle zone marittime e l’esplorazione congiunta come “pacchetto indivisibile” si è dimostrato una cosa buona inattesa. Ha impedito alle due parti di affrettarsi a fare l’esplorazione congiunta senza prima definire i reclami in conflitto esistenti dei diritti in mare.
Questa sembra essere la ragione principale per cui il ministro thailandese degli esteri ha dato il suo sostegno al Mou-44. Un’altra ragione è che il memorandum include un’avvertenza secondo cui, in attesa dell’entrata in vigore di un accordo definitivo sulla delimitazione delle rispettive rivendicazioni marittime delle due parti nell’area vicina all’11° grado di latitudine nord, le azioni intraprese nell’ambito del “MOU-44” “non pregiudicano le rivendicazioni marittime di nessuna delle parti”.
La tempesta politica che si avvicina
Un gruppo di influencer dei media e di attivisti che si oppongono alla famiglia Shinawatra è emerso per mobilitare il sostegno pubblico e chiedere la cancellazione del “MOU-44”.
Sondhi Limthongkul, fondatore del Manager Media Group, ha presentato una petizione contenente sei richieste al Palazzo del Governo il 9 dicembre, dando all’amministrazione di Paetongtarn 15 giorni per decidere.
Se l’amministrazione di Paetongtarn dovesse ignorare le sue richieste, Sondhi ha minacciato di iniziare la sua “ultima guerra” in strada alla sua età di 78 anni.
Tuttavia, non è certo che la leadership di Sondhi avrà il successo avuto quando guidò l’Alleanza Popolare per la Democrazia delle “Camicie Gialle” contro l’amministrazione Thaksin nel 2006. I disordini e le violenze negli scontri tra le “Camicie gialle” e le “Camicie rosse” che sostenevano Thaksin hanno portato al colpo di Stato del 19 settembre 2006, che ha rovesciato Thaksin mentre si trovava a New York in attesa di parlare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Come previsto, l’amministrazione di Paetongtarn ha ignorato le richieste di Sondhi. Ma invece di iniziare una manifestazione di piazza, Sondhi e il suo gruppo stanno cercando aiuto presso la Corte costituzionale.
La questione è se Paetontarn possa riprendere i negoziati con Phnom Penh sui diritti marittimi e i confini senza approvazione parlamentare e senza il consenso del Re.
Il Memorandum non è stato mai portato in parlamento né è stato mai pubblicato sulla Gazzetta Reale dal momento che non è un accordo internazionale. L’incertezza sulla questione legale sembra aver ritardato la nomina della delegazione thai che deve incontrare la controparte cambogiana del JTC nel MOU-44.
Sondhi e il suo gruppo hanno chiesto al governo di prendere la decisione di sottoporre il Mou-44 alla Corte Costituzionale. Se non lo facesse, allora alcuni individui avrebbero fatto una petizione alla Corte in tal senso.
Se non si cancellerà il memorandum Sondhi e il suo gruppo intendono accrescere la pressione sull’amministrazione di Paetongtarn agli inizi del 2025.
Conclusioni
Il nocciolo del problema sta nella sfida della Cambogia alla sovranità della Thailandia su Koh Kood.
Il controverso “MOU-44” espone la Thailandia al rischio di una “tacita accettazione” di una disputa con la Cambogia sulla popolare isola turistica; da qui il consiglio dell’Ufficio del Consiglio di Stato di evitare l’uso del termine “area di sovrapposizione di rivendicazioni”.
La Thailandia potrebbe ottenere maggiori diritti marittimi annullando il “MOU-44” e facendo valere le proprie rivendicazioni in base all’UNCLOS, che la Thailandia ha già ratificato nel maggio 2011, mentre la Cambogia non l’ha fatto.
Secondo l’UNCLOS, Koh Kood genera una grande quantità di diritti marittimi per la Thailandia, molto più di quelli implicitamente riconosciuti dal “MOU-44”.
L’amministrazione Paetongtarn non ha sciolto tutti i dubbi dell’opinione pubblica sul perché stia seguendo il consiglio di Thaksin di riprendere i negoziati con Phnom Penh utilizzando il “MOU-44” come quadro di riferimento.
In Thailandia si sta addensando un’inquietante tempesta politica. Se dovesse scoppiare l'”ultima guerra”, né Sondhi né Thaksin e Paetongtarn possono permettersi di perdere.
Termsak Chalermpalanupap, Fulcrum.sg