Il presidente Filippino Marcos Figlio nel suo terzo messaggio alla nazione, e più conseguente, SONA, mostra un chiaro senso di urgenza.
Benché goda del sostegno popolare nei maggiori sondaggi, Marcos Figlio vede scendere il sostegno e il tasso di approvazione per la debolezza percepita nel gestire le questioni economiche anche quando il paese ha visto lo scorso anno il tasso di crescita maggiore nella regione.
Secondo il sondaggio di Pulse Asia del terzo trimestre, l’amministrazione Marcos ha avuto un indice di gradimento netto negativo del 71% nella gestione dell’inflazione, che è sempre stata in cima alla lista delle preoccupazioni “più urgenti” degli elettori.
Appena il 5% degli intervistati ha approvato la sua gestione dell’inflazione che perseguita le Filippine da due anni. Sebbene i tassi siano ad una cifra e ben sotto i mercati emergenti inguaiati come Argentina e Turchia, persino l’aumento minimo dei prezzi dei beni di prima necessità tende ad avere grandi effetti sulla maggioranza dei filippini che vivono sulla soglia di povertà.
In particolare i prezzi dei beni di prima necessità come il riso sono saliti negli ultimi anni con un danno particolare per Marcos Figlio che da candidato alla presidenza aveva promesso di dimezzare i prezzi dei beni essenziali e causare una nuova era di prosperità economica.
Il prezzo medio di mercato di un chilo di riso è quasi tre volte di quanto promesso da lui nel 2022. Inoltre l’amministrazione Marcos non è andato bene anche su altre grandi preoccupazioni degli elettori come le misure per alleviare la povertà, l’aumento delle paghe e le misure per alleviare la fame, sebbene abbia avuto un indice di approvazione appena positivo del 2% sulla creazione di posti di lavoro con la rapida crescita del PIL degli ultimi anni.
Altrettanto preoccupante, tuttavia, è il calo dell’indice di fiducia di Marcos Jr, che ha raggiunto un minimo del 52% – ben al di sotto delle tendenze storiche, soprattutto sotto ex presidenti come Rodrigo Duterte e Benigno Aquino, che avevano goduto di una super-maggioranza di consensi in questa fase dei loro mandati.
Di fatti il presidente è al di sotto dell’indice di approvazione del presidente del Senato Escudero e anche del suo vice presidente Sara Duterte che dopo le dimissioni da ministro dell’istruzione ha boicottato anche la presenza al SONA.
Semmai, Sara Duterte si è posizionata come leader de facto della principale opposizione alle elezioni di metà mandato del prossimo anno. Non c’è quindi da stupirsi se Marcos Jr non ha perso tempo a radunare l’élite nazionale e a creare una nuova coalizione in vista della resa dei conti elettorale con i suoi ex alleati, i Duterte.
“La dura lezione di quest’ultimo anno ha reso molto chiaro che qualsiasi dato attuale che sbandieri con orgoglio il nostro Paese come uno dei più performanti in Asia, non significa nulla per un filippino che si trova di fronte al prezzo del riso tra i 45 e i 65 pesos al chilo” ha dichiarato il presidente nel suo discorso annuale di fronte alle Camere riunite, dove stabilisce le priorità per il terzo anno di incarico.
“A causa di impellenti ragioni di emergenza, come la manipolazione illegale dei prezzi da parte degli accaparratori e il contrabbando, siamo stati costretti a implementare temporaneamente i massimali di prezzo obbligatori per il riso”, ha aggiunto, sottolineando che i fattori esterni hanno influito sui prezzi elevati dei beni di prima necessità.
Per rassicurare gli elettori, ha affermato che il suo governo ha sequestrato 2,7 miliardi di pesos (46,2 milioni di dollari) di prodotti agricoli e ittici di contrabbando, che saranno ridistribuiti alle comunità più povere.
Da ex ministro dell’Agricoltura, Marcos Figlio affermò anche che il suo governo costruirà 1200 chilometri di strade entro l’anno per far accedere i prodotti agricoli ai mercati, facilitare i costi di trasporto e abbassare i prezzi dei beni importanti.
Per accrescere la produttività agricola ha anche detto che il governo irrigherà 45mila ettari di nuovi terreni agricoli mentre ripristinerà l’irrigazione in altri 39mila ettari.
Il presidente ha anche citato il cambiamento climatico e l’impatto deleterio della prolungata e feroce siccità di El Niño quest’anno, che ha influito negativamente sulla produzione agricola nazionale.
A meno che l’amministrazione Marcos Jr non aumenti drasticamente la fornitura di riso sovvenzionato, è improbabile che riesca a riconquistare i consensi degli elettori allontanati dai gradini più bassi della scala socio-economica. Nel frattempo, il Paese sta anche pagando il prezzo dell’eccessiva dipendenza dalle importazioni di prodotti alimentari a causa del sottoinvestimento nella produzione nazionale.
Marcos ha anche riconosciuto gli ostacoli strutturali alla sicurezza economica e all’afflusso di investimento estero diretto che ad aprile era sceso di quasi un terzo rispetto all’anno precedente. Di conseguenza ha promesso di rivedere le leggi esistenti che hanno privatizzato settori critici come la produzione di energia e di elettricità.
“Stiamo rivedendo ed esaminando a fondo l’EPIRA [Electric Power Industry Reform Act] per determinare se è ancora adatta alla nostra situazione attuale o se è giunto il momento di modificarlo. Chiedo al Congresso di lavorare insieme su questo punto per il bene del popolo filippino”, ha dichiarato Marcos Jr, riferendosi alla legge del 2001 che ha permesso ai fornitori privati di dettare di fatto le tariffe elettriche nel Paese, che sono tra le più alte della regione Asia-Pacifico.
Marcos ha promesso di inserire la questione tra le 28 misure prioritarie individuate dal Consiglio legislativo-esecutivo per lo sviluppo (LEDA) nei prossimi mesi. Visti i legami personali del presidente filippino con gli oligarchi del Paese e il fatto che si affidi ai loro consigli, tuttavia, molti dubitano che egli promulgherà una riforma radicale delle infrastrutture critiche.
Tuttavia, potrebbe spingere per ottenere tariffe competitive per l’elettricità e l’energia elettrica nelle zone economiche speciali per attrarre maggiori investimenti nel settore manifatturiero, che sono cruciali per lo sviluppo a lungo termine delle Filippine e per una crescita più inclusiva.
Nel contempo Marcos Figlio ha anche provato a distinguersi sulle politiche autoritarie e draconiane emesse dal suo predecessore Rodrigo Duterte.
“Sterminare non è stata mai una di loro” ha detto riferendosi alla sua lotta alla droga meno letale. “La condanna per droga è al sui massimo del 79%. Insieme a questo salutiamo il rapporto secondo cui il numero di barangay colpiti dalla droga nel paese è stato ridotto del 32%”.
Secondo il presidente, il governo ha condotto 71mila operazioni antidroga che hanno portato agli arresti di 100mila personalità della droga e al sequestro di droga illegale del valore di 800 milioni di dollari.
I gruppi dei diritti umani comunque ricordano che resta una grave preoccupazione il numero di omicidi extragiudiziali. Dal 30 giugno 2023 al 1 luglio del 2024, si sono registrate 360 morti in operazione antidroga da parte della Polizia filippina, della polizia antidroga e delle forze armate.
“Anche se dicessimo che non ha portato a spargimento di sangue, che di certo non è vero, la misura del successo non deve essere l’assenza della violenza ma di quanti sono stati portati in tribunale” ha detto Carlos Conde.
Con un’altra presa di distanza dal suo predecessore, Marcos Figlio ha annunciato un divieto immediato sui casinò online gestiti dai cinesi, i cosiddetti POGO o Operatori di gioco offshore filippini, una eredità fondamentale e controversa della presidenza Duterte.
“A partire da oggi tutti i POGO sono vietati” ha dichiarato il presidente sottolineando le preoccupazioni crescenti su “truffe finanziare, riciclaggio, prostituzione, traffico umano, sequestro, tortura e omicidi, grave violazioni e mancanza di rispetto del nostro sistema legislativo devono terminare”.
“Con la presente ordino a Pagcor [Philippine Amusement and Gaming Corporation] di chiudere e cessare le operazioni dei POGO entro la fine dell’anno”, ha dichiarato.
Per evitare le conseguenze economiche relative Marcos ha riassicurato che “il ministero del lavoro e dell’impiego, in coordinamento con i nostri gestori economici, avrà il tempo per trovare nuovi lavori per i nostri filippini resi disoccupati”.
La decisione è stata salutata con entusiasmo dalla comunità di affari come l’influente Makati Business Club, Financial Executives Institute of the Philippines e Management Association of the Philippines. Queste hanno sottolineato l’impatto negativo dei casino cinesi online noti per evadere le tasse, per le attività criminali e per lo scarso peso sul PIL del paese con lo 0,1%.
Secondo le autorità filippine il 55% dei casi di rapimento nel 2022 erano legati al POGO sottolineando la minaccia posta dai casinò online che durante l’era Duterte hanno avuto il loro punto di massimo.
In quello che forse è la presa di distanza più conseguente e popolare dalle politiche di Duterte, Marcos si è concentrato sulle controversie del Mar Cinese Meridionale.
“Le Filippine non possono cedere, non possono vacillare” ha dichiarato nel momento di maggior orgoglio del suo discorso annuale. “Cerchiamo continuamente di trovare modi per attenuare le tensioni nelle aree contese senza controparti, senza compromettere la nostra posizione e i nostri principi”, ha aggiunto, sottolineando la necessità di una posizione ferma e di una diplomazia proattiva.
Per tanti versi il suo terzo discorso alla nazione ha fissato il tono in previsione dello scontro prevedibile con i Duterte nelle elezioni intermedie del prossimo anno che serviranno come un referendum di fatto sulle due dinastie politiche che si scontrano.
Richard Heydarian, Asiatimes.com